Beata Maria dell'Incarnazione Rosal

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Beata Maria dell'Incarnazione Rosal, Bethl.
Religiosa
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al secolo Vincenza
battezzata
Beata
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 65 anni
Nascita Quezaltenango, Guatemala
26 ottobre 1820
Morte Tulcán
24 agosto 1886
Sepoltura
Appartenenza
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Vestizione 16 luglio 1838
Professione religiosa Guatemala, 26 gennaio 1841
Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 4 maggio 1997, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 24 agosto
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
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Predecessore
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 24 agosto, n. 10:
« A Tulcán in Ecuador, beata Maria dell'Incarnazione (Maria Vincenza) Rosal, vergine, che istituì le Suore Betlemite, soprattutto per rivendicare la dignità delle donne e formare cristianamente le ragazze. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beata Maria dell'Incarnazione Rosal, al secolo Vincenza (Quezaltenango, Guatemala, 26 ottobre 1820; † Tulcán, 24 agosto 1886) è stata una religiosa e fondatrice guatemalteca delle Betlemite Figlie del Sacro Cuore.

Vita

Nacque a Quezaltenango, Guatemala da Manuel de la Encarnación Rosal e Leo­cadia Gertrudis di famiglia cattolica benestante, ricevette al battesimo il nome di Vincenza. Ricevette la prima educazione in famiglia, in questa fase ebbe particolare influsso su di lei la maestra, che le insegnava a leggere e scrivere e i primi elementi di una vita di fede.

Pur tra le frivolezze tipiche dell'adolescenza, seppe rispondere a 15 anni alla vocazione per la vita religiosa. A 18 anni entrò fra le suore Betlemite in Città del Guatemala, istituzione iniziata nel 1668 da Fra Rodrigo de La Cruz, successore e continuatore dell'opera di Fratel Pedro de Betancur, oggi santo veneratissimo nel Guatemala e che da due secoli erano sotto la giurisdizione dei Padri Betlemiti.

Entrata nel Beaterio si rende conto che la spinta fervorosa iniziale dell'Istituzione si è affievolita e la comunità non si vive in raccoglimento, né le educande di cui le suore avevano il compito di istruire, erano convenientemente separate dalle monache.

Fece il confronto con il Convento di Santa Catalina, un angolo di pace e raccoglimento, che aveva visitato prima di entrare nel Beaterio, sente un'attrazione per la vita del Santa Catalina e tentenna se restare in Betlem. Prese a studiare la storia dell'Ordine e i principi ispiratori di Fratel Pedro, consigliata dal suo confessore, decise di entrare come novizia in Betlem il 16 luglio 1838, ne veste l'abito cambiando il nome di Vincenza in quello di Maria dell'Incarnazione.

Il 26 gennaio 1840 emise i voti solenni di castità, povertà, clausura e ospitalità per i poveri, nei due anni che seguirono fu investita da crisi spirituale dibattuta tra il fervore e il languore dello spirito, si sente debilitata fisicamente, si sente debole di fronte alle Regole; presa da timore, d'accordo con la priora e con il confessore, nel luglio 1842 passò al Convento di Santa Catalina. Ancora una volta sperimentò la differenza di clima e fervore delle due istituzioni e pur vivendo la pace ritrovata volle che questi aspetti positivi e benefici fossero applicati anche in Betlem e ritornò nel Beaterio accolta con gioia dalle consorelle.

Nel 1849 assunse la direzione del noviziato e nel 1855 divenne madre superiora, con i consigli dei suoi confessori domenicani e gesuiti, prese la decisione di elaborare delle Costituzioni in linea con quelle dei Padri Betlemiti; con il permesso del vescovo le mise per iscritto, queste nuove regole non furono ben accolte delle consorelle più anziane, ma vennero introdotte prima a Quezaltenango, culla della Riforma e poi a Cartago.

Maria dell'Incarnazione divenne ogni giorno più appassionata dell'umanità di Cristo, contemplandolo in quei momenti della Passione che più colpiscono e commuovono, la preghiera nel Getsemani costituisce il punto centrale della sua contemplazione dei Dolori Intimi del suo amato Signore e promosse nell'ordine una devozione e un culto speciale ai Dolori Intimi del Suo Cuore dedicando il giorno 25 di ogni mese alla preghiera di riparazione alla luce dell'Incarnazione, della Natività e della morte del Redentore.

In campo sociale sfidò coraggiosamente le autorità dei governi radicali, che prima in Guatemala e poi in Costa Rica erano intenti a perseguitare la Chiesa. La comunità fu espulsa da questi due Stati e si spostò in Colombia, dove tra fatiche, incomprensioni, attese, alla fine trovò quella stabilità che lei sentiva definitiva.

Nel 1886 sollecitata dal vescovo di Ibarra, preparò un gruppo di suore che dovevano recarsi in Ecuador, per la fondazione di un Beaterio, Maria Encarnación il 10 agosto decise di partire con loro, nel viaggio subì un incidente e a fatica raggiunsero il Santuario de Las Lajas, dedicato alla Vergine del Rosario, ove chiese la grazia di morire in un atto di amore a Dio. Con difficoltà fu trasportata a Tulcán (Ecuador) dove alle cinque del mattino del 24 agosto 1886, la sua anima lascia questa terra per ricongiungersi a Dio.

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