Bartolomeo Palumbo
Bartolomeo Palumbo Presbitero | |
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Età alla morte | 44 anni |
Nascita | Alcamo 29 agosto 1915 |
Morte | 30 maggio 1960 |
Sepoltura | Chiesa di San Giuseppe Lavoratore (Alcamo) |
Ordinazione presbiterale | 1941 |
Bartolomeo Palumbo (Alcamo, 29 agosto 1915; † 30 maggio 1960) è stato un presbitero e fondatore italiano.
Padre Bartolomeo Palumbo nacque ad Alcamo il 29 agosto 1915 e ricevette l'ordinazione presbiterale nel 1941; da subito ebbe l'incarico di vicario cooperatore nelle parrocchie di San Paolo e Bartolomeo, San Francesco di Paola e delle Anime Sante. Venne pure nominato Canonico onorario della Collegiata della Madrice.
Dopo avere completato il suo incarico come vicario cooperatore nelle tre chiese alcamesi, Padre Palumbo si dedicò all'attuazione della sua idea. la costruzione di un tempio da dedicare a San Giuseppe, a cui era tanto devoto. Il 30 aprile 1944, a piedi scalzi e con la croce in mano, con al seguito un gran numero di fedeli, si diresse verso il rione Balatelle (allora una periferia) nell'appezzamento di terreno che gli era stato concesso in donazione dalla signora Annunziata Macaluso, vedova del farmacista Fazio,[1] mise giù la Croce in quel luogo e da quel momento ogni domenica vi celebrò la Santa Messa su un altare improvvisato.[2]
Fin dai giorni del seminario era devotissimo a San Giuseppe; la notte si alzava, si inginocchiava e recitava il rosario in suo onore, una preghiera in dialetto, molto interessante anche dal punto di vista simbolico, che così recitava:
(Scn) | (IT) | ||||
« | Scura stasira agghiorna dumani la pruvvidenza m'aviti a mannari![3] » | « | Fa buio stasera e giorno domani, la provvidenza ci dovete mandare! » |
Chiedeva la protezione di san Giuseppe sia per le famiglie, sia per la Chiesa e quindi poneva il suo progetto nelle mani del Santo. Nel 1947 riuscì a completare lo scantinato sotto la chiesa e continuò lì a celebrare la Messa.[4]
Padre Palumbo riusciva, con il suo impegno e la fede, a trascinare l'intera zona e la cittadinanza a partecipare alle spese per completare la chiesa con qualsiasi tipo di offerta, anche in natura (frumento, uova, legumi, farina etc.). Queste cose, comunque, le usava anche per aiutare molte persone che non avevano da vivere; moltissimi sono i racconti della sua grande bontà.[3] Egli è riuscito a creare anche una comunità parrocchiale molto unita e disponibile alla carità.
Con bolla vescovile del 3 maggio 1947 la chiesa, denominata Chiesa di San Giuseppe Lavoratore, venne eretta Parrocchia e il 4 dello stesso mese il Vescovo di Mazara del Vallo, Sua Eccellenza Mons. Salvatore Ballo Guercio(ch), diede a Padre Palumbo il possesso canonico.[2] La madre di padre Palumbo, signora Vita Rocca, aveva donato la sua dote patrimoniale per il riconoscimento giuridico della Parrocchia, ottenuto poi con il Decreto del Presidente della Repubblica del 10 giugno 1948.[1]
Il 30 maggio 1960 il Sacerdote Canonico Bartolomeo Palumbo morì a causa di un infarto, lasciando la sua comunità parrocchiale e l'intera città di Alcamo nell'angoscia per una fine così immatura: ai suoi funerali c'erano migliaia di persone.
Fu dapprima seppellito nel vecchio cimitero dei Cappuccini di Alcamo; poi, a grande richiesta del popolo dei fedeli e dopo l'approvazione da parte di monsignor Alessandro Plotti(ch), amministratore apostolico della Diocesi di Trapani, la sua salma fu trasferita nella sua chiesa il 22 ottobre 2013.[3]
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Bibliografia | |
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