San Guglielmo di Hirsau

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San Guglielmo di Hirsau, O.S.B.
Presbitero
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battezzato
Santo
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Arazzo medioevale
Titolo
Incarichi attuali
abate
Età alla morte circa 61 anni
Nascita Baviera
1030 ca.
Morte 5 luglio 1091
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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° vescovo di Roma
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Eventi
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Ricorrenza 5 luglio
Altre ricorrenze
Santuario principale
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San Guglielmo di Hirsau, in tedesco Wilhelm von Hirsau (Baviera, 1030 ca.; † 5 luglio 1091), è stato un presbitero e abate bavarese dell'Abbazia di Hirsau dal 1071 fino alla morte. È ricordato per la riforma che apportò nei monasteri benedettini dell'area tedesca.

Biografia

Fu educato presso i benedettini come oblato; proseguì gli studi presso l'Abbazia di Sankt Emmeram, dove ebbe come maestro Otlone di Sant'Emmeran (1010-1070). In questa abbazia compose ancora giovane trattati di astronomia, musica; fu insegnante di quadrivio e di discipline monastiche.

Costruì anche alcuni strumenti astronomici, tra cui un quadrante solare che poteva calcolare gli equinozi e i solstizi. Fu un rinomato suonatore di flauto.

Fu eletto abate di Hirsau alla deposizione dell'anziano predecessore Federico nel 1069, ma non accettò la consacrazione che alla morte dello stesso avvenuta nel 1071.

Dalla nomina si dedicò totalmente alla riforma dell'abbazia, ispirandosi a quella instaurata a Gorze e a quella di Cluny. La riforma si orientava da un lato a garantire l'indipendenza del monastero dal potere secolare, a dall'altro a rafforzarne la disciplina interna. Tale lavoro lo pose in contrasto con i conti di Calw, che vantavano privilegi sull'abbazia. L'imperatore Enrico IV confermò questi diritti nel 1070, ma stabilì anche un legame diretto con la corona. Papa Gregorio VII, qualche anno più tardi, pose l'abbazia sotto la sua protezione.

Guglielmo si recò a Roma alla fine del 1075 per farsi confermare dal Papa le esenzioni. Il viaggio gli permise di approfondire la conoscenza della riforma gregoriana. Si schierò sempre con il papato nella controversia delle investiture.

Di ritorno a Hirsau, applicò una serie di riforme miranti ad ristabilire una rigorosa disciplina dei monaci, in particolare riguardo al voto di obbedienza, seguendo la linea di Cluny. Scrisse le Constitutiones Hirsaugienses, dove si definiva il ruolo dei fratelli conversi, molto numerosi nelle abbazie tedesche e con funzioni subalterne rispetto ai monaci presbiteri.

La riforma fu fruttuosa: in pochi anni il monastero passò da cinque a centocinquanta monaci. Questa crescita costrinse ad ampliare enormemente la struttura fisica. La nuova abbazia divenne per un certo tempo la più grande dell'impero.

Gli sforzi di Guglielmo non si limitarono alla sua abbazia. Più di duecento monasteri, di nuova fondazione o ripresi da vecchie strutture, si unirono alla riforma di Hirsau, in particolare in Franconia e in Svevia. Nuove abbazie furono fondate a Zwiefalten e Blaubeuren, nella Foresta Nera sorsero le abbazie di San Pietro e di San Giorgio, e in Carinzia l'abbazia di San Paolo in Lavanttal.

Voci correlate