Federazione Universitaria Cattolica Italiana

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Federazione Universitaria Cattolica Italiana
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Logo del FUCI
Altri nomi:
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Sigla FUCI
Motto Spirito e mente in movimento
Tipo Aggregazione ecclesiale di gruppi di studenti universitari
Riconoscimento
Documento
Affiliazioni
Data di fondazione Fiesole 1896
Fondatore
Scioglimento
Statuto Approvato dall'Assemblea Federale della F.U.C.I., in Rimini. 15-18 marzo 2001
Registrazione
Approvazione
Scopo Formazione dei giovani studenti universitari ad una matura coscienza cristiana orientata alla corresponsabilità ecclesiale e civile, e di sostenerne il cammino di fede.
Area d'azione
  • Fede
  • Cultura
  • Politica
Nazione sede

[[]]

Sede

Stemma Roma

Località Via della Conciliazione, 1 - 00193 Roma
  • tel 06.6875621
  • cell 3311777861
  • skype: presidenzafuci
  • fax 066833177
Posta elettronica presidenza@fuci.net
Altre sedi
Presidenti nazionali
  • Marco Fornasiero
  • Marianna Valzano
Vicepresidenti nazionali
  • Paolo Baroni
  • Elisabetta Langone
Segretario nazionale Nazarena Puracchio
Assistente ecclesiastico Padre Michele Pischedda
Collegamenti esterni

Sito web ufficiale

La Federazione Universitaria Cattolica Italiana, nota soprattutto con l'acronimo FUCI, è una federazione di gruppi di studenti universitari cattolici. È stata uno dei capisaldi della formazione degli intellettuali cattolici italiani del Novecento ed ancora oggi è attiva nella formazione alla politica ed alla responsabilità civile ed ecclesiale delle coscienze degli studenti universitari.

Storia

« Come non riconoscere che la FUCI ha contribuito alla formazione di intere generazioni di cristiani esemplari, che hanno saputo tradurre nella vita e con la vita il Vangelo, impegnandosi sul piano culturale, civile, sociale ed ecclesiale? »
(Benedetto XVI, Udienza alla FUCI, 9 novembre 2007)

Fondazione

La FUCI nacque nel 1896, sull'onda di una nuova enfasi alla partecipazione sociale dei cattolici alla società civile ed alla politica, che culminerà con la fine del "Non expedit" di lì a pochi anni.

Alla fine dell'Ottocento i pochi circoli universitari cattolici esistenti vivevano con difficoltà la propria esperienza negli atenei italiani. Da più parti si avvertiva la necessità di una opposizione tenace al laicismo, all'anticlericalismo imperante e al positivismo che impregnavano la vita delle università e l'orientamento della quasi totalità degli studi accademici. Urgeva costituire una presenza giovane e nuova, culturalmente impegnata ed in grado di conciliare la Fede e lo studio all'interno del laicato cattolico, intransigente ed immobile in un tempo tormentato.

Già il Circolo di San Sebastiano, fondato a Roma da Romolo Murri nel 1889, aveva sperimentato un possibile coordinamento delle associazioni cattoliche nelle diverse sedi universitarie con la pubblicazione del periodico La Vita Nova, rivista di cultura universitaria e studi sociali. Fu proprio sulle pagine di tale rivista che venne formulata l'ipotesi di un Congresso universitario cattolico, idea accolta dalla gerarchia ecclesiastica con vivi entusiasmi mescolati a profondi malumori. "Ricostruire le scienze e la vita sociale, rifare la città umana, ma dietro le norme della fede ispiratrice e con i vincoli della operosa carità cristiana": questo doveva essere il cuore del programma della costituenda "Federazione cattolica universitaria".

Durante il XIV Congresso cattolico di Fiesole nel 1896 venne fondata ufficialmente la Federazione universitaria cattolica italiana, FUCI, che subito assumeva La Vita Nova a suo organo di stampa e veniva inglobata, non senza difficoltà, alla vecchia e potente organizzazione dei laici cattolici, l'Opera dei Congressi. In poco tempo nacquero circoli aderenti alla Federazione nei più importanti atenei d'Italia.

Primi anni

I primi anni di vita della FUCI furono segnati da un latente contrasto tra quanti auspicavano un più incisivo intervento nella realtà culturale, civile, sociale e politica italiana ed un impegno esclusivamente religioso. Dal 1906 iniziò la pubblicazione della nuova rivista Studium destinata ad interpretare, con sensibilità e coerenza, le correnti intellettuali e culturali del movimento cattolico italiano e ad alimentare per decenni il dibattito in seno alla cultura cattolica.

Ben presto la Federazione assunse una posizione di netta autonomia rispetto al resto del movimento cattolico, pur mantenendo una assoluta fedeltà alla Chiesa anche grazie presenza degli Assistenti ecclesiastici, il primo dei quali fu Gian Domenico Pini (dal 1907 al 1923). Fu anzitutto lui, ad esempio, ad evitare lo scioglimento della Federazione nel 1911 quando le frange più progressiste si spinsero a decantare con patriottismo i valori del Risorgimento e della Patria in un tempo in cui il Papa era ancora "prigioniero in Vaticano".[1] Il nazionalismo poi, nonostante il vivo dibattito nei congressi alla vigilia della Grande Guerra sulla sua inconciliabilità con i valori cristiani, contagiò in parte anche la FUCI, coinvolta nella disputa tra neutralisti ed interventisti.

Tra le due guerre

Giovanni Battista Montini (papa Paolo VI)

La FUCI visse il travagliato primo dopoguerra con viva attenzione ai problemi sociali e alla realtà del mondo universitario, ma sul piano politico, nonostante un tiepido avvicinamento all'esperienza del Partito Popolare di Luigi Sturzo, manifestò estrema prudenza e distanza dalla vicende che stavano portando alla fine dello stato liberale e all'avvento del fascismo. Eppure proprio questa posizione defilata permise alla Federazione non solo di continuare a far sentire la sua presenza nella vita universitaria e culturale, ma anche di rappresentare ben presto l'unica alternativa rimasta ai Gruppi universitari fascisti (GUF).

Con la nomina nel 1925 di Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI, ad assistente ecclesiastico e di Igino Righetti come presidente, cominciava il periodo più alto e luminoso della storia della Federazione. Furono loro ad indirizzare un infaticabile lavoro di approfondimento teologico e culturale su argomenti filosofici alla luce del pensiero cattolico europeo e del personalismo, artistici, letterari, storici, religiosi e di preparazione professionale, cercando di evitare qualsiasi contaminazione con il fascismo. Furono loro a guidare una FUCI perplessa e disorientata dalla stipula dei Patti Lateranensi del 1929 che soltanto in apparenza e nella propaganda garantivano un clima accogliente e disponibile nei confronti della Chiesa e della religione in Italia. In realtà lo scontro diretto non tardò ad arrivare tra i fucini e gli universitari fascisti e la FUCI fu ben presto presa di mira dalla repressione del regime. Al Congresso di Macerata] volarono pugni e manganellate. La sede della Federazione, in piazza Sant'Agostino a Roma, venne sequestrata e sigillata. Numerosi circoli vennero devastati. La rivista Azione Fucina, che aveva preso il posto di Studium nel 1928, fu sospesa.

Nel 1931 la FUCI veniva ridotta ad associazione diocesana sotto controllo dei Vescovi senza interrompere il suo intenso cammino di riflessione, anche grazie alla presenza di don Franco Costa e don Emilio Guano, che seppero sostituire l'indimenticabile amicizia e sapienza di Montini.

Il sangue di molti fucini venne sparso al fronte nella seconda guerra mondiale e nel tragico periodo della Resistenza che lo stesso don Costa sostenne con circolari clandestine di vicinanza e preghiera indirizzate agli universitari cattolici partecipi alla lotta di liberazione nazionale. La FUCI più che altre associazioni seppe inoltre scorgere ed indicare nella immane tragedia di quegli anni i segni di un avvenire possibile e rinnovato dove il messaggio del Vangelo e l'impegno serio e concreto di tradurlo nella storia contemporanea da parte dei cattolici avrebbero avuto un ruolo fondamentale.

Il secondo dopoguerra e il Concilio Vaticano II

Aldo Moro (francobollo commemorativo per il venticinquennale della morte)

Così avvenne una volta riattivata la vita politica democratica del paese: non soltanto la classe dirigente della Democrazia Cristiana fu formata ed animata da gran parte dei giovani quadri che avevano avuto la loro formazione ed erano stati responsabili nella FUCI (si pensi, tra gli altri, ai presidenti nazionali dei primi anni quaranta Aldo Moro e Giulio Andreotti), ma ben trentacinque parlamentari provenienti dalla FUCI, fra cui lo scienziato Enrico Medi, seppero dare un rigoroso e straordinario contributo ai lavori dell'Assemblea Costituente nella scrittura della Costituzione della Repubblica Italiana.

In quegli anni cruciali per il Paese, la FUCI tenne fede al proprio stile coniugando la vocazione intellettuale e spirituale con l'interesse per la politica, tessendo trame di amicizia con figure come Giuseppe Dossetti e Giuseppe Lazzati. È negli anni cinquanta che si consolida la scelta del primato della Fede e della formazione di una solida ed esigente Vita spirituale ed insieme della mediazione culturale capace di sostenere il dialogo nella vita degli universitari aldilà delle differenti appartenenze ideologiche. Sono anche gli anni in cui la FUCI dimostra, nella sua riflessione ecclesiologica, liturgica e teologica di cogliere in profondità molti dei fermenti che il Concilio Vaticano II saprà sviluppare.

Il Sessantotto

Sul fronte dell'impegno nella rappresentanza e nella politica universitaria la FUCI fu particolarmente attiva nello sperimentare un coordinamento delle associazioni cattoliche, la cosiddetta "Intesa Universitaria" e una forte presenza nell'organismo rappresentativo nazionale Unuri e sarà proprio in questo frangente che inciderà lo shock profondo della contestazione globale del Sessantotto. In quel periodo turbolento che sembrò cambiare il volto della società e delle università ed in cui tutto pareva crollare insieme ai valori tradizionali, la vita, l'orientamento e l'identità stessa della Federazione vennero profondamente scosse.

All'interno dei gruppi FUCI di Milano (dai quali provengono, tra gli altri il ministro Bassanini, il presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida e molti politici ed imprenditori di rilevante peso nell'immediata contemporaneità) si visse la scissione più grave all'interno del corpo di Azione Cattolica, quella da cui nacque Comunione e Liberazione nel 1969.

Sarà grazie alle grandi figure di Vittorio Bachelet e di mons. Franco Costa che la FUCI seppe riprendersi ed incanalare la sua riflessione nel più grande alveo della scelta religiosa postconciliare.

Dopo il Sessantotto

Attenzione costante ai problemi dell'università, fedeltà e radicamento nella chiesa locale, impegno culturale come strumento di presenza per incidere nella realtà sociale contemporanea, mai rifiutata ma compresa ed amata in tutta la sua complessità e nelle sue contraddizioni: questi i punti fondamentali con cui la FUCI ha saputo vivere il periodo di vorticoso cambiamento della realtà giovanile e del costume del post sessantotto.

La FUCI fu protagonista della gestione del cambiamento dell'università dell'era pre-Berlinguer. All'impegno nell'università si affiancò una critica sempre più marcata dell'unità dei cattolici in politica, che portò alcuni politici, che in gioventù avevano avuto ruoli di responsabilità all'interno della Federazione, a dare vita nel 1993 con Ermanno Gorrieri alla compagine dei Cristiano Sociali, cofondatori nel 1998 dei Democratici di Sinistra e infine confluiti nel Partito Democratico. Tali scelte, in sintonia con altri esponenti del cattolicesimo democratico tra cui lo storico Pietro Scoppola, furono ispirate a quelle di molti esponenti dei movimenti europei ed internazionali federati con la FUCI nel movimento internazionale degli universitari cattolici Pax Romana-Miec che già operavano in sistemi bipolari e con partiti misti di laici e cattolici nel centrosinistra europeo. Da segnalare che da tali movimenti provenivano, tra gli altri, l'ex presidente della Commissione Europea ed esponente socialista francese Jacques Delors, due Primi Ministri del Portogallo, Maria de Lourdes Pintasilgo (in carica dal 1979 al 1980, scomparsa nel 2004), António Guterres (in carica dal 1995 al 2002), il costituzionalista spagnolo e coautore della Costituzione del 1978 per il Psoe Gregorio Peces Barba Martinez, l'ex deputato socialista catalano Josep Maria Carbonell, attuale presidente dell'autorità garante delle comunicazioni in Catalogna, il teologo e coordinatore dei Cristiani nel Psoe Carlos Garcia De Andoin.

Esaurito il periodo del centrosinistra e della fase più attiva della Democrazia Cristiana, la FUCI ha maturato e proposto l'esigenza sempre più stringente di riforma delle istituzioni del paese in grado di far fronte alla sempre più ampia e pericolosa frattura fra politica e società civile. Quest'alta ed elaborata riflessione è confluita nel grande contributo che la FUCI, dopo il congresso di Bari del 1989 ha saputo dare, anche a mezzo della promozione del referendum del 1993, per la riforma della legge elettorale in senso maggioritario, che, alla mutata situazione politica, garantisse stabilità di governo in un equilibrio bipolare.

La FUCI rimane tuttora, pur con i suoi piccoli numeri rispetto ad altri movimenti ecclesiali, una realtà vivace che nella Chiesa continua la sua missione intellettuale; gode dell'attenzione del mondo accademico ed ecclesiale, essendogli riconosciuta un ruolo rilevante nella formazione della vita spirituale dello studente universitario e nell'analisi dei complessi problemi ed i processi che vive, specialmente dopo la riforma, il mondo dell'Università italiana.

Critiche

La FUCI andò elaborando nel primo decennio del Novecento un'identità ed una visione della realtà all'interno della Chiesa ritenuta progressista e troppo aperta. Quest'atteggiamento valse l'accusa di Modernismo ad alcuni dei suoi aderenti. Nel corso della sua storia poi è stata alternativamente tacciata di politicizzare i propri aderenti, di propugnare un, esagerata democratizzazione degli organi dell'università e di farsi promotrice di iniziative politiche giudicate da alcuni come controproducenti (ad es. l'appoggio alla campagna per il sistema elettorale maggioritario negli anni novanta).

Struttura organizzativa

Alla FUCI aderiscono gruppi di studenti universitari in pressoché tutti i più rilevanti atenei italiani, nonché in molti atenei minori ed in città senza sede universitaria. I gruppi, autonomi nella scelta del percorso da proporre (diviso in universitario, culturale e teologico-formativo), si suddividono in Gruppi riconosciuti, dotati cioè di diritto di voto in assemblea federale, e Gruppi in formazione, che svolgono almeno un anno di formazione dopo essere stati riconosciuti dall'assemblea regionale FUCI della loro Regione ecclesiastica, per essere poi ammessi con diritto di voto in Assemblea Federale tramite delibera del Consiglio Centrale.

La struttura della FUCI è federativa, ed ogni livello elegge i rappresentanti al livello superiore:

  1. Gli aderenti di ogni gruppo eleggono i presidenti di gruppo
  2. I Presidenti di Gruppo di una stessa regione eleggono gli Incaricati Regionali nelle Assemblee Regionali
  3. Gli Incaricati Regionali e i Presidenti di Gruppo, più la Presidenza Nazionale e i consiglieri uscenti formano l'Assemblea Federale. Questa approva le mozioni di indirizzo ed elegge i nuovi Consiglieri Centrali, il cui numero è variabile.
  4. Gli Incaricati Regionali più i Consiglieri Centrali più i membri uscenti della Presidenza Nazionale, eleggono i nuovi membri della Presidenza Nazionale nel Consiglio Centrale

Esistono quindi tre livelli diversi con i rispettivi incarichi:

  1. Gruppo: aderenti, presidenti di gruppo
  2. Regionale: presidenti di gruppo, incaricati regionali
  3. Nazionale: incaricati regionali, consiglieri centrali, presidenza nazionale

Attività

I Congressi Nazionali

I Congressi Nazionali, che la FUCI celebra con scadenza biennale, sono stati e continuano ad essere momenti importanti per riflettere sui temi di maggiore attualità e di interesse non soltanto per i giovani fucini, ma anche per il mondo della cultura tutta, per le istituzioni, per la Chiesa. In occasione del Congresso i gruppi della Federazione concentrano la loro riflessione su un tema e contribuiscono alla redazione delle tesi congressuali, che vengono curate dalla Presidenza Nazionale e che vengono presentate e discusse da alcuni relatori. Si presenta qui di seguito un elenco degli ultimi Congressi Nazionali con i relativi temi:

  • 1991 – Brescia: 50º Congresso Nazionale - Dare un nome alle speranze. Formazione, ricerca, partecipazione per una stagione della responsabilità
  • 1992 – Salerno: 51º Congresso Nazionale - Distanza e prossimità. Verso l'altro tra differenze e nuovi soggetti
  • 1994 – Pavia: 52º Congresso Nazionale - Reciprocità e riconoscimento: ironici viaggiatori tra i conflitti della complessità
  • 1996 – Firenze-Fiesole-Roma: 53º Congresso Nazionale - Memoria e ricerca. Cantieri e progetti nei paradossi della speranza
  • 1998 – Acireale-Catania: 54º Congresso Nazionale - Appunti sparsi: Università in formazione, una società per tutti
  • 2000 – Padova: 55º Congresso Nazionale - Il prossimo lontano. Narrare le differenze per costruire il dialogo nella società multiculturale
  • 2002 – Roma: 56º Congresso Nazionale - Il filo d'oro: tessere trame di solidarietà nella rete delle interdipendenze
  • 2004 – Genova: 57º Congresso Nazionale - Giovani tra piazze e parabole: Imparare la partecipazione nel tempo dei media
  • 2006 – Pisa: 58º Congresso Nazionale - Work in progress: Università e forme nuove del sapere
  • 2008 – L'Aquila: 59º Congresso Nazionale - Domani cercasi. Università, società e politica: quale spazio per i giovani?
  • 2010 - Piacenza: 60º Congresso Nazionale - Un, economia per l, uomo: quali sfide per il futuro?

I Convegni

Inoltre, a sottolineare ancora una volta l'apertura di orizzonti culturali della FUCI, la Federazione periodicamente promuove dei Convegni Nazionali su temi di attualità, che hanno visto interessati esperti di settori specifici di ricerca che hanno messo a servizio dei giovani universitari le loro competenze. Ricordiamo qui gli ultimi Convegni Nazionali della FUCI:

  • 1996 – Roma: Alla ricerca delle storie della FUCI
  • 1997 – Taranto: Dopo lo "sviluppo", quale futuro per il Sud
  • 1998 – Vercelli: Traffico nell'anima: giovani e religiosità
  • 2000 – Roma: Gli studenti stranieri nelle università italiane
  • 2001 - Rimini: Istanze profetiche. Prospettive di senso per la ragione e la speranza nella Chiesa e nell'Università
  • 2003 – Parma: Europarliamone: istituzioni, valori, cittadini di un nuovo attore globale
  • 2005 – Cosenza: Facoltà di partecipazione, cittadinanza studentesca e ruolo dell'università tra Italia ed Europa
  • 2007 – Vicenza: Multiversità: l'internazionalizzazione dei corsi di laurea e le migrazioni di studenti e ricercatori
  • 2009 – Roma: Cittadini dell'Europa: sogno o realtà?
  • 2011 - Reggio Calabria
Ultimo Convegno Nazionale, Roma, aprile 2009

Le Scuole di Formazione

Le Scuole di formazione sono dedicate a temi e testimoni legati al mondo della Chiesa e della politica; ecco i temi degli ultimi anni:

  • Torino 2001 Piergiorgio Frassati: tra volontariato e impegno politico.
  • Firenze 2002 Fede ed impegno politico: La Pira e Don Milani .
  • Palermo 2003 Mafia e mafiosità: testimoni di un'alternativa possibile.
  • Salento 2004 Alle porte della Città: tra accoglienza, immigrazione e cittadinanza. Don Tonino Bello .
  • Bologna 2005 Tra le querce di Monte Sole, fede e impegno politico in Giuseppe Dossetti
  • Catania - Caltagirone 2006 Libertà e laicità: testimonianza politica ed ecclesiale di Don Luigi Sturzo .
  • Napoli - Nola 2007 Futuro rifiutato: clima, sviluppo sostenibile, risorse rinnovabili ed ecomafie .
  • Milano 2008 - Abitare la città. Sulle orme di Giuseppe Lazzati .
  • Trento 2009 - Cercando un fondamento alla ricostruzione. L'esempio di Alcide De Gasperi .

Le Settimane teologiche di Camaldoli

La FUCI è tuttora legata alla consuetudine delle settimane teologiche di Camaldoli, che, insieme al Congresso/Convegno in primavera e la scuola di formazione in autunno, sono uno degli appuntamenti nazionali fissi nel calendario della Federazione. Le settimane teologiche furono introdotte per i laureati cattolici da Giovanni Battista Montini nel 1936. La comunità monastica di Camaldoli vive nell'antico monastero benedettino sull'Appennino del Casentino e nello scorso secolo ha offerto un contributo di fede e di spiritualità alla comunità ecclesiale con il pensiero e l'opera del priore P. Benedetto Calati, alfiere della modernità nella Chiesa cattolica.

Elenco dei temi delle settimane teologiche di Camaldoli degli ultimi anni.

  • Settimane 2004:
    • Costruttori di una comunità al plurale:religioni in dialogo
    • Padroni o custodi? L'uomo e il creato nella prospettiva della Bibbia
  • Settimane 2005:
    • Libertà e responsabilità
    • Pregare: un dialogo tra uomo e Dio
  • Settimane 2006:
    • L'umorismo di Dio nella Storia della Salvezza
    • Nella Chiesa, nella Storia: laici oggi
  • Settimane 2007:
    • Voi chi dite che io sia? Gesù di Nazaret tra storia e teologia
    • Viaggio nel mondo dei Vangeli Apocrifi
  • Settimane 2008:
    • L'Apocalisse: leggere i segni dei tempi tra ansia del futuro ed escatologia
    • Darwin o Adamo: evoluzionismo e creazionismo alla prova della fede
  • Settimane 2009:
    • Atti degli Apostoli. Cittadini del mondo, cittadini del Regno
    • Le sfide della bioetica e la questione antropologica
  • Settimane 2010
    • La liturgia:tempo dell'ascolto, spazio del gratuito
    • C'è ancora spazio per un'etica nell'economia? In ascolto della sapienza biblica

Cariche

Presidenti nazionali

Assistenti Ecclesiastici centrali

Assistenti ecclesiastici della componente femminile
Vice-assistenti ecclesiastici centrali

Personalità significative

Possono citarsi alcuni dei nomi più famosi di quella parte significativa del ceto intellettuale, politico ed ecclesiale italiano che ha avuto nella FUCI la propria formazione spirituale e culturale:

Personalità della cultura

Luigi Accattoli, Giorgio Armillei, Teresa Bartolomei, Franco Bassanini, Giovanni Benzoni, Giovanni Bianco, Alberto Bobbio, Vittore Branca, Stefano Brogi, Vincenzo Cappelletti, Francesco Paolo Casavola, Giorgio Campanini, Sandro M.Campanini, Stefano Ceccanti, Giuseppe Croce, Marco Demarie, Luca Diotallevi, Leopoldo Elia, Francesco Luigi Ferrari, Piergiorgio Frassati, Pietro Giordano, Paolo Giuntella, Giovanni Guzzetta, Marco Ivaldo, Sandro Magister, Alberto Marvelli, Enrico Medi, Carlo Alfredo Moro, Michele Nicoletti, Fabrizio Onida, Valerio Onida, Enrico Peyretti, Igino Righetti, Marco Rizzi, Luca Rolandi, Gianluca Salvatori, Salvatore Vassallo.

Politici

Giulio Andreotti, Franco Marini, Franco Bassanini, Gerardo Bianco, Francesco Cossiga, Amintore Fanfani, Guido Gonella, Raniero La Valle, Giuseppe Lumia, Angelo Mauri, Aldo Moro, Adriano Ossicini, Giuseppe Pisanu, Romano Prodi, Claudio Scajola, Oscar Luigi Scalfaro, Giuseppe Spataro, Paolo Emilio Taviani, Giorgio Tonini, Benigno Zaccagnini, Giorgio La Pira.

Religiosi

Card. Angelo Bagnasco, Card. Angelo Scola, Card. Agostino Vallini, Card. Achille Silvestrini, Card. Ersilio Tonini, Mons. Luigi Bettazzi, Mons. Lorenzo Chiarinelli, Mons. Franco Costa, Mons. Emilio Guano, Mons. Mario Russotto, Mons. Antonio Staglianò, Mons. Antonio Zama, P. Enrico di Rovasenda, P. Enzo Bianchi, P. Gabriele Amorth

Stampa federativa

  • La Vita Nova (dal 1894 al 1904)
  • Studium (dal 1906 poi confluita nelle Edizioni Studium fondate nel 1927)
  • Azione Fucina (dal 1928 al 1946)
  • Ricerca - Nuova serie di Azione Fucina (dal 1946, tuttora rivista bimestrale della FUCI)
  • Bollettino dirigenti (1947-1968)
  • Fuci Informazioni (1968-1991)

La Fondazione FUCI

La Fondazione Fuci nasce nel 1995, nell'imminenza del Centenario della Federazione, promossa dalla presidenza nazionale della FUCI, con lo scopo di "essere strumento privilegiato per la realizzazione delle finalità culturali, formative ed apostoliche della Fuci" (art. 2 dello Statuto).

Attualmente l'impegno della Fondazione si concretizza principalmente nel sostegno alle attività della FUCI e nella conservazione e cura dell'archivio storico. La fondazione inoltre si propone di promuovere e sostenere attività di studio e ricerca, di erogare assegni di premio, borse di studio e di ricerca, di organizzare convegni ed altre attività di carattere culturale. Infine, la Fondazione vuole proporsi come punto di riferimento fra il passato e il presente della FUCI.

L'organo principale della fondazione, il consiglio di amministrazione, è composto da 13 membri, così designati: 4 membri di diritto (i due presidenti e il tesoriere della FUCI con il presidente dell'Azione Cattolica Italiana), 4 membri designati dalla presidenza nazionale della FUCI, 4 membri designati dal consiglio centrale della FUCI su proposta della presidenza nazionale e da 1 membro designato dalla presidenza nazionale del Movimento ecclesiale di impegno culturale (MEIC).

Attualmente è presidente della Fondazione Fuci Vincenzo Cappelletti.

Note
  1. La Chiesa era ai quei tempi egualmente ostile sia alle istanze del Cattolicesimo liberale condannato dalla Mirari vos, dalla Quanta cura e dal Sillabo, quanto dal Cattolicesimo sociale di Augusto Murri
Bibliografia
  • Igino Righetti, Antifascismo cattolico, a cura di Lorenzo Bedeschi e Piergiorgio Grassi, Vicenza, 1965
  • Maurilio Guasco, Romolo Murri e il modernismo, Roma, Cinquelune, 1968
  • Gabriella Marcucci Fanello, Storia della FUCI, Studium, Roma, 1971
  • Tiziano Torresi, L'altra giovinezza. Gli universitari cattolici dal 1935 al 1940, Cittadella editrice, Assisi 2010
  • Nicola Antonetti, La FUCI di Montini e Righetti. Lettere di Igino Righetti ad Angela Gotelli (1928-1933), Roma, 1979 (per un quadro generale dello scontro tra universitari cattolici e fascismo)
  • Renato Moro, Paolo VI e il fascismo, in Paul VI et la modernité dans l'Église, Rome, École française de Rome, 1984
  • Maria Cristina Giuntella, Montini assistente nazionale degli universitari cattolici, in G. B. Montini e la società italiana. 1919-1939, Brescia, CEDOC, 1985
  • Paolo Emilio Taviani, Le ragioni della partecipazione dei cattolici alla Resistenza, in Storia della Democrazia Cristiana – Dalla Resistenza alla Repubblica 1943-1948, a cura di Francesco Malgeri, Cinque Lune, Roma, 1987
  • Giorgio La Pira, Per la FUCI, a cura della Fondazione G. La Pira e dell'Opera Madonnina del Grappa, Firenze, 1996, 12 pp. (supplemento a il Focolare del 4 aprile 1996)
  • Pietrobelli, Conticelli, Malgeri, Ivaldo, Paronetto-Valier, Bellenzier, Rolandi, Cent'anni di vita in Fuci. Una ricerca lunga cent'anni, a cura di Francesco Malgeri, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 1996
  • Alba Lazzaretto Zanolo, La FUCI veneta nel ventennio fascista. Per una storia della sociabilità cattolica, presentazione di Gabriele De Rosa, Vicenza, La Serenissima, 1998. Recensione in Rivista di Storia e Letteratura Religiosa, 2001, n. 3, p. 614-615
  • Maria Cristina Giuntella. La FUCI tra modernismo, partito popolare e fascismo, Roma, Edizioni Studium, 2000
  • Alberto Ablondi, Antonio Acerbi, Anna Civran, Giuseppe Costanzo, Maria Cristina Giuntella, Rosemary Goldie, Francesco Malgeri, Massimo Marcocchi, Alberto Monticone, Renato Moro, Maria Luisa Paronetto Valier, Luca Rolandi, Giovanni Battista Varnier, Danielo Veneruso, Emilio Guano. Coscienza/Libertà/Responsabilità, prefazione di Maria Luisa Paronetto Valier, Edizioni Studium, Roma 1998, p. 242 ISBN 8838237913
  • Luca Rolandi, Emilio Guano. Religione e Cultura nella Chiesa del Novecento, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2001, p. 348, Collana: Spiritualità e promozione umana
  • Vittorio Bachelet (a cura di Matteo Truffelli), Scritti ecclesiali, Editrice Ave, 2005, ISBN 8882842908
  • Vittorio Bachelet (a cura di Matteo Truffelli), Scritti civili, Editrice Ave, 2005, ISBN 8882842916
  • AA.VV. (a cura della FUCI), Il Concilio davanti a noi, Editrice Ave, 2005, ISBN 8882842738
  • Nicolò Mazza, La Fuci di Montini. Frammenti di storia nell, unità di un progetto, Quaderni del Ludovicianum 2005
Voci correlate
Collegamenti esterni