Utente:Don Paolo Benvenuto/Patriarchi antidiluviani
Schema dei patriarchi antidiluviani | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Sono detti patriarchi antidiluviani i personaggi che compaiono in Genesi 5 . La tabella a lato ne riporta i nomi e altri dati forniti dal racconto.
Si tratta di un testo appartenente alla tradizione sacerdotale del Pentateuco[3], che mostra somiglianze (vedi tabella) con i discendenti di Caino riportati dalla tradizione jahvista (Gen 4,17-22 )[4].
La lista dei patriarchi antidiluviani è in pratica la genealogia di Noè, e nello sviluppo narrativo del Libro della Genesi costituisce il collegamento tra il primo uomo, Adamo, e il diluvio universale (Gen 6-8 )[5].
La successione dei patriarchi antidiluviani vuole rappresentare una concezione della storia della salvezza non ciclica, ma lineare[3].
La Genealogia di Gesù secondo Luca riporta i patriarchi antidiluviani tra i progenitori di Cristo (Lc 3,34-36 ; cfr. anche 1Cr 24,27 ).
Paralleli extrabiblici
Il racconto segue il genere letterario della Lista dei re sumeri[6]: tale lista seguiva lo schema re prediluviani, diluvio, re post-diluviani, e ben si adattava alla visione storica dell'autore biblico.
In realtà tali liste che conosciamo[7] non si possono considerare parallele a quella biblica, per vari motivi:
- trattano di re, non di patriarchi;
- hanno nomi sumerici;
- assegnano periodi molto più lunghi: 64.800, 28.800, 43.200, 108.000, 241.000, ecc.;
La longevità
Tutti i patriarchi antidiluviani hanno una longevità straordinaria, ma non è certo il significato esatto delle età riportate nel testo. La generale diminuzione della longevità indica, probabilmente, l'ulteriore allontanamento da Dio, dal momento che una vita lunga è messa in relazione con il timor di Dio (cfr. Pr 10,27 ).
In passato una lettura storica dei testi di Gen 1-11 incontrava una seria difficoltà nei dati di longevità dei patriarchi antidiluviani[8], da cui la ricerca di soluzioni al problema[9]:
- le liste non indicherebbero serie genealogiche complete, omettendo molti membri intermedi: le parole ebraiche "generò" (jāladh) e "figlio" (ben) potrebbero indicare una generazione non immediata;
- gli anni non avrebbero avuto la durata dei nostri: dieci anni sarebbero corrisposti a un anno, gli anni di vita dei patriarchi sarebbero stati ciò di 36 giorni[10];
- la cronologia biblica sarebbe simbolica o artificiosa;
- i testi sarebbero stati intenzionalmente corrotti[11];
- l'autore citerebbe fonti o leggende popolari da cui attinge senza garantirne l'attendibilità;
- le date sarebbero state inserite nel Pentateuco posteriormente;
- Mosè[12] non sarebbe stato esplicito;
- i numeri avrebbero una funzione mnemotenica;
- la longevità dei patriarchi, sebbene straordinaria, non sarebbe impossibile, e si potrebbe giustificare con il vigore dei primi uomini e con i fattori alimentari e climatici più propizi[13];
- non sarebbe da escludere "l'intervento divino, per dare ai patriarchi biblici l'opportunità di trasmettere a viva voce, con più autorità, la Rivelazione primitiva[13].
Oggi si riconosce che lo scopo di queste genealogie antiche "non è rigidamente storico, né cronologico, ma piuttosto religioso a fondo giuridico-legale, cioè di provare la legittimità della discendenza d'Israele da Adamo" nella linea Set-Noè-Sem-Terach-Abramo[13].
Varianti testuali
Il testo masoretico, quello samaritano e i LXX non concordano tra loro nei numeri che riportano: i LXX aumentano di 100 anni la data in cui ogni patriarca genera suo figlio e accorciano il resto della vita, concordando quindi nella somma totale[14]. Il samaritano poi si discosta dal masoretico quando si riferisce a Iered, a Matusalemme e a Lamec.
Note | |
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