Beato Giacomo Abbondo
Beato Giacomo Abbondo Presbitero | |
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Beato | |
Età alla morte | 67 anni |
Nascita | Tronzano Vercellese 27 agosto 1720 |
Morte | Vercelli 9 febbraio 1788 |
Ordinazione presbiterale | Vercelli, 21 marzo 1744 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerabile il | 9 maggio 2014, da Francesco |
Beatificazione | 11 giugno 2016, da Francesco |
Ricorrenza | 9 febbraio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Beato Giacomo Abbondo (Tronzano Vercellese, 27 agosto 1720; † Vercelli, 9 febbraio 1788) è stato un presbitero italiano.
Cenni biografici
Nacque a Salomino, frazione di Tronzano Vercellese, il 27 agosto 1720, figlio di Carlo Benedetto e di Francesca Maria Naya. Fu secondogenito dei sei figli della coppia.
Seguì le elementari presso le scuole del comune e poi le scuole superiori a Vercelli. Sentendosi chiamato al sacerdozio, inizialmente voleva entrare in un ordine religioso. Studiò poi nel seminario di Vercelli, allora poco frequentato a causa di un dissidio tra Stato e Chiesa: la diocesi di Vercelli rimase infatti vacante per più di 27 anni. In tale periodo svolse l'attività di precettore presso la famiglia del conte Agostino Benedetto Cusani di Sagliano, sindaco di Vercelli.
Il 21 dicembre 1743 fu promosso suddiacono nella cappella del palazzo episcopale. Il chierico Giacomo Abbondo era pure vicelettore di teologia scolastica dogmatica nella Regia Università di Vercelli. Il 29 febbraio 1744 fu ordinato diacono e il 21 marzo ricevette l'ordinazione presbiterale dal neoeletto vescovo della diocesi mons. Gian Pietro Solaro Ch, con dispensa pontificia per la giovane età.
Fu destinato a insegnare nelle Scuole Regie di Vercelli e in seguito fu nominato parroco nel 1757 del suo paese natale. Si adoperò per contrastare le idee gianseniste introdotte dal parroco precedente, dimostrò una particolare dedizione per i poveri e gli ammalati, e si distinse sin da subito per le sue doti di buon predicatore e pastore di anime.
Don Abbondo introdusse in parrocchia gli esercizi spirituali che tenne anche fuori il territorio di Tronzano. Nel 1775 predicò alle suore di Sant'Agata di Vercelli e nel 1782 alle suore di Santo Spirito. Il vescovo di Vercelli mons. Vittorio Maria Baldassare Gaetano Costa d'Arignano, poi divenuto cardinale, nel 1779 lo scelse come precursore per la predicazione in preparazione alla visita pastorale nelle parrocchie. Per tre volte don Abbondo indisse la predicazione delle Missioni al popolo nella sua parrocchia: nel 1759 a opera dei Gesuiti, nel 1770 a cura dei Carmelitani e nel 1783 in occasione della Pasqua.
Morì a Vercelli il 9 febbraio 1788.
Culto
Alla la sua intercessione furono attribuiti non pochi fatti miracolosi che resero possibile l'avvio del processo di beatificazione. Al tempo del prevosto don Carlo Bertecco, dal 1841 al 1884, presso la tomba di don Abbondo si depositarono almeno 78 quadri ex voto.
La causa di beatificazione iniziò nel 1922 su iniziativa del prevosto mons. Giovanni Ravetti. Le spoglie mortali del beato furono traslate nella chiesa parrocchiale di Tronzano. La prima sessione per il processo informativo in sede diocesana prese avvio il 22 gennaio 1923. Fu dichiarato Venerabile nel 2014 e beatificato l'11 giugno 2016 nel duomo di Vercelli dal cardinale Angelo Amato S.D.B., prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.[1].
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