Utente:Giancarlo Rossi-Fedele/Autorità Nazionale Palestinese

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Autorità Nazionale Palestinese
Giancarlo Rossi-Fedele/Autorità Nazionale Palestinese - Bandiera
Giancarlo Rossi-Fedele/Autorità Nazionale Palestinese - Stemma
Generalità
Nome completo
Nome ufficiale السلطة الوطنية الفلسطينية
(al-Sulta al-Wataniyya al-Filastīniyya)
Lingue ufficiali Arabo
Continente Asia
Politica
Forma di governo Repubblica presidenziale
Capo di stato Mahmud Abbas
Capo di governo Salam Fayyad
Ismail Hanyeh (Striscia di Gaza)
Proclamazione 13 settembre 1993, dopo gli Accordi di Oslo
Ingresso nell'ONU osservatore dal 1993
Superficie
Totale km²
% delle acque  %
Popolazione
Totale (2007) 4.148.000 ab.
Densità  ab./km²
Sviluppo
ISU  ()
Religione
Religioni più diffuse {{{religioni più diffuse}}}
Numero cattolici  ({{{numero cattolici Anno}}}) {{{numero cattolici}}}  
Rapporti tra Stato e Chiesa {{{rapporti tra stato e chiesa}}}
Nunzio apostolico {{{nunzio apostolico}}}
Evoluzione storica
Stato precedente bandiera Israele(de facto)
bandiera Egitto (de jure)
bandiera Giordania (de jure)

L'Autorità Nazionale Palestinese, in sigla ANP, è un'istituzione stabilita per disciplinare il controllo di determinate aree nella Striscia di Gaza ed in Cisgiordania.

Grafia

  • arabo: سلطة وطنية فلسطينية (Sulta Wataniyya Filastīniyya)
  • ebraico: הרשות הפלסטינית
  • francese: Autorité Palestinienne
  • inglese: Palestinian National Authority

Citazioni bibliche

Palestina

La ricerca del nome "Palestina" sul sito La Parola, fornisce tre citazioni bibliche, tutte presenti nell'Antico Testamento.

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Luoghi Santi nel territorio dell'ANP

Caratteristiche

L'Autorità nazionale palestinese è stata costituita nel 1994, in applicazione degli accordi di Oslo tra l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e il governo di Israele. Secondo gli accordi, Cisgiordania e Striscia di Gaza sarebbero state divise in tre zone:

  • Zona A - pieno controllo dell'Autorità palestinese.
  • Zona B - controllo civile palestinese e controllo israeliano per la sicurezza.
  • Zona C - pieno controllo israeliano, eccetto che sui civili palestinesi. Questa zona comprendeva gli insediamenti israeliani e le zone di sicurezza senza una significativa popolazione palestinese.

Gerusalemme Est è stata esclusa dagli accordi.

Storia

L'ANP è una filiale dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Questa in origine era l'unica entità politica a rappresentare il popolo palestinese, nei primi decenni di lotta contro Israele, a livello internazionale tra gli anni '60 e '90.

Yasser Arafāt

Inoltre, è l'OLP, e non l'Autorità nazionale palestinese, che gode di riconoscimento internazionale come l'organizzazione che rappresenta il popolo palestinese. Sotto il nome "Palestina", l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina ha uno status di osservatore presso le Nazioni Unite (ONU) dal 1974. Dopo la dichiarazione d'indipendenza palestinese del 1988, l'OLP in rappresentanza presso le Nazioni Unite è stato rinominato in Palestina.

Con l'apertura di un processo negoziale, l'OLP riconosceva lo Stato di Israele come possibile interlocutore dei negoziati di pace (anche se la carta fondamentale dell'OLP, in realtà, mantenne a lungo la clausola per la distruzione dello Stato Sionista). In cambio delle concessioni palestinesi - rinuncia al terrorismo, accettazione dell'esistenza di uno stato ebraico e politica del negoziato - da parte di Israele vi fu il riconoscimento con cui si concedeva alle forze palestinesi di esercitare alcuni poteri sui Territori Occupati, cioè di amministrare autonomamente la maggior parte delle città della Cisgiordania e della Striscia di Gaza.

Israele tuttora non riconosce a questo organismo lo stesso rango di un governo di uno Stato vero e proprio, non potendo l'ANP prendere decisioni in materia di politica estera e non potendo organizzare un suo esercito. L'Autorità possiede forze di polizia con armamento rigorosamente limitato e non ha un pieno controllo sul territorio né sulle vie di comunicazione né su quelle di trasporto. Il governo palestinese amministra gli affari interni delle città, mentre agli israeliani è rimasto il controllo generale del territorio.

L'Autorità Nazionale ha organi legislativi con poteri sovrani, in particolare il Consiglio Legislativo Palestinese (o Parlamento palestinese) con sede a Rāmallah, i cui membri sono eletti dai cittadini.

È dotato anche di cariche elettive con potere esecutivo che lo rendono uno stato de facto (in particolare le cariche di Presidente e di Primo Ministro), alle dipendenze degli uffici dell'ANP vi sono inoltre diverse agenzie di sicurezza, di fatto organismi di polizia ai cui vertici vi sono personalità politiche. Alcune di queste forze armate sono nate informalmente in modo para-statuale e non erano originariamente previste.

Il quadro di deterioramento dei rapporti fra israeliani e palestinesi ha contribuito a modificare i caratteri originari dell'ANP: l'Autorità è divenuto in seguito un ente più "armato" del previsto e politicamente più complesso, si sono interrotti i rapporti di collaborazione con Israele e sono saltati gli accordi fra le parti.

La diaspora palestinese, che risiede al di fuori della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, che costituisce la maggioranza del popolo palestinese, non può votare alle elezioni dei membri dell'Autorità nazionale palestinese.

Politica

Cariche

Località palestinesi relative alla vita e al ministero di Giovanni Battista, verso la fine degli anni 20.

Primi Ministri passati:

Presidenti passati:

Ministri degli esteri passati:

Ministri dell'interno passati:

  • Hakam Balawi: novembre 2003 - febbraio 2005
  • Nasser Yusef: febbraio 2005 - marzo 2006
  • Sa'id Seyam: marzo 2006 - marzo 2007
  • Talab al-Qawasmi: marzo 2007 - giugno 2007

Attuale governo

Nel 2004, alla sua morte, ad ʿArafāt è succeduto come Presidente dell'ANP, Abū Māzen (Muhammad ʿAbbās) che batté col 62,3% dei voti il medico Muṣṭafà Barghūthī che si era presentato come candidato indipendente ed ebbe il 19,8% dei voti.

L'Autorità Nazionale Palestinese dispone di un posto di osservatore all'ONU, ma non di un seggio permanente, del quale invece fruisce nell'ambito della Lega degli Stati Arabi.

Divisioni amministrative

Dopo la firma degli accordi di Oslo la Cisgiordania e la Striscia di Gaza sono state divise in aree (A, B, e C) e governatorati.

Zone sotto il controllo ANP (aree A e B in verde)
  • Area A è l'area sotto il controllo civile e di sicurezza dell'ANP.
  • Area B è l'area sotto il controllo civile dell'ANP e di Israele per quanto riguarda la sicurezza.
  • Area C è l'area sotto il controllo integrale di Israele.

Dalla battaglia di Gaza (2007) la Striscia di Gaza è sotto il controllo di Hamas[1]

L'ANP ha diviso i territori palestinesi in Governatorati dell'Autorità Nazionale Palestinese|16 governatorati

  • Governatorato di Jenin
  • Governatorato di Tubas
  • Governatorato di Nablus
  • Governatorato di Tulkarm
  • Governatorato di Salfit
  • Governatorato di Qalqilya
  • Governatorato di Ramallah e al-Bireh
  • Governatorato di Gerico
  • Governatorato di Gerusalemme
  • Governatorato di Bethlehem
  • Governatorato di Hebron
  • Governatorato di Gaza nord
  • Governatorato di Gaza
  • Governatorato di Deir el-Balah
  • Governatorato di Khan Yunis
  • Governatorato di Rafah

Critiche dei media occidentali

Il Governo palestinese di ʿArafāt fu oggetto di critica nel mondo politico occidentale, per non aver saputo contrastare efficacemente alcune organizzazioni che i governi europei considerano filo-terroristiche (come il movimento islamico Ḥamās), e per il fatto di comandare milizie extra-statali come le Brigate dei Martiri di al-Aqsa. Elementi di critica sono altresì anche il livello di nepotismo e la diffusa corruzione interna, la scarsa trasparenza nella gestione di fondi internazionali ricevuti.

Dopo lo scoppio della Seconda Intifāḍa, nel 2000, l'esercito israeliano compì manovre di rioccupazione in tutte le città palestinesi e su gran parte del territorio. Il governo israeliano e l'ANP si lanciavano accuse di crimini reciproci, di non agire contro organizzazioni politiche e terroristiche da un lato, di violenze e atti illegali - come avveniva per la costruzione di insediamenti e arresti - dall'altro. La destra politica e religiosa israeliana accusò Yasser Arafāt di essere un mandante morale di atti terroristici, anche per il fatto che alcuni attentati suicidi erano stati compiuti da membri di organizzazioni giovanili legate ad al-Fatah (principale ala militare dell'ex-OLP). Occorre dire, che non è stato dimostrato quanto fosse concreto il grado di coinvolgimento del Presidente ʿArafāt, o quanto altre personalità dell'ANP fossero consapevoli e attivamente responsabili in fatti criminali. Ulteriori lamentele israeliane riguardavano la politica culturale, tendente a favorire un clima di odio anti-israeliano, come per il caso di libri di testo scolastici o di programmi televisivi che incitavano al martirio e materiali simili. Peraltro, accuse di attività ostili identicamente motivate, per fatti illegali o violenti, dirette contro il Governo Israeliano, erano analoghe dall'altra parte.

La dirigenza palestinese formalmente ha sempre sostenuto la contrarietà alle attività terroristiche compiute da movimenti religiosi, quali Hamas. Molte azioni compiute da questi gruppi - specialmente gli attentati contro civili che ebbero inizio negli anni '90 - in effetti erano chiaramente orientate a colpire politicamente il governo dell'ANP, quindi erano contro lo stesso Arafāt. Tuttavia, negli anni della Seconda Intifada l'ANP ammetteva una posizione di parziale impotenza, non avendo più la forza politica per evitare una radicalizzazione del fenomeno, reso incontrollabile a causa della politica di occupazione e aggressione perseguita dai governi israeliani. Inoltre, gran parte degli strumenti di controllo dell'ANP (prigioni, caserme di polizia) furono distrutte dagli attacchi israeliani, tra il 2001 e il 2002, annullando i poteri reali del governo palestinese. Nel 2006, l'Autorità Nazionale ha infine definitivamente perso il controllo politico della Striscia di Gaza, che ora viene governata da un esecutivo di Hamas. La situazione mostra oggi di fatto il collasso del potere territoriale dell'Autorità Palestinese.

Note

Collegamenti esterni