Sant'Eufrasia del Sacro Cuore di Gesù
Sant'Eufrasia del Sacro Cuore di Gesù, C.M.C. Religiosa | |
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al secolo Rosa Eluvathingal | |
Santa | |
Età alla morte | 74 anni |
Nascita | Kattoor 7 ottobre 1877 |
Morte | Ollur 29 agosto 1952 |
Professione religiosa | 24 maggio 1900 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Venerabile il | 5 luglio 2002, da Benedetto XVI |
Beatificazione | 3 dicembre 2006, da Benedetto XVI |
Canonizzazione | 24 novembre 2014, da Francesco |
Ricorrenza | 29 agosto |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Sant'Eufrasia del Sacro Cuore di Gesù, al secolo Rosa Eluvathingal, conosciuta come la "madre che prega" (Kattoor, 7 ottobre 1877; † Ollur, 29 agosto 1952), è stata una religiosa indiana.
Biografia
Nacque nel villaggio Kattoor, diocesi di Trichur in India il 7 ottobre 1877, da Anthony e Kunjethy di Eluvathingal Cherpukaranuna ricca famiglia cattolica di rito siromalabarese, e fu battezzata il 15 dello stesso mese. Frequentò la scuola elementare locale e con l'aiuto della mamma ben presto avvertì il richiamo divino, ricercando nella preghiera una più intima unione con il Signore.
Nel 1888 divenne allieva delle Carmelitane presso Koonammavu, ove per nove anni visse col proposito di poter un giorno entrare nell'annesso convento di Santa Teresa. Finalmente il 9 maggio 1897 Rosa prese il velo ed il 10 gennaio 1898 vestì l'abito religioso ed intraprese il noviziato assumendo il nome di Eufrasia del Sacro Cuore di Gesù. Il 24 maggio 1900 insieme ad altre consorelle emise i voti nel nuovo convento di Pllur, nei pressi di Trichur.
Sin da allora il vicario apostolico, monsignor Giovanni Menacherry, aveva scorto qualcosa di straordinario in questa umile suora ed avendone colta la sua intima aspirazione all'unione con Dio volle assumerne la direzione spirituale. Le domandò di scrivergli tutto ciò che avveniva nel suo cuore, lascio novantaquattro lettere del suo epistolario oggi custodite nell'archivio diocesano, unica fonte per conoscere la sua vita interiore.
Appena dopo la professione, suor Eufrasia venne nominata assistente delle novizie nel convento di Santa Maria a Ollur e dal 1904 divenne maestra, compito che svolse per nove anni. Fu eletta superiora nel 1913, tre anni dopo fu trasferita a Manalur, ma pochi mesi dopo dovette fare ritorno ad Ollur per motivi di salute e vi rimase sino alla morte, vivendo in perfetta unione con Dio nella preghiera, nel digiuno e nella mortificazione. Serviva le consorelle in ogni loro bisogno e, tanto con le sue parole che con il suo esempio, le condusse tutte ad una pia intima unione con Dio. La sua santificazione personale si compì non con eventi straordinari, bensì con un virtuoso espletamento della sua vita quotidiana.
Morì nel suo convento il 29 agosto 1952.
Canonizzazione
La Congregazione per le Cause dei Santi ha avviato il processo di canonizzazione della beata Eufrasia e hanno chiesto alla Chiesa indiana di preparare la biografia ufficiale della religiosa del Kerala. Intanto, mons. Salvatore Pennacchio, nunzio apostolico in India, è stato in visita a Ollur come parte delle procedure.
Nel 2010 il vescovo della diocesi di Irinjalakuda, Thrissur ha sottoposto a Benedetto XVI i documenti relativi alla guarigione completa di un bambino indiano di 6 anni, affetto da una ciste tireoglossa, per intercessione della religiosa.
Eufrasia è stata proclamata santa da papa Francesco il 24 novembre 2014[1], è la seconda suora originaria del Kerala, dopo la canonizzazione due anni fa di suor Alfonsa di Bharananganam.
Note | |
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