Sarcofago di Giunio Basso
Sarcofago di Giunio Basso (359 ca.), marmo | |
Sarcofago di Giunio Basso | |
Reperto Archeologico | |
Stato | |
Comune | |
Diocesi | Roma Vicariato Generale dello Stato della Città del Vaticano |
Ubicazione specifica | Museo del Tesoro della Basilica di San Pietro in Vaticano |
Uso liturgico | nessuno |
Comune di provenienza | Città del Vaticano |
Luogo di provenienza | Basilica di San Pietro in Vaticano, Cappella Clementina |
Oggetto | sarcofago |
Datazione | 359 ca. |
Ambito culturale | Ambito romano |
Autore |
anonimo |
Materia e tecnica | marmo |
Misure | h. 141 cm, l. 243 cm |
Il Sarcofago di Giunio Basso venne eseguito nel 359 d.C. circa, in marmo, in ambito romano, proveniente dalla Basilica di San Pietro, conservato presso il Museo del Tesoro della Basilica di San Pietro in Vaticano.[1]
Descrizione
Coperchio
Il sarcofago è chiuso dal suo coperchio originale sebbene alquanto alterato per lo spesso strato di stucco duro che vi fu disteso su gran parte della superficie dopo il 1773, rimosso completamente nel 1903 per mettere in luce la primitiva decorazione, del quale restano pochi frammenti, per cui le scene, non facilmente identificabili, si possono interpretare come episodi della vita familiare ed ufficiale del prefetto Giunio Basso. Inoltre, presenta una tabella contenente versi in distici in onore del defunto (alcuni frammenti furono rinvenuti nel 1942); agli angoli si trovavano delle maschere che fungevano da protomi angolari.
Cassa
La fronte della cassa presenta un ricco corredo scultoreo ad altorilievo, con dieci scene organizzate in nicchie poste su due registri orizzontali, scanditi per mezzo di colonnine, con basi ornate e ricchi capitelli compositi: quello superiore presenta una finta trabeazione continua e modanata con architravi traforati, quello inferiore timpani rettangolari e semicircolari, questi ultimi scolpiti come valve di conchiglia. Le colonnine sono tutte tortili, a eccezione delle quattro attorno alle nicchie centrali, che sono istoriate con Putti vendemmianti.
Le scene nelle nicchie raffigurano Storie dell'Antico e Nuovo Testamento e sono composte con due o tre personaggi ciascuna:
- nel registro superiore (da sinistra):
- Sacrificio di Isacco
- Arresto di san Pietro
- Gesù Cristo redentore in trono tra san Pietro e san Paolo e Allegoria del cielo: Cristo è raffigurato assiso sul trono celeste tra i due apostoli, mentre consegna al mondo la nuova Legge con i precetti per la vita eterna (Traditio Legis)
- Cattura di Gesù Cristo o Consegna a Ponzio Pilato
- Giudizio di Ponzio Pilato
- nel registro inferiore (da sinistra):
- Giobbe seduto sul letame
- Peccato originale
- Entrata di Gesù Cristo in Gerusalemme
- Daniele nella fossa dei leoni
- San Paolo condotto al martirio.
Inoltre, tra le nicchie, al di sotto della linea di demarcazione tra i due registri, sono inseriti sei gruppi, scolpiti a tutto tondo, simbolici e molto frammentari, raffiguranti:
- Agnelli.
Le testate del sarcofago, anch'esse organizzate su a due registri orizzontali scanditi da colonne, presentano la decorazione con soggetti totalmente diversi da quelli della fronte:
- a sinistra: Scene di vendemmia e pigiatura dell'uva;
- a destra: Scene della raccolta del grano e simboli delle stagioni.
Note stilistiche, iconografiche e iconologiche
- Le scene figurate delle singole nicchie sono caratterizzate da uno schema ternario , tra cui quella che domina l'idea di ciascun registro occupa il riquadro centrale. Inoltre, la successione degli episodi trae spunto dal concetto cristiano del sacrificio, interpretato come il trionfo dello spirito sulla morte.
- Le figure, scolpite ad altorilievo ed alcune anche a tutto tondo, nel loro complesso rivelano una notevole varietà di atteggiamenti e di fisionomie, che contribuiscono a conferire alla composizione scultorea di ciascuna nicchia vivacità, robustezza ed efficacia.
- Lo stile delle figure risente di un certo influsso ellenico, probabilmente per la presenza a Roma nel IV secolo di botteghe greche, da una delle quali potrebbe essere stato prodotto il sarcofago di Giunio Basso. I visi e gli sguardi, però, sono tipicamente romani (san Pietro, san Paolo ed Abramo), resi con un sapiente uso del trapano tondo. Inoltre, dall'analisi delle figure si avverte lo sviluppo stilistico dell'abbigliamento ed anche il modo di trattare la barba e i capelli, per i quali in riferimento allo stile costantiniano si preferisce ora il taglio corto in voga alla corte dell'imperatore e ricci simili a spirali. Mentre influenze galliche si notano in tre teste di fondo: del soldato, in quella quasi nascosta da Daniele e in quella dell'uomo che consola Giobbe.
- Nel sarcofago l'iconografia di san Pietro e san Paolo si sviluppa in forme più mature e sicure. Gli stessi temi della Passione rivelano il passaggio da timidi motivi introduttivi ad alcune scene che formano veri e propri cicli.
- Nell'opera si trova per la prima volta il gruppo Gesù Cristo-san Pietro-san Paolo, appartenente al primo ciclo dei sarcofagi di Passione, di cui stabilisce l'esatta datazione (359).
- La figura di Gesù Cristo, per i lineamenti giovanili, la rotondità del viso, la pettinatura a paggio e per l'espressione raccolta, rientra nell'iconografia che si afferma intorno alla metà del IV secolo. Infatti, con queste sembianze lo vediamo al centro del registro superiore, assiso sul trono celeste tra i due Apostoli, nella scena della Cattura ed al centro del registro inferiore, nell'Entrata in Gerusalemme, che storicamente dà inizio alla sua Passione.
- Gli agnelli, tra le nicchie, ricordano i miracoli di Gesù e simbolicamente l'iniziazione del neofito Giunio Basso, la cui professione di fede è data dalla prima scena che rammenta i tre fanciulli di Babilonia nella fornace ardente, mentre la seconda indica le grazie per la salvezza. L'Eucarestia è rappresentata nella terza scena e nella quarta è simboleggiato il Battesimo. L'insegnamento delle verità soprannaturali è espresso nella quinta scena. Un preciso riferimento alla resurrezione ed alla vita immortale è dato dalla sesta scena. Perciò, i sei gruppi esplicitano ciò che afferma l'iscrizione sopra l'architrave del registro superiore: Giunio Basso mediante il Battesimo veniva introdotto nella Chiesa e nel godimento della salvezza che gli derivava.
Iscrizione
Nel sarcofago figurano due iscrizioni, incise e complementari, in cui si legge:[2]
- nel bordo superiore della cassa:
« | Iun(ius) Bassus u(ir) c(larissimus), qui uixit annis XLII, men(sibus) II, in ipsa praefectura urbi neofitus iit ad deum, VIII kal(endas) Sept(embres) Eusebio et(H)ypatio co(n)ss(ulibus). » |
- nella tabella del coperchio, vi sono alcuni distici in onore del defunto, che completano l'epigrafe precedente:
« | H]aec Ba[...] / [... ge]neri(?) ma[trisque(?) ...] / [...]o regi coi[...] / [... pra]efectorum [...]ere m[...] / [...] praefectur[ae car]mina pro me[ritis] / [hic mo]derans plebem patriae sedemque se[natus] / [ur]bis perpetuas occidit ad lacrimas / [nec l]icuit famulis domini gestare feretrum / [c]ertantis populi sed fuit illud onus / [fle]vit turba omnis matres puerique senes[que] / [fle]vit et abiectis tunc pius ordo togis / [flere vide]bantur tunc et fastigia Romae / [sacrae tu]nc gemitus edere tecta viae / [...]s spirantum cedite honores / [celsius est culmen(?)] mors quod huic tribuit. » |
Notizie storico-critiche
Il sarcofago fu rinvenuto, secondo quanto documentato dall'archeologo Antonio Bosio (1575 - 1629) e dallo storico Cesare Baronio (1538 - 1607), nel 1597 sotto il pavimento della Cappella Clementina nella Basilica di San Pietro in Vaticano.
Nel 1942, durante i lavori compiuti nelle Grotte Vaticane sono venuti alla luce tre frammenti della tabella marmorea che sormontava il coperchio del sarcofago, con incisi i resti del carme funerario, perfettamente combacianti nelle linee di frattura con quanto già si possedeva.
Note | |
| |
Bibliografia | |
| |
Voci correlate | |
- Tutti i beni storico-artistici e archeologici
- Tutti i reperti archeologici
- Reperti archeologici del IV secolo
- Reperti archeologici su Gesù Cristo
- Reperti archeologici sulla Passione di Gesù
- Reperti archeologici su san Pietro apostolo
- Reperti archeologici su san Paolo apostolo
- Sarcofagi del 359
- Sarcofagi di autore anonimo
- Autori anonimi
- Sarcofagi su Gesù Cristo
- Sarcofagi sulla Passione di Gesù
- Sarcofagi su san Pietro apostolo
- Sarcofagi su san Paolo apostolo
- Beni storico-artistici e archeologici in Città del Vaticano
- Beni storico-artistici e archeologici della Città del Vaticano
- Città del Vaticano
- Beni storico-artistici e archeologici ubicati nel Museo del Tesoro della Basilica di San Pietro in Vaticano
- Diocesi di Roma
- Gesù Cristo
- Passione di Gesù
- San Pietro apostolo
- San Paolo apostolo