Carlo il Grosso

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Carlo III
Laico
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battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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Louis-Félix Amiel (1802–1864) Carlo il Calvo (823-877) , olio su tela (1837), Musée de l'Histoire de France (Versailles)
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 48 anni
Nascita Donaueschingen
13 giugno 839
Morte Donaueschingen
13 gennaio 888
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
Imperatore del Sacro Romano Impero
(formalmente Imperatore dei Romani)
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In carica 20 giugno 840
Incoronazione Basilica di San Pietro, Roma, 12 febbraio 881
(da papa Giovanni VIII)
Investitura
Predecessore

Carlo II il Calvo

Erede
Successore

Guido di Spoleto

Re dei Franchi Occidentali
(formalmente Re dei Franchi Occidentali)
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In carica 6 dicembre 884 –
11 novembre 887
Incoronazione Grand, 20 maggio 885
Investitura
Predecessore

Carlomanno II

Erede {{{erede}}}
Successore

Oddone

Re d'Italia
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In carica 22 marzo 880 –
11 novembre 887
Incoronazione Ravenna, 12 aprile 880
Investitura
Predecessore

Carlomanno

Erede {{{erede}}}
Successore

Berengario del Friuli

Re dei Franchi Orientali
Re di Alemannia
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In carica 28 agosto 876 –
11 novembre 887
co-regnanti:
Incoronazione
Investitura
Predecessore

Ludovico II

Erede {{{erede}}}
Successore

Arnolfo di Carinzia

Duca di Baviera e Sassonia
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{{{didascaliaM}}}
[[File:{{{stemmaM}}}|100px|Stemma]]
In carica 882
Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede {{{erede}}}
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
Trattamento {{{trattamento}}}
Onorificenze
Nome templare {{{nome templare}}}
Nomi postumi
Altri titoli
Casa reale {{{casa reale}}}
Dinastia Carolingi
Padre Ludovico II il Germanico
Madre Emma di Baviera
Coniuge

Riccarda di Svevia

Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
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Carlo III, detto il Grosso (Donaueschingen, 13 giugno 839; † Donaueschingen, 13 gennaio 888), è stato un re e imperatore franco, fu Duca di Alemannia (876-887), poi re d'Italia (879-887), Imperatore dei Romani (881-887), re dei Franchi orientali (882-887) e infine re dei Franchi occidentali, re d'Aquitania e re nominale di Provenza (884-887).

Fu l'ultimo imperatore appartenente alla discendenza legittima dei Carolingi ed anche l'ultimo sovrano a governare su tutti i regni dell'impero..

Origine

Figlio maschio terzogenito del re dei Franchi Orientali e re di Lotaringia Ludovico II detto il Germanico e della moglie, Emma di Baviera[1], figlia di Guelfo I (?-824/825), conte di Altdorf e altre contee in Baviera e di Edvige di Sassonia[2]. Emma era la sorella dell'imperatrice Giuditta di Baviera[3].

Biografia

Nell'865 gli fu assegnato dal padre il governo dell'Alemannia, diventandone re alla morte del genitore, nell'876.

Quando nell'871 si era sparsa la voce che l'imperatore Ludovico II era stato messo a morte da Adelchi, principe di Benevento, suo padre Ludovico il Germanico inviò Carlo in Italia per raccogliere adesioni contro il proprio fratellastro Carlo il Calvo, entrambi desiderosi di occupare il regno d'Italia. La notizia che l'imperatore fosse ancora vivo giunse prima che si arrivasse allo scontro armato. Così quando l'imperatore Ludovico II morì, il 12 agosto 875, Carlo il Grosso fu di nuovo mandato in Italia a capo di un esercito, ma fu costretto a ritirarsi e sostituito nell'incarico dal fratello Carlomanno.

Alla morte di Ludovico il Germanico, il Regno dei Franchi Orientali (o di Germania) fu così diviso fra i tre figli:

L'impero Carolingio alla morte del fratello Carlomanno. In rosa il regno di Carlo il Grosso.

Nel novembre dell'879 suo fratello Carlomanno re di Baviera, incoronato re d'Italia nell'877, a causa della malattia che lo aveva colpito e che, dopo pochi mesi, lo avrebbe portato alla morte, dovette abbandonare l'Italia. Il papa Giovanni VIII invitò Carlo il Grosso a prendere possesso del regno d'Italia, e già, in quello stesso anno, Carlo aveva assunto il controllo di tutto il Nord Italia. Nell'estate dell'880, di ritorno da Ravenna, dove era stato eletto re d'Italia, si incontrò con i cugini Luigi III, re de Franchi occidentali e Carlomanno II, re d'Aquitania, per stringere un'alleanza.

Prima mossero guerra contro Ugo, figlio naturale di Lotario II, che pretendeva il ducato di Lorena (l'eredità del padre, toltagli in quanto figlio illegittimo). Poi, dato che Carlomanno non riusciva a imporsi su Bosone, eletto re di Provenza al posto di Carlomanno II, i tre alleati si mossero in aiuto di Carlomanno contro Bosone, invadendo la Provenza: conquistarono Mâcon e una parte del regno di Provenza e, in agosto, fu posto l'assedio a Vienne, dove Bosone si era asserragliato; a novembre, però, l'assedio venne tolto, a causa della defezione di Carlo il Grosso, che si dovette recare a Roma per ricevere la corona imperiale dalle mani di papa Giovanni VIII (12 febbraio 881).

Dopo la morte del fratello Ludovico III (882), Carlo il Grosso, ereditò il titolo regale dei Franchi orientali o di Germania, assumendo anche il controllo sui territori su cui Ludovico III regnava (Franconia, Sassonia, Turingia e Baviera, che aveva ereditato alla morte del fratello Carlomanno, nell'880), lasciando ad Arnolfo, figlio illegittimo di suo fratello Carlomanno di Baviera, il ducato di Carinzia. Dopo che, nell'884, suo cugino re d'Aquitania e pretendente al trono di Provenza, Carlomanno II, divenuto, nell'882, anche re dei Franchi occidentali, succedendo al fratello Luigi III, era anche lui morto, per una caduta da cavallo, durante una battuta di caccia, Carlo il Grosso fu scelto a succedergli come re dei Franchi Occidentali, re d'Aquitania e pretendente al trono di Provenza, perché il legittimo erede, Carlo, fratellastro di Carlomanno era ancora un bimbo: venne così eletto a Ponthion a giugno dell'885.

Unico sovrano

Formalmente l'impero di Carlo Magno era unificato sotto un solo sovrano. Carlo il Grosso non riuscì a contrastare le invasioni dei vichinghi, nonostante alcune vittorie iniziali, tra cui quella su Ugo di Lotaringia e suo cognato, uno dei capi dei vichinghi, Goffredo[4]. Nell'885, prima Goffredo fu attirato in un'imboscata da Enrico, duca di Franconia, e fu ucciso. Poi Ugo, anche lui fu attirato in un'imboscata da Enrico di Franconia, fu fatto prigioniero, e per ordine dell'imperatore, il cugino Carlo il Grosso, fu accecato e rinchiuso nel monastero dell'abbazia di Prüm dove morì una decina di anni dopo, senza lasciare discendenza.

Però in quello stesso anno Carlo il Grosso venne sconfitto, a Lovanio, dai vichinghi là radunatisi, poiché dopo la morte di Carlomanno II, si erano sentiti sciolti dall'impegno[5] di dover lasciare il regno dei Franchi occidentali ed erano ritornati.

Nell'886 una imponente flotta di navi vichinghe pose l'assedio a Parigi; il conte di Parigi, Oddone riuscì dopo una sortita ad avvisare l'imperatore, Carlo il Grosso, che convocò un'assemblea a Metz dove si decise di soccorrere la città. Fu inviato in avanscoperta il duca di Franconia Enrico, che però fu ucciso mentre perlustrava l'accampamento nemico (28 agosto) e le sue truppe si ritirarono. Due mesi dopo Carlo si presentò con l'esercito davanti a Parigi, ma invece di dare battaglia, aprì le trattative con il capo dei vichinghi, Sigfrido, che si conclusero con l'accordo che i vichinghi avrebbero tolto l'assedio a Parigi, dietro il pagamento da parte dell'imperatore di 700 libbre d'argento e il permesso di risalire la Senna per svernare in Borgogna, che poi fu messa a sacco.

Nell'887 Carlo ricevette la moglie di Bosone (morto l'11 gennaio, senza essersi mai arreso), la regina di Provenza Ermengarda d'Italia, alla quale promise protezione per il figlio Ludovico, l'erede di Bosone, al quale garantì la successione sul trono di Provenza e (secondo il Reuter) lo nominò suo erede.

In quell'anno Carlo divorziò dalla moglie Riccarda, che secondo gli Annales Argentinenses era stata accusata di adulterio con Liutwardo Vercellensi episcopo[6], ma che una commissione giudicò ancora vergine[6]. L'accusa rivolta alla regina si trova anche nel Bernoldi Chronicon, che precisa che la commissione che trovò la regina vergine fu voluta da papa Stefano V[7].

A seguito della ribellione di suo nipote, Arnolfo di Carinzia, figlio naturale di Carlomanno, che era stato tra i maggiori avversari di Carlo III a Magonza, Carlo venne deposto (anche se un vero atto di deposizione, secondo lo storico Timothy Reuter non esiste[8]) da una dieta di grandi dell'Impero, svoltasi nel palazzo di Trebur, nei pressi di Darmstadt nel novembre dell'887, approfittando del fatto che l'imperatore era fisicamente impedito a causa di una grave malattia. A quel punto l'impero di Carlo era definitivamente disgregato, le diverse fazioni cercarono di porre il proprio controllo sulla corona. Arnolfo di Carinzia venne proclamato re dei Franchi Orientali[8]. Oddone fu proclamato re dei Franchi Occidentali da una dieta svoltasi a Compiègne[9]. In Italia Berengario del Friuli e Guido II di Spoleto finirono per contendersi la corona di re d'Italia.

Morte

Dopo la su deposizione, Carlo fu condotto in Alemannia, a Donaueschingen, una località sul Danubio, vicino a Costanza, dove morì, poco tempo dopo, secondo il cronista Reginone, il 13 gennaio 888[10] e venne seppellito nel monastero di Augia[10], sull'isola di Reichenau.

Discendenza

Dal matrimonio con Riccarda forse ebbe un figlio[11], in netto contrasto con le cronache, gli Annales Argentinenses e il Bernoldi Chronicon[6][7]:

  • Carlomanno (?-† 876), morto giovane.

Carlo ebbe anche un figlio illegittimo, da una concubina di cui non si conosce il nome, né gli ascendenti:

  • Bernardo[12] (876-891), che Carlo - contro l'opinione dei maggiorenti dell'impero - avrebbe voluto legittimare con l'appoggio di papa Adriano III[13], senza riuscirci, per la morte del papa[13]. Dopo la morte del padre, Carlo il Grosso, Bernardo dall'890 fino alla morte (891[12]), capeggiò una ribellione contro il cugino, Arnolfo di Carinzia, che era succeduto a Carlo il Grosso sul trono dei Franchi orientali.

Successione degli incarichi

Predecessore: Re di Aquitania Successore:
Carlomanno 884887 Ranulfo II I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Carlomanno {{{data}}} Ranulfo II
Predecessore: Duca di Alemannia Successore:
Ludovico II il Germanico 876887 Arnolfo di Carinzia I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Ludovico II il Germanico {{{data}}} Arnolfo di Carinzia
Predecessore: Re dei Franchi Orientali Successore:
Ludovico III il Giovane 882887 Arnolfo di Carinzia I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Ludovico III il Giovane {{{data}}} Arnolfo di Carinzia
Predecessore: Re di Lotaringia Successore:
Ludovico III il Giovane 882887 Arnolfo di Carinzia I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Ludovico III il Giovane {{{data}}} Arnolfo di Carinzia
Predecessore: Re d'Italia
(formalmente Re dei Longobardi)
Successore:
Carlomanno di Baviera 879887 Berengario I I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Carlomanno di Baviera {{{data}}} Berengario I
Predecessore: Imperatore dei Romani Successore:
Carlo il Calvo
ante vacanza quadriennale
881887 Guido I
dopo vacanza quadriennale
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Carlo il Calvo
ante vacanza quadriennale
{{{data}}} Guido I
dopo vacanza quadriennale
Predecessore: Re dei Franchi Occidentali Successore:
Carlomanno 884887 Oddone, conte di Parigi I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Carlomanno {{{data}}} Oddone, conte di Parigi

Altre sezioni

Note
  1. (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus IX; Genealogiae Comitum Flandriae, Pag 303 Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive.
  2. (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus II, Thegani Vita Hludovici Imperatoris, Pag 596, par. 26 Archiviato il 26 marzo 2014 in Internet Archive.
  3. (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus II; Annales Xantenses anno 827, pag 225 Archiviato il 26 marzo 2014 in Internet Archive.
  4. Ugo di Lotaringia aveva tentato diverse volte di recuperare il suo ducato di Alsazia e il regno di suo padre (di Lotaringia), ma sempre senza successo, finché nell'884, dopo essersi alleato con Goffredo che aveva sposato sua sorella Gisella, parve che potesse realizzare il suo obiettivo.
  5. Ad Amiens, nell'883, i vichinghi avevano obbligato Carlomanno II, a venire a patti: i vichinghi si sarebbero ritirati e avrebbero lasciato il suo regno in cambio di 12.000 libbre d'argento. L'accordo fu stipulato nell'884 e l'impegno fu mantenuto, la flotta fece rotta per le coste inglesi e solo una parte di vichinghi o si stabilì in Lorena o si accampò nei pressi di Lovanio.
  6. 6,0 6,1 6,2 (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus XVII; Annales Argentinenses, pag. 87 Archiviato il 28 gennaio 2015 in Internet Archive.
  7. 7,0 7,1 (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus V, Bernoldi Chronicon, pag. 421 Archiviato il 28 gennaio 2015 in Internet Archive.
  8. 8,0 8,1 Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Charles
  9. Il legittimo erede al trono, della stirpe dei carolingi, Carlo, figlio postumo di Luigi il Balbo e fratellastro di Carlomanno era ancora un bimbo. Per questo motivo, che il nuovo re non era un carolingio, le contee della marca di Spagna, guidate dalla contea di Barcellona, non riconobbero Oddone come re, e cominciarono a guardare verso la penisola iberica e, di lì a poco, iniziarono a prendere parte alla reconquista della penisola contro i musulmani di al-Andalus
  10. 10,0 10,1 (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus I, Reginonis Chronicon, pag. 598 Archiviato il 6 giugno 2014 in Internet Archive.
  11. (EN) Genealogy: Carolingi - Charles III "the Fat" Archiviato il 16 gennaio 2013 in Internet Archive.
  12. 12,0 12,1 (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus I, Annales Alamannici, pag. 52 Archiviato il 22 dicembre 2015 in Internet Archive.
  13. 13,0 13,1 (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus I, Annales Fuldensis, pag. 402 Archiviato il 22 dicembre 2015 in Internet Archive.
Voci correlate
Collegamenti esterni