Basilica di Santa Maria Assunta (Alcamo)
Basilica di Santa Maria Assunta | |
Basilica di Santa Maria Assunta | |
Regione | Sicilia |
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Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Sicilia |
Provincia | Trapani |
Comune | Alcamo |
Diocesi | Trapani |
Religione | Cattolica |
Indirizzo |
Piazza IV novembre 91011 Alcamo (TP) |
Telefono | +39 0924 21578 |
Fax | +39 0924 21578 |
Posta elettronica | chiesamadrealcamo@virgilio.it |
Proprietà | Parrocchia di Maria SS. Assunta di Alcamo |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | Basilica |
Dedicazione | Maria Vergine |
Data fondazione | 1330 ca. |
Architetti |
Giuseppe Diamante progetto Angelo Italia progetto Emanuele Cardona facciata |
Stile architettonico | Gotico, barocco, neoclassico |
Inizio della costruzione | 1699 |
Completamento | XVIII secolo |
Pianta | croce latina |
Materiali | tufo |
Coordinate geografiche | |
Italia |
La Basilica di Santa Maria Assunta, detta anche Chiesa Madre, è un edificio sacro, che prospetta sulla Piazza IV novembre, situata nel centro storico di Alcamo (Trapani).
Storia
La chiesa fondata intorno al 1330 e dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo, venne aperta al culto nel 1402. L'impianto originario, in stile gotico-catalano, presentava tre navate, con una copertura a capriate lignee e cappelle laterali non in linea: fu ampliata e ristrutturata più volte e in varie fasi storiche: 1471, 1530-1558 e 1581. Delle strutture originarie permangono solo la cappella gotica dello Spirito Santo (1430), il fonte battesimale e il portale del campanile (datato 1499), sull'entrata laterale, attribuito a Bartolomeo Berrettaro.
La chiesa fu nuovamente ricostruita tra il 1699 ed il 1733, rispettando i disegni degli architetti Giuseppe Diamante e Angelo Italia, mentre il prospetto della facciata neoclassica del 1786 si deve all'opera di Emanuele Cardona.
Fino alla prima metà del XX secolo la superficie esterna della cupola era rivestita da piastrelle in maiolica, successivamente sostituite da lastre in rame.
Il 31 maggio 1969 papa Paolo VI l'ha elevata alla dignità di Basilica minore.[1]
Descrizione
Esterno
La chiesa, costruita in conci di tufo, presenta una facciata a salienti divisa in tre campate e decorata da doppie lesene, torcieri, aperta nel registro inferiore da tre portali d'ingresso e in quello superiore da una grande finestra rettangolare; tutto il perimetro esterno risulta chiuso da una cancellata, realizzata in ferro battuto.
Sul lato orientale si erge è la possente torre campanaria quadrangolare merlata aperta nel primo e secondo ordine da bifore, mentre sulla sommità baustarata presenta quattro grandi monofore e la Statua di Maria Vergine (h. 3 m.), messa in opera nel 1954 in occasione del centenario della proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione. Il campanile, edificato alla fine del XV secolo, presenta alla base:
- Portale (1499), in marmo attribuito a Bartolomeo Berrettaro: l'opera decorata con Motivi fitomorfi è sormontata da una lunetta con al centro Madonna con Gesù Bambino tra angeli e da un Croce apicale.
Interno
La chiesa ha una pianta a croce latina con tre navate divise da due file di 14 colonne monolitiche, in marmo rosso del Monte Bonifato, con transetto, profondo abside e presbiterio, affiancati da due cappelle per lato. All'incrocio tra il transetto e la navata centrale si innalza una grande cupola. Le decorazioni con stucchi sono state realizzate da Lorenzo e Nicolò Curti e i dipinti da Guglielmo Borremans, mentre il pavimento è stato eseguito su disegno dell'architetto Giuseppe Patricolo.
All'interno ci sono 17 cappelle: cinque nella navata sinistra, sei nella navata destra, due nei terminali del transetto, quattro ai lati del presbiterio e dell'abside, che appartenevano dalle famiglie nobili alcamesi e erano utilizzate come luogo di sepoltura delle stesse.
La volta della navata centrale, articolata in tre campate, è decorata con altrettanti dipinti murali, eseguiti nel 1735, ad affresco, da Guglielmo Borremans, raffiguranti:
- nella prima, Assunzione di Maria Vergine;
- nella seconda, Incoronazione di Maria Vergine;
- nella terza, Madonna in gloria tra san Pietro, san Paolo e santi fondatori degli ordini religiosi.
Lungo la navata sinistra si aprono cinque cappelle:
- nella prima cappella, dedicata alla Madonna del Lume (18), appartenuta alla famiglia Abbati:
- all'altare, Madonna con Gesù Bambino in gloria tra angeli detta Madonna del Lume (fine XVIII secolo), olio su tela di Giuseppe Renda;
- a sinistra, Fonte battesimale (inizio del XVI secolo), in marmo, attribuito ad Antonello Gagini.
- nella seconda cappella, dedicata alla Madonna del Carmine (17):
- all'altare, Gruppo scultoreo con Madonna del Carmine dona la scapolare ad un devoto inginocchiato (fine XVII-inizio XVIII secolo), in legno intagliato e parzialmente dorato, di ambito siciliano;
- alla parete sinistra, Dipinto ovale con Davide e Abigail (1735 - 1736), olio su tela di Guglielmo Borremans;
- alla parete destra, Dipinto ovale con Boaz e Ruth (1735 - 1736), olio su tela di Guglielmo Borremans
- nella terza cappella dedicata alla Madonna delle Grazie, detta anche Madonna di Trapani (16):
- all'altare, Statua della Madonna con Gesù Bambino (1730), in marmo di Giuseppe Marino;
- alla parete destra, Rilievo con Transito della Madonna, detto anche Dormitio Virginis (1527), in marmo di Antonello Gagini.[2]
- nella quarta cappella, dedicata ai Santi Quattro Coronati (15), originariamente appartenente alla corporazione dei muratori, fondata nel 1548:
- all'altare, Santi Quattro Coronati (1737), olio su tela di Filippo Randazzo.
- nella quinta cappella, dedicata a San Francesco d'Assisi (14):
- all'altare, Madonna della Neve (fine XIV secolo), affresco di ambito siciliano.
Transetto
Nel braccio destro del transetto è posta la Cappella di San Pietro (13), nella quale si conservano:
- entro una mostra d'altare, Statua di san Pietro apostolo (1556), in marmo con alcune dorature, di Giacomo Gagini;
- alle pareti, Serie di quattro dipinti murali con Storie dell'Antico Testamento (1735 - 1736), affreschi di Guglielmo Borremans, raffiguranti:
Dal braccio sinistro del transetto si accede inizialmente alla cappella dedicata a Sant'Anna (12), a fianco del presbiterio, dove si notano:
- all'altare, Purificazione di Maria Vergine (1614), olio su tela di Giuseppe Carrera;
- alla parete sinistra, Natività di Maria (1614), olio su tela di Giuseppe Carrera;
- Due sarcofaghi dei fratelli Giovanni e Giuseppe De Ballis (XVI secolo).
Proseguendo, si entra nella cappella della Madonna dei Miracoli (11), posta accanto all'abside, dove sono conservati:
- all'altare, Statua della Madonna con Gesù Bambino in gloria tra angeli detta Madonna dei Miracoli (1720), in legno intagliato policromo e dorato, di Lorenzo Curti: questo simulacro viene portato in processione il 21 giugno, festa della patrona di Alcamo.
- sulla parete destra, Rilievo con Ritrovamento della Sacra Immagine della Madonna dei Miracoli
Abside e presbiterio
Nell'abside si conserva:
- all'altare maggiore (10), Pala con Assunzione di Maria Vergine (1605), olio su tela, attribuita al pittore fiammingo Frans van de Casteele detto Francesco di Castello.
Nel presbiterio sono collocati:
- alle pareti, in alto, Due organi a canne;
- addossato alle pareti, in basso, Coro (1748), in legno intagliato.
Transetto destro
Nel braccio destro del transetto è posta la Cappella del Sacro Cuore di Gesù (7), nel quale si conserva:
- entro mostra d'altare, Statua del Sacro Cuore di Gesù (1955), in legno intagliato e policromo, di Luigi Santifaller;
- alle pareti, Serie di quattro dipinti murali con Storie dell'Antico Testamento (1735 - 1736), affreschi di Guglielmo Borremans, raffiguranti:
Dal braccio destro del transetto si accede alla Cappella dello Spirito Santo (8), posta a fianco del presbiterio, eretta nel 1430, caratterizzata da due pregevoli archi ogivali e trombe in pietra scolpita. L'ambiente venne murato all'inizio del XVIII secolo e riaperto successivamente nel 1958. All'interno si notano:
- all'altare, entro una nicchia, Reliquiario architettonico della Sacra Spina (1636), in argento dorato di Giovan Battista Saltarello.[3]
- alla parete sinistra, Pentecoste (1430), affresco di ambito siciliano.
Proseguendo, si entra nella Cappella del Santissimo Sacramento (9), accanto all'abside, dove sono conservati:
- all'altare, Ultima Cena (1613), olio su tela di Giuseppe Carrera, commissionata dalla Confraternita del Santissimo Sacramento.
- alla parete destra, Nozze di Cana (1735 - 1736), affresco di Guglielmo Borremans;
- alla parete sinistra, Moltiplicazione dei pani (1735 - 1736), affresco di Guglielmo Borremans;
- sulla volta, Allegoria della Fede (1735 - 1736), affresco di Guglielmo Borremans.
Lungo la navata destra si aprono sei cappelle:
- nella prima cappella (1), dedicata a don Giuseppe Rizzo (1863 - 1912), realizzata su progetto dell'architetto Paolo Portoghesi, si conserva:
- Monumento funebre del presbitero Giuseppe Rizzo (1995), in marmo di Paolo Borghi.
- nella seconda cappella (2), dedicata alla Madonna di Fatima:
- all'altare, Statua della Madonna di Fatima ((1949), in legno intagliato policromo di Luigi Santifaller;
- a sinistra, Madonna delle Grazie (1566), olio su tela di Giovan Leonardo Bagolino, proveniente dalla Chiesa della Madonna del Soccorso.
- nella terza cappella (3), dedicata al Santissimo Crocifisso:
- all'altare, Gesù Cristo crocifisso detto Crocifisso dell'Abbondanza (1523), in legno intagliato policromo realizzato da Antonello Gagini.
- nella quarta cappella (4), intitolata ai Santi Crispino e Crispiniano, si nota:
- all'altare, Santi Crispino e Crispiniano (1776), olio su tela di Tommaso Pollaci.
- nella quinta cappella (5), dedicata a Santa Lucia, originariamente appartenente alla famiglia De Ballis:
- all'altare, Statua di santa Lucia, in legno intagliato policromo, di ambito siciliano;
- alle pareti laterali,
- in alto, Ritratti dei fratelli Giovanni e Giuseppe De Ballis (inizio del XVII secolo), in rame attribuiti a Filippo Paladini;
- in basso, Due sarcofaghi di Giovannello e Graziano De Ballis, in marmo.
- nella sesta cappella (6), detta del Privilegio, appartenuta alla famiglia Mastrandrea:
- all'altare, Dossale con Madonna con Gesù Bambino in trono e angeli, tra san Giacomo Maggiore e san Filippo, Adorazione di Gesù Bambino, Annunciazione, San Giacomo Maggiore fa resuscitare i galletti nel piatto del giudice, Transito della Madonna, San Filippo caccia il drago dal tempio di Marte (1519), in marmo di Antonello Gagini;[4]
- alla parete destra, San Filippo Neri (1637), olio su tela di Francesco Minutilla, proveniente dalla Chiesa della Madonna del Soccorso;
- alla parete sinistra, San Carlo Borromeo (1610) olio su tela attribuito a Giuseppe Carrera.
Controfacciata
Sulla controfacciata, al di sopra del portale centrale:
- Dipinto murale ovale con San Giovanni evangelista in Patmos (1735 - 1736), affresco di Guglielmo Borremans.
Sacrestia
Dalla navata sinistra della chiesa si accede alla sacrestia, nella quale si conservano alcune opere marmoree di Bartolomeo Berrettaro (fine XV secolo - 1524):
- Portale con rilievi fitoformi (1505)
- Statua della Madonna del Soccorso
- Lunetta del portale dell'ex Chiesa della Madonna del Soccorso.
Museo della Basilica
Per approfondire, vedi la voce Museo della Basilica di Santa Maria Assunta di Alcamo |
Dalla navata sinistra si accede anche al Museo della Basilica di Santa Maria Assunta, allestito nei locali dell'ex Oratorio del Santissimo Sacramento - annesso alla chiesa stessa - è stato aperto al pubblico negli anni Settanta del secolo scorso, per volere del storico e arciprete Vincenzo Regina, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Basilica di Maria Santissima Assunta, dal territorio alcamese e da donazioni di privati.
Galleria d'immagini
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Note | |
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Bibliografia | |
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