Beati Pietro Ortiz de Zárate e Giovanni Antonio Solinas
Beati Pietro (Pedro) Ortiz de Zárate e Giovanni (Juan) Antonio Solinas Presbitero · Martiri | |
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Beati | |
Morte | Abra de Zenta 27 ottobre 1683 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerati da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 2 luglio 2022, da Francesco |
Ricorrenza | 27 ottobre |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale o di riferimento (EN) Scheda su gcatholic.org Scheda su santiebeati.it |
I Beati Pietro (Pedro) Ortiz de Zárate e Giovanni (Juan) Antonio Solinas († Abra de Zenta, 27 ottobre 1683) furono dei presbiteri, missionari e martiri argentini.
La storia dei martiri risale all'anno 1683, quando nella valle del Zenta, a tre chilometri da Pichanal, nella cappella di Santa María, si consumò il martirio del sacerdote Pedro Ortiz de Zárate, argentino, vicario di Jujuy, del sacerdote gesuita italiano Antonio Solinas, entrambi missionari, e dei loro compagni creoli e aborigeni (due spagnoli, un mulatto, un nero, una donna indigena, due ragazze e 16 indigeni).
I due sacerdoti si recavano nella zona del Chaco salteño con l'obiettivo di portare la Parola di Dio ai popoli nativi ma furono martirizzati dalle tribù Tobas e Mocovíes: circa 500 aborigeni massacrarono i missionari con delle mazze e infine li decapitarono. I resti di don Pedro Ortiz de Zárate furono portati nella Cattedrale di Jujuy e quelli di padre Solinas nella chiesa madre di Salta, l'antica chiesa gesuita di Calle Caseros y Mitre, dove fu sepolto vicino all'altare. Gli altri furono sepolti nel luogo del martirio. Ogni anno nel mese di ottobre si svolge un pellegrinaggio dalla città di Pichanal al luogo del martirio, distante circa 3 chilometri, presieduto dal Vescovo di Oran[1]
Culto
Riguardo al martirio formale ex parte persecutoris, molte tribù erano in lotta tra loro e i missionari, che portavano il messaggio di pace del Vangelo, si trovarono al centro di tali contrasti. La in odium fidei fu la motivazione prevalente dell'agire dei carnefici.
Circa il martirio formale ex parte victimarum, i Servi di Dio erano consapevoli dei rischi che la loro missione comportava, pronti ad essere testimoni fino all'ultimo del messaggio evangelico che stavano diffondendo.
Nel 1988 la Causa includeva i 18 compagni dei Servi di Dio uccisi insieme a loro ma, nel 2002, i 18 laici furono espunti per mancanza di documentazione.
Il 13 ottobre 2021 Papa Francesco ha autorizzato la pubblicazione del Decreto riguardante il martirio dei Servi di Dio Pietro Ortiz de Zárate, sacerdote diocesano, e Giovanni Antonio Solinas, sacerdote della Compagnia di Gesù, uccisi in odio alla fede il 27 ottobre 1683 a Valle del Zenta (Argentina) insieme ad un gruppo di laici, tra cui alcuni convertiti[2].
Sabato 2 luglio 2022, nel Parque de la Familia della città di San Ramón de la Nueva Orán, si è svolta la Celebrazione eucaristica per la beatificazione dei due martiri presieduta dal prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, cardinale Marcello Semeraro. Con lui hanno concelebrato numerosi vescovi, tra cui il cardinale Mario Aurelio Poli, arcivescovo di Buenos Aires; mons. Miroslaw Adamczyke[3], nunzio apostolico; mons. Oscar Vicente Ojea[4], presidente della Conferenza Episcopale Argentina; mons. Luis Antonio Scozzina[5], O.F.M., vescovo della Nueva Oran. Presenti un gran numero di fedeli, religiosi e religiose, e i rappresentanti della congregazione gesuita italiana.
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ha sottolineato il cardinale Semeraro nell'omelia, citando le espressioni dei Padri della Chiesa sul significato del martirio alla luce della fede, che viene quindi considerato seme di nuovi cristiani[6].
Note | |
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Collegamenti esterni | |
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