San Giovanni Gualberto

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San Giovanni Gualberto Visdomini, O.S.B. Vall.
Monaco
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battezzato
Santo
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Neri di Bicci, San Giovanni Gualberto e santi, profeti (part.), 1455, affresco staccato; Firenze, Basilica di Santa Trinita
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 78 anni
Nascita Tavarnelle Val di Pesa
995
Morte Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano
12 luglio 1073
Sepoltura
Conversione
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Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 12 luglio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
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Patrono di Corpo Forestale italiano
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Incoronazione
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 12 luglio, n. 6:
« A Passignano in Toscana, san Giovanni Gualberto, abate, che, soldato fiorentino, perdonò per amore di Cristo l'uccisore di suo fratello e, vestito poi l'abito monastico, desideroso di condurre una vita di maggior rigore, gettò a Vallombrosa le fondamenta di una nuova famiglia monastica. »

San Giovanni Gualberto Visdomini (Tavarnelle Val di Pesa, 995; † Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano, 12 luglio 1073) è stato un monaco e fondatore italiano dell'Ordine dei Vallombrosani.

Vita

Giovanni, figlio di Gualberto, nacque probabilmente a Firenze o secondo altre fonti nel castello (oggi villa) di Poggio Petroio, in Val di Pesa, intorno all'anno mille dalla nobile famiglia dei Visdomini. Suo fratello Ugo venne assassinato e secondo i costumi del tempo Giovanni fu chiamato a vendicarne la morte con l'uccisione del rivale. La vendetta si doveva consumare fuori porta San Miniato a Firenze, ma secondo la tradizione agiografica, il suo avversario si inginocchiò e messo le braccia in forma di croce invocò pietà. Giovanni gettò la spada e concesse il perdono.

Alessandro Pieroni, San Giovanni Gualberto e l'uccisore del fratello davanti al crocifisso (1580 - 1581 ca.), olio su tela; Tavarnelle Val di Pesa (Firenze), Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano

A quel punto Giovanni, secondo la tradizione, si recò nel Monastero di San Miniato in preghiera e il crocifisso lì presente avrebbe fatto segno, con il capo, di approvazione. Dopodiché Giovanni si ritirò all'interno del monastero benedettino annesso.

Una volta diventato monaco il suo impegno si diresse a difendere la Chiesa dalla simonia e dal nicolaismo. Suoi primi avversari furono il suo stesso abate, Oberto, e il vescovo di Firenze, Pietro Mezzabarba, entrambi simoniaci. Non essendo incline ai compromessi e non riuscendo ad allontanarli dalla città preferì ritirarsi in solitudine. Nel 1036 dopo varie peregrinazioni insieme ad alcuni monaci giunse a Vallombrosa, conosciuta allora come Acquabella.

Nonostante la solitudine però il suo ideale monastico rimaneva quello cenobitico, com'è presentato dalla Regola benedettina. Dopo l'approvazione papale, i vallombrosani conobbero un periodo di grande crescita.

Giovanni Gualberto morì nella Badia di Passignano, un monastero che aveva accettato la sua Regola, e dove si conservano le sue reliquie dentro un magnifico sarcofago scolpito da Benedetto da Rovezzano.

Culto

Neri di Bicci, San Giovanni Gualberto e santi, profeti (1455), affresco staccato; Firenze, Basilica di Santa Trinita

San Giovanni Gualberto canonizzato nel 1193 da papa Celestino III; nel 1951 papa Pio XII lo dichiarò patrono del Corpo Forestale italiano e nel 1957 patrono dei Forestali del Brasile.

Bibliografia
  • G. Spinelli, G. Rossi, Alle origini di Vallombrosa. Giovanni Gualberto nella società dell'XI secolo, 1985, ISBN 8816770066
  • R. P. Ciardi (a cura di), Vallombrosa. Santo e meraviglioso luogo, 1999, ISBN 8877812567
  • F. Salvestrini, Disciplina Caritatis. Il monachesimo vallombrosano tra medioevo e prima età moderna, 2008, ISBN 8883343063
  • C.C Calzolai (a cura di), La chiesa fiorentina, Curia arcivescovile, Firenze 1970
Voci correlate
Collegamenti esterni