Francesco Gessi
Francesco Gessi Laico | |
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Ritratto di Francesco Gessi | |
Età alla morte | 61 anni |
Nascita | Bologna 20 gennaio 1588 |
Morte | Bologna 15 settembre 1649 |
Francesco Gessi (Bologna, 20 gennaio 1588; † Bologna, 15 settembre 1649) è stato un pittore italiano, esponente della scuola bolognese barocca.
Cenni biografici
Nacque a Bologna il 20 gennaio 1588 da Ottavio, di nobile famiglia bolognese e da Fiordeligi nata Tognoni.
Iniziò i primi apprendistati nelle botteghe di Denis Calvart e di Giovan Battista Cremonini, con scarsi risultati. Attorno al 1607 il Gessi entrò a bottega da Guido Reni.
Nel 1615 il Reni affidò al Gessi a Giovan Giacomo Sementi e a Bartolomeo Marescotti l'incarico di affrescare, in base ai propri cartoni, la cappella del Santissimo Sacramento nel duomo di Ravenna, opera che fu ultimata nel 1620.
L'anno seguente il Reni si recò a Napoli con l'allievo per eseguire a fresco la decorazione della cappella del Tesoro di San Gennaro nel duomo. Tale incarico tuttavia fallì provocando, secondo alcune fonti, la rottura dei rapporti fra il maestro e il Gessi.
Di ritorno da Napoli il Gessi fece tappa a Roma e, alla fine del 1626, tornò a Bologna con problemi di salute. Sulla strada del rientro a Bologna il Gessi si fermò a Perugia per eseguire due dipinti per la Basilica di San Pietro raffiuranti:
- Orazione di Gesù Cristo nell'orto di Gethsemani, olio su tela;[1]
- Incontro di Gesù Cristo con santa Veronica, olio su tela.
La produzione artistica del Gessi dagli anni venti del Seicento mostra un progressivo affrancamento dal maestro Guido Reni, rilevabile in opere quali la Madonna con Gesù Bambino e santi dipinta per Santa Maria dei Poveri a Crevalcore e l'Orazione di Gesù Cristo nell'orto di Gethsemani della Pinacoteca Nazionale di Bologna.[2]
Poco dopo la fine dell'epidemia di peste del 1631 si colloca la pala votiva con Madonna con Gesù Bambino e san Michele arcangelo posta sull'altare maggiore della Chiesa di san Michele dei Leprosetti.
All'ultimo periodo di attività del Gessi, nel quale egli sembra approfondire la componente naturalistica della sua pittura guardando alla fronda di Simone Cantarini, risalgono una serie di opere tra le quali:
- Madonna con Gesù Bambino con san Lorenzo e san Filippo Neri (1640 ca.) per la cattedrale di Faenza;
- Pentecoste (1641) ora nella Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Bologna;
- Vocazione degli apostoli Giacomo e Giovanni in san Giovanni in Monte
- Pesca miracolosa (1645) e Cacciata dei mercanti dal Tempio (1648) per la chiesa di San Girolamo alla Certosa di Bologna.
L'artista morì a Bologna il 15 settembre 1649 e fu sepolto nella chiesa di Santo Stefano.
Note | |
Bibliografia | |