Venerdì Santo a Teramo

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Venerdì Santo a Teramo
Teramo VenerdìSanto ProcessioneCristomorto statua XX.jpg
Statua di Gesù Cristo morto (metà del XX secolo), adagiato sul cataletto
Riti della Settimana Santa
Processione
Festa locale
Commemorazione celebrata Passione e morte di Gesù Cristo
Chiamata anche
Note
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Abruzzo
Provincia Teramo
Comune Stemma Teramo
Località
Luogo specifico Chiese e vie del centro storico
Diocesi Teramo-Atri
Periodo Primavera
Data
Data fine
Data mobile Venerdì Santo
Data d'istituzione 1260
Organizzata da Arciconfraternita di Santa Maria della Cintola e della Santissima Annunziata
Tradizioni religiose Processioni, sacra rappresentazione, canti sacri
Tradizioni folcloristiche {{{tradizioni folcloristiche}}}
Tradizioni culinarie
Informazioni
Collegamenti esterni

Il Venerdì Santo a Teramo rievoca annualmente nella città abruzzese la passione e morte di Gesù Cristo.

Descrizione

Il Venerdì Santo si articola in momenti celebrativi e devozionali precisi, scanditi dalla tradizione che hanno il proprio culmine nelle due diverse Processioni della Desolata e di Gesù Cristo morto.

Processione della Desolata

Statua della Madonna addolorata, detta la Desolata

All'alba del Venerdì Santo, si svolge la tradizionale processione della Desolata o della Madonna addolorata, la cui origine si fa risalire al 1260: una sacra rappresentazione che rievoca la ricerca angosciata ed affannosa della Madre del Figlio condannato a morte; questa "cerca" avviene per sette chiese, che rappresentano anche i sette dolori della Madonna. La processione è organizzata dall'Arciconfraternita di Santa Maria della Cintola, detta "dei Cinturati".

Fin dalle 3.00 del mattino iniziano a girare in città alcune persone che suonano le traccole, poiché le campane sono legate, per annunciare l'imminente uscita della processione.

La comunità si raduna nella Chiesa di Sant'Agostino da dove, alle 4.00, si avvia la processione, a cui partecipano, nell'ordine:

  • confratello che porta la croce penitenziale lignea;
  • donne velate ed in gramaglie, che intonano i canti sacri del Venerdì Santo, detti pianti.
  • clero tramano;
  • statua della Madonna addolorata, detta la Desolata: lo splendido simulacro, issato su una base processionale lignea, è portato a spalla da alcune donne vestite di nero;
  • banda musicale che intona le struggenti melodie sacre;
  • fedeli che, nel primo tratto della processione, quando è ancora buio, portano le candele, rendendo l'atmosfera ancora più suggestiva.

La processione percorre sempre lo stesso itinerario per le vie del centro storico, sostando, secondo un rituale ormai consolidato, nelle seguenti sette chiese, dove sono allestiti gli altari della reposizione (detti sepolcri):

In ognuna di queste chiese la Madonna addolorata entra per cercare suo Figlio condannato a morte, Gesù, e nelle prime sei chiese non lo trova.

Quando la processione arriva nella Chiesa dell'Annunziata, sono circa le 7.00. La statua della Madonna addolorata entra e questa volta trova finalmente la statua di Gesù Cristo morto, deposto in un grandioso catafalco a baldacchino, sorretto da angeli. La Madonna sosta per molti minuti in questa chiesa e, dopo aver dato l'estremo saluto al Figlio, esce e riprende il suo cammino, rientrando infine nella Chiesa di Sant'Agostino.

Durante la processione, le strade percorse sono listate a lutto e i balconi dei palazzi e delle case sono coperti da drappi di stoffa nera o viola.

Processione di Gesù Cristo morto

Nel pomeriggio del Venerdì Santo, intorno alle ore 18.30, si svolge la processione di Gesù Cristo morto, organizzata dall'Arciconfraternita della Santissima Annunziata.

Alla processione, che prende avvio dalla Chiesa dell'Annunziata, sede della confraternita, partecipano, nel seguente ordine:

  • membro dell'Arciconfraternita della Santissima Annunziata, incappucciato e vestito di nero, la cui identità rimane ignota, porta una pesante croce penitenziale di legno, illuminata su tre bracci, dove pende il panno bianco del sudario;
  • altro confratello dell'Annunziata, vestito allo stesso modo, porta il stendardo di stoffa con il crocifisso processionale (1847), in argento: questo è l'insegna della confraternita;
  • statua di san Michele arcangelo (XVIII secolo), in legno dorato e policromo, che è portata dall'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento con mozzetta nera e camice bianco;
  • statua della Fede, raffigurante un giovane, vestito di bianco, che porta una croce e che rivolge lo sguardo al cielo, portata in processione dalle consorelle dell'Annunziata, velate, vestite in nero e guanti bianchi;
Strumenti simbolici della Passione (1854) portati a spalla dalle donne
  • strumenti simbolici della Passione (1854) portati a spalla da donne vestite di nero. Nell' ordine sono:
    • Angelo consolatore circondato con la spada di san Pietro, le catene e i bastoni con cui Gesù fu percosso e le lanterne usate dai soldati per farsi largo di notte;
    • gallo con la mano che schiaffeggiò Gesù Cristo e la borsa dei 30 denari appese al tronco su cui Giuda Iscariota s'impiccò;
    • insegne romane (aquila, lancia, stendardo con "S.P.Q.R." e gladio);
    • colonna della flagellazione;
    • mantello purpureo con la corona di spine e la canna;
    • brocca, bacile e panno utilizzati da Ponzio Pilato quando si tolse di dosso ogni responsabilità sulla condanna di Gesù Cristo;
    • scala con i chiodi, le tenaglie e i martelli, con due angeli in adorazione;
    • Calvario con le tre croci dei condannati spoglie e la scritta INRI sulla centrale;
    • veste di Gesù con i dadi;
    • spugna e lancia assieme allo scudo, all'elmo e alla spada del soldato romano.
  • statua di Gesù Cristo morto (metà del XX secolo), adagiato sul cataletto, coperto da una splendida coltre funebre, in velluto nero, ricamata in oro, realizzata nel 1852 su committenza della famiglia Bonolis. La statua è accompagnata da alcune donne, vestite a lutto, e trasportata dai membri dell'Arciconfraternita di Santa Maria della Cintola;
  • gruppo di donne, dette Cantarine che intona le lamentele, canti del Venerdì santo tipici di Teramo;
  • sette bambine vestite di nero, dette Addoloratine, che simboleggiano i sette dolori di Maria;
  • bambina vestita di nero con un velo viola , che impersona la Veronica, con in mano un panno bianco con il Volto di Gesù Cristo;
  • bambina vestita con un abito nero e ricamato d'oro, con i capelli completamente sciolti, che impersona la Maddalena;
Statua della Madonna addolorata (1880 - 1881)

Dopo aver percorso le vie del centro storico, la processione rientra nella Chiesa dell'Annunziata, intorno alle ore 21.00.

Pianti

I pianti della Madonna o lamentele sono melodie sacre struggenti che accompagnano il percorso delle processioni del Venerdì santo.

I testi dei canti sono una miscela fra quelli più celebri (Stabat Mater, Ad oremus te, Christe, ecc.) ad altri meno noti, che narrano il lamento e la sofferenza della Madre per la passione e morte del Figlio sulla croce. La sequenza dei canti sacri si ripropone ugualmente anche nella Processione di Gesù Cristo morto.

Bibliografia
  • Laura Cavallo, Francesca Faramondi, Feste e Sagre in Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Editore L'Ortensia Rossa, Roma 2010, p. 50 ISBN 9788896372197
  • Alessandra Gasparroni, Già condannato il Figlio. Le Processioni della Pasqua a Teramo. Pietà e devozione al femminile in "Miserere: immagini e suoni della Settimana Santa in Abruzzo", Editore Menabò, Ortona 1997
  • Emiliano Grancristofaro, Le tradizioni della Settimana Santa in "Miserere: immagini e suoni della Settimana Santa in Abruzzo", Editore Menabò, Ortona 1997
Voci correlate
Collegamenti esterni