Albert Pigge
Albert Pigge Presbitero | |
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Nascita | Kampen 1490 |
Morte | Utrecht 26 dicembre 1542 |
Ordinazione presbiterale | 1520 |
Albert Pigge , latinizzato Albertus Pighius (Kampen, 1490; † Utrecht, 26 dicembre 1542) è stato un canonico, teologo e matematico olandese.
Cenni biografici
Studiò filosofia e teologia all'Università di Lovanio, dove Adriano di Utrecht, divenuto poi papa Adriano VI, era uno degli insegnanti. Pigge completò i suoi studi a Colonia conseguendo nel 1517 la laurea di dottore in teologia. Seguì poi il suo professore Adriano in Spagna, e a Roma quando quest'ultimo venne eletto papa. Rimase a Roma anche durante il pontificato di Clemente VII e Paolo III, e venne spesso inviato come ambasciatore in diverse nazioni. Insegnò matematica al cardinale Alessandro Farnese, divenuto poi Paolo III. Nel 1535 venne nominato dal papa prevosto della Chiesa di San Giovanni ad Utrecht, dove sin dal 1524 deteneva un posto di canonico. Ai colloqui di Ratisbona del 1541 si schierò con le tesi cattoliche.
Nelle sue speculazioni teologiche avanzò teorie non sempre in linea con le posizioni della Chiesa. Durante la discussione al Concilio di Trento sul Decretum de Justificatione vennero accolte le sue idee sulla tradizione ma vennero rifiutate quelle sulla dottrina della doppia giustificazione. Secondo questa teoria, la giustizia imputata a Cristo è la causa formale della giustificazione dell'uomo davanti a Dio, mentre la giustizia individuale insita nell'uomo è sempre imperfetta e quindi insufficiente. Questa teoria, che divenne un punto di compromesso tra le tesi cattoliche e luterane nei colloqui di Ratisbona del 1541, sostenuta anche dal cardinal Contarini, fu rigettata dal concistori del 27 maggio 1541 e più tardi dal Concilio di Trento[1].
Opere
Matematica e astronomia
Scrisse diversi trattati su matematica ed astronomia:
- Astrologiæ defensio adversus prognosticatorum vulgus, qui annuas prædictiones edunt et se astrologos mentiuntur, (Parigi, 1518);
- Trattato indirizzato a papa Leone X sulla riforma del calendario, De æquinoctiarum solstitiorumque inventione et de ratione paschalis celebrationis deque restitutione ecclesiastici Calendarii (Parigi, 1520);
- Apologia adversus novam Marci Beneventani astronomiam (Parigi, 1522);
- Defensio Apologiæ adversus Marci Beneventani astronomiam (Parigi, 1522).
Teologia
Come teologo difese l'autorità della Chiesa Cattolica contro la Riforma. Il suo scritto più importante, fu una risposta a Enrico VIII d'Inghilterra intitolato: Hierarchiæ ecclesiasticæ assertio (Colonia, 1538, dedicato a Paolo III; edizioni successive, 1544, 1558, 1572). In risposta John Leland scrisse la sua Antiphilarchia[2].
Scrisse anche:
- Apologia indicti a Paulo III. Concilii, adversus Lutheranas confederationes (Colonia, 1537; Parigi, 1538);
- De libero hominis arbitrio et divina gratia libri X (Colonia, 1542), contro Martin Lutero e Giovanni Calvino;
- Controversiarum præcipuarum in Comitiis Ratisponensibus tractatarum... explicatio (Colonia, 1542). A quanto sopra occorre aggiungere due trattati: Quæstio de divortiatorum novis coniugiis et uxorum pluralitate sub lege evangelica e Diatriba de actis VI. et VII. Synodi.
- Ratio componendorum dissidiorum et sarciendæ in religione concordiæ (Colonia, 1542)
- La sua ultima opera, Apologia adversus Martini Buceri calumnias (Mainz, 1543).
Il trattato Adversus Græcorum errores, dedicato a Clemente VII, è conservato, sotto forma di manoscritto, nella Biblioteca Vaticana.
Note | |
Fonti | |
(EN) Voce, in Charles George Herbermann (a cura di), Catholic Encyclopedia, 15 voll., Robert Appleton Company, New York 1907-1914 |