Gesù Cristo alla colonna (Gregorio Fernández)
Gregorio Fernández, Gesù Cristo alla colonna (1619 ca.), legno policromo e marmo nero | |
Gesù Cristo alla colonna | |
Opera d'arte | |
Stato | |
Comunità | Castilla e León |
Provincia | Valladolid |
Comune | |
Diocesi | Valladolid |
Ubicazione specifica | Chiesa dei Penitenti della Vera Croce |
Uso liturgico | quotidiano |
Comune di provenienza | Valladolid |
Luogo di provenienza | ubicazione originaria |
Oggetto | statua processionale |
Soggetto | Gesù Cristo alla colonna |
Datazione | 1619 ca. |
Autore |
Gregorio Fernández |
Materia e tecnica | legno policromo (Cristo), marmo nero (colonna) |
Misure | h. 177 cm |
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Gesù Cristo alla colonna è una statua processionale, eseguita nel 1619 circa, in legno policromo, dallo scultore spagnolo Gregorio Fernández (1576 – 1636), ubicata nella Chiesa dei Penitenti della Vera Croce di Valladolid (Spagna).
Descrizione
Soggetto
La statua processionale raffigura:
- Gesù Cristo, legato ad una colonna dorica con delle corde che gli stringono le mani. Ha indosso solo il perizoma bianco, che serve a sottolineare la nudità del suo corpo: questo richiama modelli presi dalla statuaria classica. La statua, a grandezza naturale, si caratterizza per la perfetta anatomia, per il realismo delle sue ferite e piaghe sulle spalle (realizzate con sughero verniciato), ed il perizoma stilizzato e svolazzante.
Macchina processionale
La statua viene condotta in processione su una macchina processionale, articolata su tre livelli ed illuminata da quattro grandi lampade, realizzata nei primi anni Quaranta e che sostituì una semplice base lignea. Questa macchina processionale fu la prima ad essere realizzata per essere condotta senza stanga, in modo tale che si poteva spingerla dall'interno senza la necessità di essere trainata esternamente.
Notizie storico-critiche
La statua era la figura centrale del Mistero della Flagellazione, commissionato intorno al 1619 a Gregorio Fernández dalla Confraternita dei Penitenti della Vera Croce, che in origine era probabilmente composto da un gruppo di sette figure, che sono andate disperse.
Dai documenti di archivio, sappiamo che già alla metà del secolo XVIII secolo la statua del Cristo veniva portata in processione da sola, cosa che accade anche con altri gruppi come quello dell'Orazione di Gesù Cristo nell'orto di Gethsemani o Incoronazione di spine, che, formati da varie figure, furono portati in processione senza le statue degli Aguzzini, probabilmente per dare maggior risalto all'immagine di Gesù. Gli studiosi ritengono, che Fernández scolpì soltanto la figura principale del gruppo processionale, lasciando agli allievi i personaggi secondari, per questo la loro qualità contrastava con la bellezza del Cristo. Inoltre, altri storici dell'arte pensano che la statua fosse condotta in processione da sola perché la Confraternita aveva già una scena della Flagellazione, composta da cinque sculture, realizzata intorno al 1650 da Francisco Díaz de Tudanca y Antonio de Rivera, allievo del Fernández, e che, pur essendo un gruppo notevole (attualmente conservato presso il Museo Nacional de Escultura di Valladolid) la sua qualità non fosse certamente superiore al Cristo alla colonna, per cui è probabile che la fraternita preferisse che questa sfilasse da sola e che quella con la Flagellazione fosse riservata per l'altro gruppo.
Nel corso del XIX secolo, il declino della tradizione della Settimana Santa di Valladolid produsse la scomparsa di alcune confraternite e la diminuzione dei confratelli in altre: questo portò la Confraternita dei Penitenti della Vera Croce all'impossibilità di portare in processione le sue otto macchine.
Negli anni Venti, la riorganizzazione della Settimana Santa, per volontà dell'arcivescovo Remigio Ganasegui portò all'istituzione di nuove confraternite, incaricate di recuperare il patrimonio storico-artistico di quelle scomparse o di restaurare i beni di quelle esistenti. Infatti, nel 1930, a questo scopo venne fondata la Fraternità Penitenziale di Nostro Signore Gesù Cristo legato alla Colonna, alla quale si dette l'incarico di riportare alla luce questa scultura e la macchina processionale della Flagellazione di Gesù Cristo.
Il primo anno in cui la statua tornò a sfilare in processione e vista l'impossibilità di ritrovare le figure degli Aguzzini che la accompagnavano originariamente, venne realizzata una composizione con varie sculture di Gregorio Fernández conservate nel Museo Nacional de Escultura. L'anno successivo, grazie allo studio condotto da Juan Agapito y Revilla, si scoprì che si trattava di figure, facenti parte della macchina con la Salita di Gesù Cristo al monte Calvario, realizzata dallo scultore intorno al 1614, che in quell'occasione venne ricostruita e portata in processione dalla Confraternita del Cristo spogliato delle sue Vesti, per cui la statua tornò a sfilare in processione da sola, come accade ancora oggi.
Leggenda
La tradizione vuole, che appena Gregorio Fernández terminò di scolpire la statua, questa prese vita e chiese all'artista:
« | Dove mi hai visto, che mi hai potuto ritrarre così bene? » |
Gli rispose lo scultore:
« | Nel mio cuore, Signore. » |
Processioni della Settimana Santa
Durante la Settimana Santa, la statua, sistemata sulla sua macchina, viene portata in processione nei seguenti giorni:
- Lunedì Santo, pomeriggio, nella Processione del Santissimo Rosario dei Misteri Dolorosi, durante la quale viene portata dalla Confraternita dei Penitenti di Nostro Signore Gesù legato alla Colonna, sfilando come al secondo Mistero.
- Martedì Santo, sera, nella Processione del Pellegrinaggio della Promessa, durante la quale i confratelli fanno la promessa di rimanere in silenzio nella processione del Venerdì Santo.
- Giovedì Santo, mattina, nella Processione della Regola della Vera Croce.
- Venerdì Santo nella Processione della Sacra Passione del Redentore viene portata dalla confraternita, insieme ad altri due gruppi scultorei che raffigurano: Preparativi per la flagellazione e Flagellazione di Gesù Cristo.
Bibliografia | |
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