Giulio Pavesi

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Giulio Pavesi, O.P.
Arcivescovo
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 61 anni
Nascita Quinzano
1510
Morte Napoli
11 febbraio 1571
Sepoltura Chiesa di Santa Caterina a Formiello
Conversione
Appartenenza ordine domenicano
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
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Giulio Pavesi (Quinzano, 1510; † Napoli, 11 febbraio 1571) è stato un arcivescovo, nunzio apostolico e inquisitore italiano.

Cenni biografici

Giulio nacque nel 1510 a Quinzano (Diocesi di Brescia) da genitori bergamaschi di cui non è noto il nome.

Entrò fra i domenicani nel convento di san Clemente a Brescia. Divenne Magister sacrae theologiae e fu priore del convento di santa Caterina in Napoli. Fu amico di Gerolamo Seripando,[1] O.E.S.A., ma anche di Giulia Gonzaga[2] e Pietro Carnesecchi[3] e lui stesso sospettato di eresia, Gian Francesco Alois[4] lo accusò apertamente nel corso del suo processo del 1564.

Molto stimato da Gian Pietro Carafa fu consultore dell'Inquisizione diocesana di Napoli quando questi era arcivescovo della città. Divenuto Papa il Carafa, Pavesi fu nominato vescovo di San Leone il 23 agosto 1555 e di Vieste tre mesi dopo. Nel 1558 fu elevato all' arcivescovado di Sorrento, carica che tenne sino alla morte.

Pavesi fu commissario dell'Inquisizione romana a Napoli dal 1557 al 1562 e contemporaneamente nunzio apostolico e collettore delle decime per il Regno dal 1558 al 1560. In quanto tale perorò con vigore la repressione dei valdesi di Calabria e procedette contro Carnesecchi.

Partecipò all'ultima fase del concilio di Trento e fece parte della commissione di teologi e canonisti deputata a rivedere il catalogo dei libri proibiti. Ritornato in diocesi, fece costruire la chiesa e il convento dell'Annunziata ove chiamò i padri agostiniani di Napoli. Tenne quattro visite pastorali: nel 1559, 1561, 1566 e 1567. In quell'anno tenne il primo sinodo provinciale con i suffraganei di Castellammare di Stabia, Vico Equense e Massalubrense.

Dal marzo al luglio 1566 ebbe da papa Pio V l'incarico di legato a latere nei Paesi Bassi, con il mandato di prendere informazioni sulla situazione politico-religiosa in fermento e di incontrare a Vienna l'imperatore Massimiliano II per coinvolgerlo in una lega contro i Turchi. Richiamato da Roma, sulla via del ritorno, senza passare per Vienna, si fermò a Dillingen ove esaminò con Guglielmo Nadal e Pietro Canisio lo stato del cattolicesimo in Germania.

Morì a Napoli l'11 febbraio 1571 e fu sepolto nella chiesa napoletana di santa Caterina a Formiello.

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di San Leone Successore: Bishopcoa.png
Mauro Salvidi ch 23 agosto - 2 ottobre 1555 Giulio Rossi ch I
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con
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Mauro Salvidi ch {{{data}}} Giulio Rossi ch
Predecessore: Vescovo di Vieste Successore: Bishopcoa.png
Pellegrino Fabio ch 2 ottobre 1555-20 luglio 1558 Ugo Boncompagni I
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Pellegrino Fabio ch {{{data}}} Ugo Boncompagni
Predecessore: Arcivescovo di Sorrento Successore: Bishopcoa.png
Bartolomeo Albani ch 20 luglio 1558-11 febbraio 1571 Lelio Brancaccio ch I
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Bartolomeo Albani ch {{{data}}} Lelio Brancaccio ch
Predecessore: Nunzio apostolico per il Regno di Napoli Successore: Emblem Holy See.svg
Tommaso Caracciolo ch agosto 1558-15 giugno 1560 Paolo Odescalchi ch I
II
III
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X
con
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Tommaso Caracciolo ch {{{data}}} Paolo Odescalchi ch
Note
  1. cfr. Seripando, Gerolamo su treccani.it. URL consultato il 07-02-2021
  2. cfr. Antonio Rotondò, GONZAGA, Giulia su treccani.it. URL consultato il 07-02-2021
  3. cfr. Guido Dall'Olio, CARNESECCHI, Pietro su treccani.it. URL consultato il 07-02-2021
  4. cfr. Mario Rosa, ALOIS, Gian Francesco, detto il Caserta su treccani.it. URL consultato il 07-02-2021
Bibliografia
  • Michele Cassese, PAVESI, Giulio su treccani.it, Treccani Dizionario Biografico degli Italiani, 2014