Abbazia di San Cassiano (Narni)

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Abbazia di San Cassiano
Abbaziasancassiano.JPG Abbazia di San Cassiano, complesso monastico
Stato bandiera Italia
Regione Flag of Umbria.svg Umbria
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Umbria
Provincia Terni
Comune Narni
Località Narni Scalo
Diocesi Terni-Narni-Amelia
Religione Cattolica
Indirizzo Strada San Casciano, 36
Località Narni Scalo
05035 Narni (TR)
Telefono +39 0744 717117
Posta elettronica digipass.narni@comune.narni.tr.it
Oggetto tipo Abbazia
Oggetto qualificazione benedettina
Dedicazione San Cassiano di Autun[1]
Sigla Ordine qualificante O.S.B.
Sigla Ordine reggente O.S.B.
Fondatore Beato Orso, abate
Data fondazione X secolo
Stile architettonico Romanico
Inizio della costruzione X secolo, seconda metà
Completamento XV secolo
Soppressione XVI secolo, metà
Strutture preesistenti Insediamento fortificato (VI secolo)
Iscrizioni
Note L'abbazia attualmente è chiusa.
Coordinate geografiche
42°31′27″N 12°30′30″E / 42.524079, 12.508284 Flag of Umbria.svg Umbria
Mappa di localizzazione New: Umbria
Abbazia di S. Cassiano
Abbazia di S. Cassiano
Perugia
Perugia
Terni
Terni
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità

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Tipologia
Criterio
Pericolo Bene non in pericolo
Anno [[]]
Scheda UNESCO
Patrimoni dell'umanità in

L'Abbazia di San Cassiano è un complesso monumentale che ospitò un monastero benedettino, situato nel territorio del comune di Narni (Terni), sorge sulle pendici del monte Santa Croce - di fronte alla città umbra - non distante dall'imboccatura della gola del fiume Nera, in una posizione che domina l'antico tracciato della via Flaminia.

Storia

Dalla fondazione al Medioevo

L'abbazia risale alla seconda metà del X secolo, al tempo del papa narnese Giovanni XIII (965 - 972) e dell'abate Orso.

Il complesso monastico venne edificato su un insediamento fortificato, risalente alla Guerra gotica (535-553), probabilmente fatto costruire dal generale bizantino Belisario (500 ca.–565), in analogia a quello dedicato a san Giovenale di Narni, eretto ad Orte all'epoca di papa Vigilio (537-555): questi due abitati erano posti a presidio della via Flaminia, in anni in cui l'arteria stradale costituiva un passaggio nevralgico come "corridoio bizantino" per i contatti tra Roma e le città sull'Adriatico, in particolare con Ravenna.

La documentazione antica relativa all'abbazia è pressoché inesistente. La prima notizia certa attesta che nel 1091 l'Abbazia di Farfa assorbì San Cassiano: il Chronicon farfense, nel registrare l'evento nomina per quell'anno un Rodolfo, vescovo di Narni e abate di San Cassino, e specifica che qui esisteva una prospera comunità monastica. Tuttavia il ritrovamento di due iscrizioni, durante gli ultimi restauri effettuati negli anni Settanta, indica una datazione anteriore da porre alla seconda metà del X secolo: la prima iscrizione era posta su un sarcofago romano, donato al probabile fondatore o primo abate di San Cassiano, il beato Orso, da un tale Crescenzio di Teodorada, che morì nell'anno 984 e fu sepolto nella Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all'Aventino; la seconda ci dà notizia del rinvenimento del corpo del beato Orso avvenuta il 5 aprile 1100:

(LA) (IT)
« A(nno) D(omini) M(illesimo) C(entesímo) M(ense) AP(rilis) D(ie) V(h)CRECONDIT (um) (est ) BEATI URSI CORPUS » « Nell'anno del Signore 1100 il 5 aprile è stato ritrovato il corpo del beato Orso. »

Un'altra menzione dell'abbazia è nelle Rationes decimarum dal 1275 al 1280, relativa a due pagamenti effettuati al fisco papale dall'abate Bartolomeo e, per conto dell'abate, dal monaco Giovanni.

Dal Rinascimento ad oggi

Intorno al 1440 fu data in commenda divenendo così beneficio di ecclesiastici della curia romana che badavano solo a riscuotere la rendita annua, lasciando che il complesso andasse in rovina. L'abbazia contesa tra il vescovo di Narni e altri prelati, dal 1538 al 1546 ne fu abate commendatario Gian Rinaldo Montoro; dopo tale data mancano notizie certe, ma probabilmente fu proprio dalla metà del XVI secolo, che i monaci abbandonarono il monastero. E così il complesso precipitò nell'incuria totale, spogliato di ogni suo bene e depredato anche dei marmi preziosi.

L'ultimo abate fu il cardinale Gabriele Ferretti (17951860), già segretario di Stato e cugino di Pio IX. Nel 1849 il cenobio fu venduto a privati.

Solo dopo un lungo periodo di abbandono, l'abbazia nel 1960 venne espropriata dallo Stato italiano e nel 1963 cominciarono i lavori di restauro che, nel 1971, portarono a termine il ripristino delle mura perimetrali, del campanile e della chiesa, restituendo quasi completamente a quest'ultima le sue linee originarie.

Attualmente l'abbazia è chiusa, in attesa di ospitare una comunità monastica.

Descrizione

L'abbazia, fortificata e protetta da mura merlate, è costituita oltre che dalla chiesa, da un complesso di fabbricati un tempo ad uso dei monaci e oggi a disposizione dei pellegrini.

Chiesa

Durante i lavori di restauro, è stato scoperto che la chiesa primitiva era a pianta a croce greca, con i quattro bracci uguali ad eccezione di quello d'ingresso, più lungo di un'arcata; l'attuale impianto basilicale venne realizzato dopo il 1334 abbattendo le estremità dei bracci trasversali.

Esterno

La facciata della chiesa a salienti è aperta da unico portale con archi concentrici e lunetta dipinta, sormontata da un'ampia trifora e tre oculi.

Sul lato sinistro della chiesa sorge il possente campanile, quadrangolare, aperto da bifore con colonnine sormontate da capitelli a stampella e terminante con una cuspide piramidale. Lo stemma della famiglia Eroli scolpito su una bifora indica probabilmente che questo venne innalzato durante il governo di un abate di questo casato, non ancora identificato.

Interno

L'interno della chiesa si presenta con tetto a capriate e pianta basilicale a tre navate, divise da una successione irregolare di colonne e pilastri con capitelli a foglie d'acanto e pulvino, e con l'abside terminale semicircolare.

Monastero

Il monastero, attualmente visibile, venne costruito nella prima metà del XV secolo, manomesso nel tempo, è stato sottoposto recentemente ad una accurata opera di ripristino.

Curiosità

Nell'Abbazia di San Cassiano sono state girate alcune scene del film Per grazia ricevuta (1971), scritto, diretto e interpretato da Nino Manfredi.

Galleria fotografica

Note
  1. Un problema che si propone, è quello di identificare il Santo al quale è dedicata l'abbazia, in quanto esistono vari con questo nome. Alcuni studiosi lo identificano con il martire di Imola, altri con san Giovanni Cassiano (360 ca.-435), sacerdote e monaco, autore di due opere, "Istituzioni cenobitiche" e le "Conferenze dei Padri", fondamentali nella formazione del pensiero e spiritualità di san Benedetto da Norcia, altri ancora ritengono che possa essere san Cassiano, prima vescovo di Orte, poi di Autun in Francia: tradizionalmente si ritiene che sia quest'ultimo.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 2 giugno 2020 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.