Sant'Angela della Croce Guerrero González
Sant'Angela della Croce Guerrero González, H.C.C. Religiosa | |
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al secolo María de los Ángeles | |
Santa | |
Età alla morte | 86 anni |
Nascita | Siviglia 30 gennaio 1846 |
Morte | Siviglia 2 marzo 1932 |
Sepoltura | Siviglia, cripta della Casa Madre |
Appartenenza | Sorelle della Compagnia della Croce |
Vestizione | 1875 |
Professione religiosa | Siviglia, 8 dicembre 1878 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Venerabile il | 10 febbraio 1960, da Giovanni XXIII |
Beatificazione | 5 novembre 1982, da Giovanni Paolo II |
Canonizzazione | 4 maggio 2003, da Giovanni Paolo II |
Ricorrenza | 2 marzo |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 2 marzo, n. 6:
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Sant'Angela della Croce Guerrero González, al secolo María de los Ángeles (Siviglia, 30 gennaio 1846; † Siviglia, 2 marzo 1932) è stata una religiosa e fondatrice spagnola.
Biografia
La formazione
Nacque a Siviglia, Spagna, il 30 gennaio 1846, da Francesco Guerrero e Giuseppina González, di modesta condizione sociale, il 2 febbraio seguente fu battezzata coi nomi Maria degli Angeli, Martina della Santissima Trinità; ma fin da piccola venne chiamata Angelina, i genitori lavoravano nel convento della Santissima Trinità, il padre come cuoco e la madre come lavandaia, ebbero quattordici figli, dei quali Angelina ne conobbe soltanto cinque, essendo morti tutti gli altri in tenera età.
Trascorse l'infanzia nell'ambito della famiglia, accompagnava volentieri il padre in chiesa e si recava spesso nella chiesa di Santa Lucia per pregare davanti all'immagine della Vergine della Salute, che in seguito passò in proprietà delle Suore della Croce. A otto anni si accostò alla Prima Comunione e a nove anni, il 18 marzo 1855, fu cresimata. La sua formazione scolastica fu di livello piuttosto elementare, imparò a leggere e a scrivere in modo da poter comunicare, ma senza apprendere mai una corretta ortografia e calligrafia.
A dodici anni entrò come apprendista in un laboratorio di calzature, facendo dei veri progressi, Antonia Maldonado la maestra della bottega la mise in contatto col sacerdote José Torres Padilla, oggi venerabile, che godeva a Siviglia della fama di formare santi e che per questo chiamavano el santero. Nella bottega le impiegate recitavano ogni giorno il rosario e leggevano le vite dei santi.
Nel 1865 chiese di essere ammessa come conversa nel convento delle Carmelitane Scalze, ma a causa della sua gracilità non fu accettata. Nel 1869 divenne postulante fra le Figlie della Carità di Siviglia. Compiuto il postulantato si ammalò gravemente, tutte le cure furono inutili di fronte alla stranezza della malattia e fu dimessa prima del compimento del noviziato. Ritornata a casa, la malattia scomparve senza prescrizioni mediche. Angelina tornò al laboratorio e riprese i suoi esercizi di devozione e le opere di carità, visitando insieme ad altre giovani i poveri e chiedendo l'elemosina per loro.
In quel periodo la sua guida spirituale padre Torres si era recato a Roma come consultore del Concilio Vaticano I e fu assente per cinque anni. Padre Torres ritornò nel 1870, entrambi sentivano che Dio aveva un piano per lei che ancora non avevano compreso. Il 1º novembre 1871 Angelina promise in un atto privato, ai piedi del Crocifisso, di vivere conformemente ai consigli evangelici. Nel 1873 ebbe la visione fondamentale di quello che definì il suo carisma nella Chiesa: innalzarsi sulla Croce, di fronte a Gesù, nel modo più simile a lui. Decise allora di percorrere una propria via:
« | Concepì il proposito di fondare un nuovo istituto religioso, i cui fini e le cui caratteristiche erano, oltre alla santificazione dei suoi membri con la pratica delle virtù, specialmente della mortificazione, il servizio di Dio nei poveri, per guadagnare le anime a Lui facendosi "poveri come loro", secondo il motto dell'Istituto » |
La professione religiosa e la fondazione
Angelina incoraggiata dal suo direttore spirituale, nel 1875 affittò una stanza in una casa, dove andò a vivere con tre consorelle, Josefa Peña, Juna Magdán e Juana. Con delle misere stuoie da letto, un tavolo e alcune sedie cominciarono la vita comune la mattina del 2 agosto 1875, ascoltando la Messa celebrata nel convento di Santa Paula e ricevendo tutte la Comunione. Nell'atrio di Santa Paula, padre Torres nominò Angela Consorella Maggiore e chiese alle altre di prestarle obbedienza. Vennero ammesse alcune postulanti e padre Torres impose loro abiti totalmente ideati da suor Angela e subito esse si misero al lavoro. Per le vie di Siviglia e nei caffè si parlava di una suora pazza che andava girovagando per la città, elemosinando roba di ogni genere per i suoi poveri e chiedendo niente di meno che una casa più grande per loro, casa che ben presto arrivò. In questa iniziarono le scuole diurne per bimbe povere e l'internato per orfanelle, che le suore accoglievano alla morte dei genitori.
Nell'autunno del 1876 Siviglia fu colpita da una epidemia di vaiolo, la nuova congregazione delle Sorelle della Croce impegnavano tutte le loro forze nel tentativo di arrestare l'epidemia. Anche quando gli stessi familiari, per paura del contagio, abbandonavano i propri infermi, le Suore della Croce rimanevano al loro posto di lavoro, lavando indumenti, strofinando pavimenti, cambiando biancheria ai malati, spremendo i butteri del vaiolo sul volto delle inferme.
L'8 dicembre 1878 suor Angela pronunciò i suoi voti perpetui e nel 1879 l'arcivescovo di Siviglia approvò le Costituzioni. Le anime generose si moltiplicavano e il 25 giugno 1904 l'Istituto fu approvato da Papa Pio X. L'11 marzo si celebrò il primo Capitolo Generale e in esso Suor Angela venne rieletta Superiora Generale. Il 14 luglio 1908 venne firmato il Decreto di Approvazione Pontificia delle Costituzioni. L'Istituto crebbe rapidamente.
Il 28 agosto 1929 Madre Angela fu rieletta per la quarta volta come Superiora Generale. Roma affidò però la conferma al Cardinale locale, il quale ritenne che, per la sua anzianità, non fosse più in condizione di visitare le case; e allora la comunità elesse la sorella Gloria, alla quale madre Angela aveva dato il suo voto nella precedente elezione. Angela rese per prima obbedienza alla nuova madre eletta, astenendosi poi da ogni ingerenza nel governo dell'Istituto. Si dedicava alla propria santificazione, che credeva assai trascurata e intensificò la preghiera. Trascorreva lunghe ore ascoltando le sue figlie professe.
L'8 giugno 1931 ebbe il primo attacco di emiplegia e ricevette l'unzione degli infermi. Il 29 luglio ebbe un nuovo attacco, che la fece rimanere senza parola per il resto della malattia, durata nove mesi. Morì alle tre meno venti del 2 marzo 1932, circondata dalle sue figlie e compianta da tutti. Circa 50.000 persone sfilarono davanti alla sua salma, esposta nella cappella del Convento. Nel suo testamento chiedeva di essere sepolta in una tomba comune; ma venne sepolta nella cripta della Casa Madre a Siviglia.
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