San Romedio

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San Romedio
Laico · anacoreta
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battezzato
Santo
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San Romedio in sella all'orso
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 70 anni
Nascita Thaur
330
Morte Valle di Non
400 ca.
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore {{{predecessore}}}
Successore {{{successore}}}
Extra San Romedio
Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione 24 luglio 1907, da Pio X
Ricorrenza 15 gennaio
Altre ricorrenze
Santuario principale Santuario di San Romedio
Attributi abito monacale con orso al guinzaglio
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di {{{patrono di}}}
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
Trattamento {{{trattamento}}}
Onorificenze
Nome templare {{{nome templare}}}
Nomi postumi
Altri titoli
Casa reale {{{casa reale}}}
Dinastia {{{dinastia}}}
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Motto reale {{{motto reale}}}
Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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{{{Festività}}}
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 15 gennaio, n. 9:
« Nella Val di Non in Trentino, san Romedio, anacoreta, che, donati i suoi beni alla Chiesa, condusse vita di penitenza nell'eremo che ancora oggi porta il suo nome. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

San Romedio (Thaur, 330; † Valle di Non, 400 ca.) è stato un laico e anacoreta latino.

Agiografia

Romedio visse tra il IV e il V secolo, erede di una ricca famiglia bavarese, signore di un castello nei pressi di Innsbruck e proprietario di saline nella valle dell'Inn; dopo un pellegrinaggio a Roma, donò tutti i suoi beni alla chiesa, ritirandosi in eremitaggio nella Val di Non in alcune grotte esistenti ancora oggi nei pressi del santuario. Lo seguirono due compagni, Abramo e Davide.

La tradizione vuole che il santo un giorno, dovendo recarsi a Trento per salutare Vigilio, il vescovo della città, chiese a Davide di sellargli il cavallo: il discepolo tornò con la notizia che un orso aveva sbranato il cavallo, ma Romedio non si scompose e gli ordinò di sellare l'orso che, docilmente, si lasciò mettere la sella, conducendo Romedio fino a Trento.

Collegamenti esterni