Stocco pontificio
Lo stocco pontificio è un particolare tipo di spada donata dal pontefice a personaggi che si erano distinti in difesa della Chiesa: era benedetto dal papa durante la notte o il mattino di Natale.
Il termine stocco deriva dal termine olandese stoken che significa "pungere".
Lo stocco pontificio viene anche detto con termine improprio, ma in ogni caso non preferibile all'altro, "stocco benedetto".
Storia
L'uso, da parte del papa, di donare ai suoi condottieri una spada (in origine di tipologia non ben precisata), decorata è attestato sin dal XII secolo[1] e decadde solo nella seconda metà del XIX secolo, unitamente alla fine dello Stato Pontificio.
La prima citazione storica di uno stocco come spada, donata dal pontefice, risale al 1386 quando, a Lucca, papa Urbano VI ne fece dono al condottiero Fortiguerra Fortiguerri, ricevette anche un "berrettone" decorato con la colomba pontificia. Da quel momento in avanti, il dono della spada, ormai "stocco pontificio", fu sempre abbinato al dono del "berrettone".[2].
Durante il Rinascimento, la donazione degli stocchi pontifici fu particolarmente copiosa: papa Giulio II offrì lo stocco e il "berrettone" alla Confederazione elvetica, alleata della Santa Sede contro la Francia.
La Riforma protestante e le successive Guerre di religione, che devastarono l'Europa tra il XVI e XVII secolo, provocarono l'assegnazione di numerosi stocchi alle case regnanti vicine alla Chiesa cattolica, quali gli Asburgo. Egualmente, anche la lotta tra le nazioni cattoliche e le armate dell'Impero ottomano, oltre a nutrire il fervore "romantico" della crociata, provocò l'assegnazione di vari stocchi pontifici.
Descrizione
Lo stocco è una spada a forma triangolare e a sezione romboidale, fornita di fodero in argento dorato su lama decorata con riferimenti al donatore; era corredato da una cintura e da un berrettone (pileum) in velluto cremisi con rimata la Colomba dello Spirito Santo.
La descrizione dell'arma e la consuetudine che ne seguiva è così adeguatamente descritta dallo storico Paolo Pinti:
« | Sul fornimento e sul fodero aveva incise le armi della Chiesa e del Papa e di questi, sulla lama, erano riportati il nome e l'anno di pontificato nel quale cadeva il Natale, giacché lo stocco veniva benedetto proprio la notte o il mattino di Natale. Dopo la benedizione, lo stocco veniva consegnato direttamente al destinatario, se si trovava a Roma, o gli veniva portato da un apposito incaricato. Poteva accadere che in un anno non si trovasse nessuna personalità politica degna di tale riconoscimento e, pertanto, lo stocco veniva messo da parte, pur già pronto e personalizzato con il nome del papa e la data. Si conoscono casi in cui uno stocco, non attribuito, fu poi consegnato dal papa successivo, creando un po' di confusione, visto che data e nominativo del pontefice non corrispondevano all'epoca dell'effettuazione del dono stesso. [...] La forma più usuale e più conosciuta - che caratterizza proprio la tipologia dello stocco pontificale - è senz'altro quello con il pomo a pera rovesciata e con i bracci dell'elsa arcuati verso l'alto e, quindi, arricciolati vistosamente all'estremità. » | |
(Paolo Pinti (2001) 4, 6)
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Destinatari illustri
Lo stocco pontificio veniva donato a principi, regnanti, custodi della Cristianità che avessero lottato, militarmente o politicamente, in difesa della Chiesa. L'hanno ricevuto tra gli altri:
- Cristoforo Moro, doge della Repubblica di Venezia (1462 - 1471), donatogli nel 1463 da papa Pio II.
- Carlo V d'Asburgo, re di Spagna e sovrano del Sacro Romano Impero (1519 - 1556), donatogli nel 1529 da papa Clemente VII.
- Filippo II, re di Spagna (1556 - 1598) donatogli nel 1550 da papa Paolo III e nel 1560 da papa Pio IV.
- Ferdinando d'Asburgo, arciduca d'Austria (1529 - 1595) assegnatogli nel 1568 da papa Pio V e nel 1582 da Gregorio XIII.
- Alessandro Farnese, duca di Parma e Piacenza (1545 - 1592), inviatagli dal papa Sisto V tramite l'abate Grimani (cameriere segreto del Papa), nel (1586) come riconoscimento per la sua riconquista delle Fiandre come "difensore della Chiesa".
- Giovanni III Sobieski, re della Polonia (1674 - 1696), donatagli da Innocenzo XI per aver combattuto nel 1683 in favore della Cristianità, durante l'assedio turco di Vienna.
- Francesco Morosini, doge della Repubblica di Venezia (1688 - 1694), inviatagli nel 1689 da papa Alessandro VIII.
- Manuel Pinto de Fonseca, Gran Maestro dell'Ordine di Malta (1741-1773), assegnatogli nel 1747 dal papa Benedetto XIV.
- Emmanuel de Rohan-Polduc, Gran Maestro dell'Ordine di Malta (1775-1797), conferitogli nel 1775 da Pio VI.
Note | |
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Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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