Genealogia di Gesù
La genealogia di Gesù è riportata in Matteo 1,1-16 e in Luca 3,23-38 .
Caratteristiche generali
Le due redazioni non coincidono e in più occorre considerare che da Davide a Giuseppe la discendenza è quasi completamente diversa nei due Vangeli.
Questa discordanza si spiega con il fatto che le narrazioni non furono armonizzate dalla comunità cristiana primitiva, ma furono trasmesse come erano state ricevute, mantenendo anche la loro diversità.
La genealogia di Matteo è discendente: da Abramo a Gesù. La genealogia di Luca invece è ascendente: da Gesù ad Adamo e da questi a Dio in persona.
Matteo inserisce la genealogia all'inizio del Vangelo. Luca solo dopo il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano. La genealogia di Matteo è maschile e femminile perché vi sono citate anche alcune donne come madri; quella di Luca è tutta maschile.
È un fatto fuori dall'ordinario che proprio Matteo, che appartiene alla cultura giudaica e rivolge il proprio Vangelo agli Ebrei, inserisca delle donne nella genealogia. Infatti le donne, nell'antico mondo ebraico, quasi non godevano di alcun diritto a tal punto che non erano neppure considerate degne di testimoniare in tribunale.
Le donne citate, fatta eccezione di Maria, hanno anche un passato di peccato[1]:
- Tamar, nuora di Giuda, rimasta vedova di due dei suoi figli, per avere una discendenza si finse una prostituta ed ebbe rapporti incestuosi con lui.
- Raab, era una prostituta che esercitava la sua professione a Gerico, e che tradì la sua città.
- Rut, una pagana moabita, chiese a Booz di sposarla secondo la prescrizione del levirato.
- Betsabea, moglie di Uria l'Hittita divenne l'amante di Davide.
Entrambi gli evangelisti insistono sulla non paternità biologica di Giuseppe, mentre Matteo riconosce quella di Maria (cfr.Mt 1,16 e Lc 3,23 )
Entrambe le genealogie hanno lo scopo di inquadrare la figura di Gesù nella storia del popolo ebraico, mostrandone la discendenza regale davidica.
La genealogia matteana è più simbolica e meno dettagliata. Riferisce infatti, solo i passaggi genealogici che gli interessano, per ottenere la numerazione cabalistica 14+14+14. Secondo lui tale numerazione scandisce i tre periodi della storia ebraica:
1) Da Abramo a Davide
2) Da Davide alla deportazione babilonese
3) Dalla deportazione a Gesù Cristo
La tripla successione delle quattordici generazioni può avere più significati. Può indicare sei volte sette, che è il numero della pienezza. Oppure, più probabilmente, mette in relazione il numero sacro tre, legato a Dio, al numero quattordici, che è la gematria del nome David[2].
David, in ebraico, si scrive con tre lettere, alle quali sono associati tre numeri: D = dalet (4) + V = wav (6) + D = dalet (4) La somma dei tre numeri 4 + 6 + 4 è infatti 14.
Luca è più dettagliato. Il suo Vangelo si rivolge ai pagani e vuole dimostrare che Gesù viene per l'intera umanità. Egli è veramente il Messia annunciato dai Profeti dell'Antico Testamento.
Modelli precedenti
Le genealogie di Matteo e di Luca differiscono, in buona parte, dalle genealogie bibliche scritte in precedenza. Il primo libro delle Cronache riporta i nomi di altre cinque generazioni della Casa di Davide, dopo Zorobabele (1Cr 3,19-24 ). Nessuno dei nomi dei discendenti di Zorobabele riportati in 1Cr corrisponde ai discendenti di Zorobabele riportati da Matteo e Luca. Nemmeno i nomi dei figli di Zorobabele coincidono: 1Cr riporta Mesullàm, Anania e Selomit, Matteo invece cita Abiud e Luca Resa. Sia Matteo sia Luca indicano Zorobabele come figlio di Salatiel, mentre da 1Cr 3,19 , Zorobabele risulta figlio di Pedaià, fratello di Salatiel. Tuttavia, negli altri libri dell'Antico Testamento è riportato come figlio di Salatiel (o Sealtiel), come ad esempio in Esd 3,2;3,8 .
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |