Abbazia di Murbach

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L'Abbazia di Murbach
Stato bandiera Germania
Regione Alsazia
Comune Murbach
Religione Cattolica
Oggetto tipo Abbazia
Oggetto qualificazione benedettina
Sigla Ordine qualificante O.S.B.
Sigla Ordine reggente O.S.B.
Fondatore Conte Eberardo
Data fondazione 727
Soppressione 1789
Coordinate geografiche
47°55′24″N 7°09′29″E / 47.923333, 7.158056 bandiera Germania

L' Abbazia di Murbach fu un famoso monastero benedettino nell'Alsazia del sud, nella valle ai piedi del Grand Ballon, nei Vosgi.

Il monastero, presso la comunità di Guebwiller, fu fondato nel 727 da un certo Conte Eberardo, e stabilito come monastero benedettino da San Pirmino. Il suo territorio comprendeva 3 città e 30 villaggi. Le costruzioni, inclusa la chiesa dell'abbazia, una delle più antiche e prestigiose strutture romaniche, vennero devastate nel 1789 durante la rivoluzione francese dai contadini locali e l'abbazia venne sciolta poco dopo.

La chiesa dell'abbazia, dedicata a San Leodegario, è conservata nella sua parte originaria solo nel transetto e nelle due torri, nella parte ad est e nel coro. La zona della navata si trova oggi una pavimentazione tombale.

Storia

Il fondatore dell'abbazia, il Conte Eberardo, fratello di Luitfrido l'Eutichione, chiese al Vescovo itinerante Pirmino, che aveva appena fondato aReichenau sul lago Bodaniso una abbazia benedettina, di introdurre la regola benedettina anche presso la sua abbazia.

Il Conte Eberardo conferì grandi donativi all'abbazia e le concesse molti privilegi, incluso il diritto di libera elezione dell'abate. Murbach venne posta sotto il patronato di San Legero, che aveva introdotto la regola benedettina in Borgogna nel VII secolo.

L'abbazia divenne importante anche politicamente e Carlo Magno stesso ottenne il titolo di "Abate di Murbach" (Pastor Murbacencis) (in senso secolare) tra il 782-783.

Nell'850 circa Murbach divenne uno dei centri culturali più prestigiosi dell'Alto Reno; la biblioteca dell'abbazia conteneva circa 340 opere di teologia, grammatica e storia. Allo stesso tempo vennero incrementati i già consistenti possedimenti dell'abbazia, grazie al gran numero di lasciti. Murbach ottenne proprietà e diritti in circa 350 località. Gran parte di essi erano in Alsazia, nel Vescovato di Basilea e a Strasburgo. Inoltre l'abbazia annoverava proprietà sulla riva destra del Reno e anche nella regione della Foresta Nera. Ad esempio, nell'805 i nobili Alamanni Egilmardo, Focholt, Wanbrecht e Nothicho diedero all'abbazia le loro terre e la chiesa nell'attuale città di Grissheim ("villa Cressheim in pago Brisachgaginse"). Poco tempo dopo, l'abbazia acquisì nuovi territori a Lucerna in Svizzera e ottenne territori anche nel Palatinato, tra Worms e Magonza. Sempre in questo periodo si garantì anche il possesso dell'abbazia di Lüders che venne così accorpata a quella di Murbach.

Il primo periodo di prosperità terminò nel 936 con l'invasione dell'Alsazia da parte degli Ungari. Dal XIII secolo l'abbazia venne ristabilita e fu nuovamente in grado di avere un ruolo preminente in Alsazia e nella regione del Reno.

Dal XIV secolo per l'abbazia iniziò un graduale declino d'influenza. Tra il XV ed il XVI secolo Murbach fu un principato e tra il 1680 ed il 1789 fu al centro delle tensioni tra il Re di Francia e l'Impero. Nel 1759 i monaci rinunciarono alla regola benedettina e il monastero divenne una collegiata per i membri della nobiltà. Nel 1789 la rivoluzione francese e le rivolte contadine portarono alla fine dell'abbazia.

Cronotassi degli abati regolari
  • San Pirmino di Murbach 727 (cofondatore)
  • Romanus 727–751
  • Baldebert 751–762
  • Herbert 762–774
  • Amicho 774–786
  • san Simperto, vescovo di Augsburg 786–792
  • Carlomagno, (abate laico) 792–793
  • Agilmar (Intermegilmer) 793
  • Geroch, vescovo di Eichstätt, 793–808(?)
  • Guntram, attestato nell'811
  • Sigismar (Sigismundus), attestato nell'829
  • Iskar (Isker), attestato nell'870
  • Friedrich, attestato nell'876
  • Nandbert, attestato nel 910
  • Abtsitz 926–959
  • Landeloh 959–977 ?
  • Beringer 977–988 ?
  • Helmerich 988− ?
  • Werner ? –994
  • Degenhard attestato nel 1012–1025
  • Eberhard 1026–? (pietra tombale nella chiesa abbaziale)
  • Wolfrad, attestato nel 1049
  • Ulrico di Lorsch, 1073–1075
  • Samuele di Weissemburg 1080–1097
  • Erlolf di Bergholtz, abate di Fulda, ? –1122
  • Bertolf 1122–1149
  • Egilolf von Erlach 1150–1162
  • Konrad von Eschenbach[1] attestato dal 1173 al 1186
  • Widerolph 1187–1188
  • Simperto II. ? –1149
  • 1194–31 marzo 1216 Arnoldo di Frohburg[2]
  • Hugo von Rothenburg, 1216–1236[3]
    • Albrecht von Frohburg, Amministratore 1237–1244
  • Theobald von Faucolgney, 1244–1260
  • Berthold von Steinbronn, 1260–1285
  • Berchtold von Falkenstein[4] 1286-1299
  • Albrecht von Liebenstein, 1299−1303
  • Konrad von Widergrün aus Stauffenberg 1305–1334
  • Konrad Wernher von Murhard, 1334–1343
  • Heinrich von Schauenburg 1343–1353
  • Johann Schultheiss 1354–1376
  • Wilhelm Stoer von Stoerenburg 1377–1387
  • Rudolf von Wattweiler 1387–1393
  • Wilhelm von Wasselnheim (Wasselonne) 1393–1428
  • Peter von Ostein 1428–1434
  • Dietrich von Haus 1434–1447
  • Bartholomäus von Andlau 1447–1476
  • Achatius von Griessen 1476–1489
  • Walter Mönch von Wilsberg 1489–1513
  • Georg von Masmünster (Masevaux) 1513–1542
Cronotassi degli abati commendatari
Note
  1. (DE) Wolfgang Friedrich von Mülinen: Der Oberaargau, Beiträge zur Heimatkunde des Kantons Bern, Deutschen Theils, Heft 5, Verlag von Nydegger & Baumgart, Bern, 1890. S. 80.
  2. Ambros Kocher: Solothurner Urkundenbuch, Erster Band 762–1245, Staatskanzlei des Kantons Solothurn, Solothurn, 1952, Tavola genealogica 4: Grafen von Fro[h]burg. - Detlev Schwennicke: Schwaben, Europäische Stammtafeln, Stammtafeln zur Geschichte der europäischen Staaten, Bd. XII, J. A. Stargardt, Marburg, 1992| Tavola genealogica 113: Die Grafen von Fro[h]burg 1110–1367 und die Grafen von Homberg
  3. Xavier Mossmann: Cartulaire de Mulhouse, Band 1, S. 3
  4. (DE) Ambros Kocher: Solothurner Urkundenbuch, Erster Band 762–1245, Staatskanzlei des Kantons Solothurn, Solothurn, 1952. Stammtafel 2.
  5. (FR) Arthur Engel; Ernest Lehr: Numismatique de l'Alsace. Paris, Leroux, 1887, S. 130-138
Collegamenti esterni