Aussenzio

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Aussenzio
Ereticoeretici · Eretico
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al secolo
battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita IV secolo
Morte Milano
374
Sepoltura
Appartenenza
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Vestizione [[{{{aVest}}}]]
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale [[]]
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Consacrazione vescovile 355
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Cardinale per
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Incarichi ricoperti Arcivescovo metropolita di Milano
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Scomunicato da Damaso I
Riammesso da da
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Proclamazioni
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Aussenzio (IV secolo; † Milano, 374) è stato un vescovo latino. Difensore dell'arianesimo, fu scomunicato da papa Damaso I. Fu vescovo di Milano dal 355 fino alla sua morte.

Biografia

Secondo una tradizione era originario della Cappadocia, mentre altre fonti lo ritengono goto proveniente dalla città di Durostorum, sul delta del Danubio.

Sant'Ambrogio apprezzò le sue capacità retoriche, pur considerandolo moralmente "peggiore di un Giudeo".

Seguace di Ulfila, che aveva tradotto la Bibbia in gotico e convertito questa popolazione all'arianesimo, Aussenzio fu ordinato diacono ad Alessandria d'Egitto nel 343 dal patriarca Gregorio di Cappadocia, insediatosi sulla cattedra patriarcale dopo il primo esilio di sant'Atanasio. Si spostò successivamente a Milano, diventando discepolo di San Dionigi, vescovo della città.

Quando Costanzo II depose il vescovo cattolico Dionigi, Aussenzio, favorito dall'imperatrice Giustina, fu eletto vescovo di Milano e presto diventò uno dei più acerrimi avversari del Credo sancito dal Concilio di Nicea. La sua posizione fu così decisa che, nel 372, nel concilio a cui partecipazione di 93 vescovi presieduti da papa Damaso I, Aussenzio fu scomunicato.

A Milano, dove si trovava la corte imperiale occidentale, lo scontro tra dottrine ariane e ortodosse era molto sentito, tanto che nel 386 Aussenzio sfidò Sant'Ambrogio in un pubblico dibattito, nel quale i giudici erano i favoriti di corte dell'imperatrice che domandò per gli Ariani l'utilizzo della Basilica Portiana. Ambrogio, rifiutando di cederla, difese dall'assedio la chiesa con una gran moltitudine di fedeli tanto che l'imperatrice Giustina riconsegnò la basilica al culto cattolico.

Quando l'imperatore cattolico Valentiniano I salì al trono, ad Aussenzio fu permesso di rimanere alla guida della sua diocesi, ma le sue dottrine furono confutate da parte di Sant'Ilario di Poitiers, che contrappose alle eresie il proprio Liber contra Auxentium.

Aussenzio rimase vescovo di Milano fino alla sua morte, avvenuta nel 374. A lui successe sant'Ambrogio.

Opere

Delle opere di Aussenzio, le uniche pervenuteci sono circa quattrocento lettere trascritte ai margini del manoscritto De fide di sant'Ambrogio.

Predecessore: Vescovo di Milano Successore: Bishopcoa.png
San Dionisio Mariani 355-374 Sant'Ambrogio I
II
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con
San Dionisio Mariani {{{data}}} Sant'Ambrogio
Collegamenti esterni