Juan de Dios Ponce y Pozo
Servo di Dio Juan de Dios Ponce y Pozo Presbitero · Martire | |
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Servo di Dio | |
Età alla morte | 58 anni |
Nascita | Guadix 18 novembre 1878 |
Morte | Elche 30 novembre 1936 |
Sepoltura | Cattedrale di Guadix |
Nominato vescovo | 12 settembre 1935 da papa Pio XI |
Incarichi ricoperti | Amministratore apostolico di Orihuela-Alicante Sede plena |
Venerato da | Chiesa cattolica |
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Servo di Dio Juan de Dios Ponce y Pozo (Guadix, 18 novembre 1878; † Elche, 30 novembre 1936) è stato un presbitero e martire spagnolo.
Cenni biografici
Nacque il 18 novembre 1878, da genitori modesti e buoni cristiani, nella città di Guadix (Spagna), nel cui seminario entrò in tenera età, seguendo la vocazione religiosa, e studiò con notevole profitto latino e parte della filosofia.
Nel 1893 fu inviato al Pontificio Collegio Spagnolo di San Giuseppe a Roma, dove, frequentando l'Università Gregoriana, studiò filosofia, teologia e diritto canonico, conseguendo il dottorato in tutte e tre le facoltà.
Nel 1902 tornò in patria, dove fu successivamente cappellano delle monache; parroco di santa Ana e Santiago de Guadix; canonico, lettore e decano della sua cattedrale; rettore del seminario e vicario generale della diocesi.
Per motivi di salute, il vescovo di Orihuela Monsignor Irastorza y Loinaz(ch) ottenne dalla Santa Sede una dispensa di due anni dalla sua residenza, e il suo vicario generale fu nominato amministratore apostolico, sede plena, senza carattere episcopale, il 12 settembre 1935. Mons. Juan de Dios Ponce y Pozo prese possesso delle sue mansioni il 29 ottobre dello stesso anno con nomina apostolica.
Il 18 luglio 1936, durante la guerra civile spagnola, il movimento nazionale tentò di farlo prigioniero a Orihuela. Sottrattosi alla cattura, entrò in clandestinità, nascondendosi in diverse case, ma, temendo di mettere in pericolo anche la vita di chi lo rifugiava, in ottobre scelse di trasferirsi, sotto mentite spoglie, a Barcellona, dove sperava di ottenere qualche salvacondotto per l'estero.
Scoperto alla stazione di Novelda da una guardia civile, fu imprigionato in quella stessa città e poco dopo fu trasferito a Orihuela. Dopo una dolorosa trasferta, fu imprigionato con altri nove sacerdoti in custodia cautelare nel distretto di Colegio de Jesús y María.
Nella notte del 30 novembre, con il pretesto di rilasciare una dichiarazione ad Alicante, fu portato fuori di prigione con gli altri nove sacerdoti da un gruppo di miliziani, che si definivano agenti dell'autorità: portati nelle vicinanze del cimitero di Elche, furono tutti passati per le armi.
Il 9 luglio 1939, le spoglie mortali di questi dieci martiri, assieme ad altre quattro riesumate da vari cimiteri, furono trasferite a Orihuela. Le salme furono portate in processione sulle strade cittadine in un'imponente manifestazione di lutto, presieduta dal vescovo della diocesi e da altre autorità, e portate al cimitero, dove ricevettero una sepoltura onorevole.
Nel mese di novembre di quell'anno, una commissione proveniente dalla sua città natale, cioè da Guadix, richiese debitamente le venerate spoglie del loro martire, le quali furono sepolte nella cattedrale.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Amministratore apostolico sede plena di Orihuela-Alicante | Successore: | |
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Francisco Javier de Irastorza Loinaz | 12 settembre 1935 – 30 novembre 1936 | Francisco Javier de Irastorza Loinaz |
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