Statua di Cristo Re (Bienno)

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Statua di Cristo Re Bienno.JPG
Timoteo Bortolotti[1], Statua di Gesù Cristo (1931), rame e bronzo dorati; Bienno (Brescia), Colle della Maddalena[2].
Opera d'arte
Stato

bandiera Italia

Regione Stemma Lombardia
Regione ecclesiastica Lombardia
Provincia Brescia
Comune

Bienno

Località Colle della Maddalena (Valgrigna, emissaria della Valcamonica)
Diocesi Brescia
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Colle della Maddalena
Uso liturgico
Comune di provenienza
Luogo di provenienza
Oggetto statua
Soggetto Gesù Cristo
Datazione 1931
Datazione
Datazione Fine del
inizio del
Ambito culturale Ambito milanese
Autore

Timoteo Bortolotti detto Timo[1]

Altre attribuzioni
Materia e tecnica Rame e bronzo dorati
Misure 8,50 m (statua); 24,50 m (con basamento)
Iscrizioni CHRISTO / REGI / REDEMPTORI / CAMUNIA VALLIS / EREXIT / MCMXXIX - MCMXXXI
Stemmi, Punzoni, Marchi Stemmi della Valcamonica e del Comune di Bienno
Note
L'opera fu inaugurata il 29 giugno 1931

45°56′23″N 10°17′22″E / 45.93984, 10.28933 Stemma Lombardia

Mappa di localizzazione New: Lombardia
Cristo Re
Cristo Re
Edolo
Edolo
Brescia
Brescia
Collegamenti esterni

La Statua di Cristo Re è una scultura, in rame e bronzo dorati, eseguita nel 1931 da Timoteo Bortolotti (1884-1954)[1] ed eretta sul Colle della Maddalena[2] a Bienno[3] (Brescia), in Valcamonica.

Descrizione

Soggetto

La statua rappresenta Gesù Cristo, in piedi, vestito con una tunica, con il simbolo del Sacro Cuore sul petto. La figura ha le braccia spalancate in un gesto che richiama sia la preghiera del Padre nostro, sia l'invito di pace e ristoro rivolto da Gesù ai credenti che si trova nel Vangelo di Matteo 11,28:

(LA) (IT)
« Venite ad me omnes qui laborati et onerati estis et ego refi ciam vos » « Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò. »

Basamento

Nel basamento quadrangolare fu ricavata una cappella a ricordo dei Caduti di tutte le guerre della Valcamonica. Sul lato orientale è posta la porta d'ingresso, sormontata dallo stemma del Comune di Bienno, scolpito in porfido rosso delle cave locali, mentre la cancellata in ferro venne realizzata dai maestri forgiatori biennesi.

All'interno si nota:

Le lastre in marmo presenti nella cappella, ovvero il piccolo altare per la Messa e il pavimento, riportano i titoli delle quattordici stazioni della Via Crucis poste lungo i settecento metri della stradina che conduce in cima al colle.

Note stilistiche, iconografiche e iconologiche

Dal punto di vista artistico, la realizzazione di Timo Bortolotti appare espressiva e salda soprattutto perché, con la sua semplicità autentica e commossa, supera la funzione puramente decorativa che l'avrebbe resa indifferente all'osservatore-fedele. L'insieme è dominato da un armonioso senso ritmico che, specie nella parte superiore, dona alla statua valore di grande umanità e fascino, specialmente nella testa del Redentore, dove l'artista camuno dimostra il pieno possesso dei mezzi plastici, uniti da un accento di sintetica ed essenziale modernità.

Materia e tecnica

La statua venne realizzata in lamiera di rame, con il volto e le mani in bronzo, ricoperti con lamine in oro zecchino al 970‰ in foglia doppia. Mentre il basamento è costruito con pietre di porfido e granito, prelevate nelle cave di Bienno.

Misure

La scultura raggiunge un'altezza di 8,50 m con un'apertura di braccia di 8,00 m. L'altezza della testa è 1,80 m con una circonferenza di 3,10 m; la circonferenza toracica è di 6,50 m e il basamento sul quale poggia misura 16 m di altezza. Il monumento, che oltre che da Bienno è visibile da gran parte della media Valcamonica, si innalza complessivamente per ben 24,50 m.

Iscrizione

Al centro del prospetto occidentale del basamento è collocata un'epigrafe con l'iscrizione commemorativa, in lettere capitali dorate, nella quale si legge:

(LA) (IT)
« CHRISTO / REGI / REDEMPTORI / CAMUNIA VALLIS / EREXIT / MCMXXIX - MCMXXXI » « A Cristo Re e Redentore la Valle Camonica eresse 1929/1931 »

Stemma

Nel basamento, sul lato occidentale, ai piedi della statua, è posto un blasone identificabile come:

  • Stemma del Comune di Bienno.

Notizie storico-critiche

Timoteo Bortolotti, Statua di Gesù Cristo (part.), 1931, rame e bronzo dorati

Origini e motivazioni

L'idea di realizzare la statua scaturì durante un ritiro spirituale di Azione Cattolica tenutosi a Bienno nel 1929 con la partecipazione dell'allora parroco don Damiano Zani (1911-1941)[4], il quale gettò il seme per la concretizzazione del progetto. Il clima di gioia per il giubileo sacerdotale[5] di papa Pio XI (1922-1939) e per la sottoscrizione dei Patti Lateranensi tra il Regno d'Italia e lo Stato del Vaticano, avvenuta l'11 febbraio 1929, diede impulso alla comunità camuna affinché, il 4 novembre 1929, si avviassero i lavori per l'erezione del monumento al fine di commemorare tali eventi. Inoltre, la promulgazione dell'enciclica Quas Primas dell'11 dicembre 1925, con la quale Pio XI istituì la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo, ne ispirò la dedicazione.

In breve tempo il progetto ebbe l'approvazione ufficiale del vescovo di Brescia Giacinto Gaggia (1847-1933)[6] e del cardinale segretario di Stato Pietro Gasparri (1852-1934), lo stesso prelato che aveva siglato per la Santa Sede i Patti Lateranensi.

Scelta del luogo

La scelta del sito, dove innalzare la statua fu difficoltosa, poiché molte erano le località della Valcamonica che desideravano ad accoglierla nel proprio territorio, fra le quali si ricordano:

Timoteo Bortolotti, Statua di Gesù Cristo, (1931), rame e bronzo dorati
  • Bienno, con il Colle della Maddalena[2];
  • Breno, con il Colle della Minerva;
  • Ceto, con il Dosso di Nadro;
  • Cevo, con il Colle dell'Androla;
  • Cividate Camuno, con il Colle di San Pietro Barberino;
  • Edolo, con il Dosso Turicla;
  • Monno, con la vetta del Mortirolo.

Fra tutte fu scelta Bienno, in quanto da quel colle lo sguardo abbraccia un ampio e meraviglioso lembo della valle dell'Oglio.[7]

Progettazione ed esecuzione

L'opera, commissionata allo scultore darfense[8] Timoteo Bortolotti (1884-1954),[1] fu realizzata dall'artista nel laboratorio milanese di via Vivaio e fusa dalla ditta Riccardo Politi di Milano. Mentre la doratura venne eseguita dalla ditta Andrea Poisa di Brescia e dalla ditta Felice Brambilla di Milano. Il basamento fu costruito da maestranze biennesi.

La colossale scultura venne inaugurata il 29 giugno 1931 alla presenza delle autorità civili ed Ecclesiastiche.

Restauro

Nel gennaio 2019 la statua è stata sottoposta a un accurato e minuzioso restauro a cura del Comune di Bienno.

Tradizioni

In occasione della solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo, a fine novembre, vi si svolge una processione, seguita dalla Celebrazione eucaristica e dai fuochi d'artificio.

Note
  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 Timoteo Bortolotti (Darfo, 15 giugno 1884 - Milano, 15 ottobre 1954), scultore italiano. Tra le sue opere più significative si ricordano:
    • Gruppo scultoreo della Pietà (1921-1928): il dettaglio dell'opera con Maria Vergine addolorata e Gesù Cristo morto fu realizzata in gesso nel 1921 per il concorso sul medesimo tema a Brescia, ma eseguita come gruppo completo in marmo nel 1928 per la tomba Zucchetti De Bono al Cimitero Monumentale di Milano;
    • Monumento-Ossario sul Passo del Tonale (1924), a Ponte di Legno (Brescia), inaugurato alla presenza di Benito Mussolini, che dette all'artista grande risonanza sulla stampa nazionale;
    • Monumento ai Caduti (1925), inserito nei giardini di Piazzale della Vittoria, a Castel Goffredo (Mantova);
    • Gesù Cristo re (1930) a Bienno, opera che permise a Bortolotti di essere apprezzato anche in Europa e negli Stati Uniti d'America;
    • Monumento ai Lupi di Toscana (1932) a Brescia;
    • Monumento al generale Giuseppe Perrucchetti (1932), fondatore del corpo degli Alpini, a Cassano d'Adda (Milano);
    • Busto della Mondina o della Massaia rurale (1936), in bronzo, conservato nella Collezione Fondazione Cariplo a Milano;
    • Busto del generale Achille Papa (1937), in bronzo, inserito nel monumento dedicato al generale, a Desenzano del Garda (Brescia);
    • Busto dell'aviatore Francesco Baracca (1938), in marmo, conservato nella Corte delle Vittorie della Casa Madre dei Mutilati di Guerra a Roma;
    • Testa del bambino malato (1939), in bronzo, conservata presso la Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
    • Rilievo dei Fratelli Calvi (1952), inserito in una nicchia del Monumento-Ossario del Passo del Tonale| Timo Bortolotti su timobortolotti.it. URL consultato il 10-04-2021.
  2. 2,0 2,1 2,2 Il Colle della Maddalena (ora anche conosciuto come Colle di Cristo Re, 506 m s.l.m.) dista circa 1,5 km dal centro di Bienno ed è facilmente raggiungibile a piedi su strada pianeggiante e asfaltata. Da considerare una piccola salita di 200 m circa per raggiungere definitivamente la cima.
  3. Bienno, comune italiano di 3.755 abitanti, della Valcamonica, provincia di Brescia in Lombardia. 445 m s.l.m. Fa parte del club de "I borghi più belli d'Italia" creato dalla Consulta del Turismo dell'Associazione dei Comuni Italiani (ANCI). Tutti gli anni all'ultima settimana d'agosto vi si svolge la Mostra Mercato nella quale, l'antico borgo medioevale, si trasforma in bottega viva, grazie agli oltre duecento artisti e artigiani provenienti dall'Italia e dall'estero.
  4. don Damiano Zani N. 15 agosto 1911 - † aprile 1941. Cfr Antonio Fappani, Bienno su enciclopediabresciana.it. 18 maggio 2016. URL consultato il 07-04-2021
  5. Il Giubileo sacerdotale è il compimento di cinquant'anni di sacerdozio.
  6. Arcivescovo Giacinto Gaggi (Verolanuova, 8 ottobre 1847 - Brescia, 15 aprile 1933). Grand'Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Vescovo di Brescia dal 1913 al 1933.
  7. L'Oglio è un importante fiume italiano che nasce in Alta Valcamonica, a Ponte di Legno, dai due torrenti Narcanello e Frigidolfo. Affluente del Po, scorre in Lombardia, nelle province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova. Nella gerarchia degli affluenti del Po occupa con i suoi 280 km di corso il 2º posto per lunghezza (dopo l'Adda), mentre risulta il 4º per superficie di bacino (dopo Tanaro, Adda e Ticino) e il 3º per portata media alla foce (dopo Ticino e Adda)
  8. Abitante di Darfo Boario Terme, comune italiano di 15.656 abitanti, situato nella bassa Valcamonica, provincia di Brescia in Lombardia. Il capoluogo del comune è Darfo, mentre la sua denominazione è dovuta al nome del capoluogo unito a quello della principale frazione, Boario Terme.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 10 aprile 2021 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.