Enrico Medi
Servo di Dio Enrico Medi Laico | |
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Servo di Dio | |
Età alla morte | 63 anni |
Nascita | Porto Recanati 26 aprile 1911 |
Morte | Roma 26 maggio 1974 |
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Servo di Dio Enrico Medi (Porto Recanati, 26 aprile 1911; † Roma, 26 maggio 1974) è stato uno scienziato e politico italiano, grande figura di ricercatore cattolico, direttore dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vicepresidente dell'Euratom. Unì al sapere scientifico una fede profonda e fu un grande divulgatore di temi scientifici, soprattutto correlati alla Fede cattolica. Fece parte dell'Assemblea Costituente e fu deputato del primo Parlamento della Repubblica Italiana.
Biografia
Si diplomò al liceo classico Istituto Massimo dei Gesuiti, divenendo il primo presidente della "Lega Missionaria Studenti", da lui fondata insieme a Gabrio Lombardi.
Allievo di Enrico Fermi, si laureò in fisica pura nel 1932, a soli ventuno anni, con una tesi sul neutrone. Dopo essere stato assistente del prof. Lo Surdo, ottenne la libera docenza in fisica terrestre nel 1937 e nel 1942 vinse la cattedra di fisica sperimentale dell'Università di Palermo. Nel 1949 ottenne la cattedra di fisica terrestre all'Università di Roma.
Nel 1946 Medi fece parte dell'Assemblea Costituente ed in seguito fu deputato al parlamento nella prima legislatura della Repubblica Italiana.
Dal 1949 fu direttore dell'Istituto Nazionale di Geofisica e nel 1958 divenne Vicepresidente dell'Euratom. Negli anni cinquanta condusse uno dei primi programmi televisivi di divulgazione scientifica, Le avventure della scienza. Il 20 luglio 1969 commentò e partecipò alla lunga diretta dello sbarco sulla Luna da Roma insieme a Tito Stagno, Andrea Barbato e Piero Forcella.
Nel frattempo proseguiva il suo impegno politico: nel 1971 risultò primo degli eletti al Consiglio Comunale di Roma, con 75.000 voti.
Tra i suoi lavori, ricordiamo le prime esperienze con il radar e l'ipotesi di fasce ionizzanti nell'alta atmosfera, oggi note come fasce di Van Allen, entrambi stroncati dal regime fascista e successivamente confermati da studiosi stranieri.
Venne nominato membro della Consulta dei laici per lo Stato della Città del Vaticano nel 1966[1].
Ricevette sepoltura nella tomba di famiglia nel cimitero di Belvedere Ostrense.
Pensiero
Medi rappresenta un grande esempio di scienziato credente. Dedicò sempre molto interesse e tempo ad appassionate conferenze dedicate sopratutto ai giovani per dimostrare il pieno accordo che vi è tra Scienza e Fede. Molti degli argomenti che trattava erano di astrofisica, che lui riconduceva sempre alla presenza fattiva e immanente di Dio Creatore di tutto l'Universo. Altri argomenti che trattava erano vite di Santi per lui molto significative, come il Beato Francesco Faà di Bruno, San Massimiliano Kolbe, Don Orione, Benedetta Bianchi Porro, Maria Caiani e altri. Circa la Santità così si esprimeva:
« | La Santità è un'opera d'arte dello Spirito Santo e come di un'opera d'arte non si possono dare definizioni. Se l'arte fosse definibile non sarebbe più tale perché sarebbe ripetibile e finita, come una macchina. Un capolavoro ha sempre il carattere dell'unicità e non ha vere ragioni della sua bellezza; è bello perché lui realizza una particolare bellezza e, con ciò stesso la definisce. Quello che si può dire, con poverissime parole è appunto che ogni Santo risplende di una luce tutta propria e inconfondibile: più i vertici sono alti e più sono distinti. » |
Una grande amicizia unì Medi e Padre Pio, andava spesso a trovarlo, gli serviva spesso la Messa, si considerava un suo figlio spirituale. Di lui diceva:
« | La Messa di Padre Pio era rivivere fisicamente tutta l'agonia del Getsemani, del Calvario, della Crocifissione e della morte di Gesù. Quando assistevamo alla Messa si vedeva l'ansia di una creatura che da una parte era presa da una sofferenza immensa, dall'altra non voleva che questa sofferenza si riversasse sui fratelli che aveva accanto. Come il Signore quando fu sul Calvario. Era un fremito continuo, un'immensa ansia. » |
Medi ebbe anche il dono di una grande spiritualità mariana, amava chiamare la Madonna la Bella Signora e a lei si affidava totalmente:
« | Non disperiamo, se è com'è, mediatrice di tutte le grazie, è per eccellenza la mediatrice della Misericordia. Lasciamo nelle sue mani la libertà di tessere la tela del mondo, essa che legge negli occhi di Dio, saprà trarre il più meraviglioso disegno d'amore e di gioia. » |
Del Magnificat diceva:
« | É il canto più bello e più poetico che mai donna abbia pronunciato. A volte non ci pensiamo, ma nel Magnificat, ci sono le vere parole di Maria, Magnificat anima mea Dominum. Queste parole sono proprio di Maria. Mai poetessa ha tratto dal fondo del suo cuore un brano così filosofico, di sintesi, di grandezza, di teologia, di costruzione del mondo, di profezia della storia; qui dentro c'è tutto! C'è il problema sociale, c'è la politica, c'è la grandezza, c'è l'amore, c'è la potenza di Dio, c'è la visione dell'ultimo giorno. C'è Tutto. » |
Con i Pontefici Medi ebbe sempre un rapporto privilegiato. Quando ancora era molto giovane Pio XI glì conferì il diploma di cultura religiosa superiore della Pontificia Università Gregoriana. Nell'agosto 1955 Pio XII gli conferì l'incarico di guidare la delegazione Pontificia alla Prima Conferenza internazionale sugli usi pacifici dell'energia nucleare, successivamente si servì costantemente di lui come consigliere per le questioni scientifiche.
Anche con Paolo VI Medi ebbe un legame di amicizia molto stretto, che risaliva agli anni in cui Montini prima di essere eletto Papa era Assistente ecclesiastico della F.U.C.I., cui Medi aderiva.
Di lui Giovanni Paolo II, nel 1985 parlando degli Uomini di Scienza e Dio, disse:
« | Sarebbe bello far ascoltare in qualche modo le ragioni per cui non pochi scienziati affermano positivamente l'esistenza di Dio e vedere da quale personale rapporto con Dio, con l'uomo e con i grandi problemi e valori supremi della vita essi stessi sono sostenuti. Basti qui il riferimento ad uno scienziato italiano, Enrico Medi, scomparso pochi anni orsono. » | |
(Giovanni Paolo II)
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Culto
È in corso presso la Diocesi di Senigallia la fase diocesana del processo di canonizzazione, che è stata aperta il 26 maggio 1996 introdotta dal Vescovo Mons. Odo Fusi-Pecci, per cui la Chiesa cattolica gli riconosce il titolo di Servo di Dio[1].
Note | |
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