Alfonso Petrucci




Alfonso Petrucci Cardinale | |
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Età alla morte | 26 anni |
Nascita | Siena 1491 |
Morte | Siena 16 luglio 1517 |
Sepoltura | Campo Santo di Castel Sant'Angelo |
Ordinazione presbiterale | non si hanno informazioni |
Nominato vescovo | 10 ottobre 1510 da papa Giulio II |
Consacrazione vescovile | non si hanno informazioni |
Creato Cardinale |
10 marzo 1511 da Giulio II (vedi) |
Deposto dal cardinalato | 22 giugno 1517 da Leone X
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Cardinale per | 6 anni, 3 mesi e 12 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Alfonso Petrucci (Siena, 1491; † Siena, 16 luglio 1517) è stato un vescovo e cardinale italiano.
Cenni biografici
Nacque nel 1491 a Siena. Secondogenito degli undici figli di Pandolfo Petrucci, signore di Siena, e della sua seconda moglie, Aurelia Borghese. Gli altri fratelli erano Giulio, Borhese, Ludovico, Fabio, Girolama, Sulpizia, Francesco, Giulia, un'altra figlia, e Porzia. Cugino del cardinale Raffaele Petrucci.
Avviato alla carriera ecclesiastica divenne chierico di Siena.
Episcopato
Fu nominato vescovo eletto di Sovana nel 1510; con dispensa pontificia per non aver ancora raggiunto l'età canonica; si dimise dall'incarico il 27 luglio 1513.
Cardinalato
Creato da papa Giulio II cardinale presbitero nel concistoro del 10 marzo 1511, ricevette il galero tre giorni dopo; e la diaconia pro hac vice di San Teodoro, il 17 marzo seguente.
Trasferito alla sede di Massa marittima nel 1511, occupò la sede fino al 22 giugno 1517, quando fu privato di tutti i suoi benefici. Partecipò al conclave del 1513, che elesse papa Leone X. Dopo la morte del padre, combatté il cugino Rafaello per il governo di Siena. Con quest'ultimo si schierò papa Leone X, che fu suo vecchio amico e compagno durante il suo esilio e gli concesse il governo della città. Ciò provocò nel cardinale un odio ardente contro il papa.
Il cardinale, per vendetta, tentò di assassinare il papa. Dapprima pensò di uccidere il Papa all'aperto ma in seguito decise di farlo avvelenandolo attraverso i farmaci somministrati da un medico per curare una piaga; il cardinale inviò diverse lettere dal Lazio, dove si era ritirato, al suo segretario Domenico de' Nini di Siena, in cui rivelava i suoi piani; le lettere furono scoperte e il segretario fu mandato al patibolo. Il cardinale fu arrestato; si confessò in pubblico nel concistoro del 22 giugno 1517; fu privato del cardinalato e di tutti i suoi benefici; condannato a morte, fu strangolato nel Castel Sant'Angelo, Roma, il successivo 16 luglio.
Morì il 16 luglio 1517 a Roma. Sepolto nel Campo Sancto del castello.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Sovana | Successore: | ![]() |
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Adello Piccolomini[1] | 1º ottobre 1510 - 27 luglio 1513 | Lattanzio Petrucci[2] |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Massa e Populonia | Successore: | ![]() |
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Ventura Benassai[3] (vescovo) |
1º gennaio 1511 - 22 giugno 1517 | Giovanni Gregorio Peroschi[4] (vescovo) |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Teodoro (titolo presbiterale pro hac vice) |
Successore: | ![]() |
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Federico Sanseverino | 17 maggio 1511 - 22 giugno 1517 | Francesco Pisani |
Note | |
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Collegamenti esterni | |
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- Cardinali deposti
- Vescovi di Sovana
- Amministratori apostolici di Massa e Populonia
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- Concistoro 10 marzo 1511
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