Nella Val di Non in Trentino, san Romedio, anacoreta, che, donati i suoi beni alla Chiesa, condusse vita di penitenza nell'eremo che ancora oggi porta il suo nome.»
Romedio visse tra il IV e il V secolo, erede di una ricca famigliabavarese, signore di un castello nei pressi di Innsbruck e proprietario di saline nella valle dell'Inn; dopo un pellegrinaggio a Roma, donò tutti i suoi beni alla chiesa, ritirandosi in eremitaggio nella Val di Non in alcune grotte esistenti ancora oggi nei pressi del santuario. Lo seguirono due compagni, Abramo e Davide.
La tradizione vuole che il santo un giorno, dovendo recarsi a Trento per salutare Vigilio, il vescovo della città, chiese a Davide di sellargli il cavallo: il discepolo tornò con la notizia che un orso aveva sbranato il cavallo, ma Romedio non si scompose e gli ordinò di sellare l'orso che, docilmente, si lasciò mettere la sella, conducendo Romedio fino a Trento.
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Santuario di san Romedio su girovagandointrentino.it, girovagandointrentino.it. URL consultato il 23/07/2009