Giuseppe Maria Palatucci
Giuseppe Maria Palatucci Vescovo | |
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Mons. Giuseppe M. Palatucci | |
Età alla morte | 68 anni |
Nascita | Montella 25 aprile 1892 |
Morte | Campagna 31 marzo 1961 |
Appartenenza | Ordine dei Frati Minori |
Ordinazione presbiterale | 22 maggio 1915 |
Nominato vescovo | 20 settembre 1937 da Pio XI |
Consacrazione vescovile | 28 novembre 1937 da cardinal Alessio Ascalesi |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Campagna |
Collegamenti esterni | |
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Giuseppe Maria Palatucci (Montella, 25 aprile 1892; † Campagna, 31 marzo 1961) è stato un vescovo italiano.
Biografia
Entrò nel 1906 nel convento dei francescani Conventuali di Santa Maria della Neve a Montella; ivi compì gli studi e fece il noviziato.
Nel 1912 conseguì la laurea in filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana e nel 1920 la laurea in teologia presso la Facoltà Teologica di San Bonaventura (Seraphicum) in Roma.
Il 22 maggio 1915 fu ordinato presbitero e celebrò la sua Prima Messa nella chiesa di San Silvestro a Montella.
Nel 1921 insegnò filosofia e divenne vice direttore del Collegio Serafico di Roma. Nel 1923 fu nominato rettore del Collegio Serafico di Ravello. Il 16 agosto 1937 ricevette l'ordinazione episcopale per il servizio della Diocesi di Campagna, servizio pastorale che adempì per tutta la vita.
L'opera
Tra il 1938 e il 1944 fu istituito a Campagna un campo di internamento per ebrei. Il vescovo Palatucci si prodigò nell'assistenza morale e materiale degli ebrei internati, riuscendo a salvarne circa mille dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti. Animato dallo stesso altruismo fu suo nipote Giovanni Palatucci (1909-1945), ultimo questore di Fiume.
Nel dopoguerra fu un fermo oppositore del Fronte popolare, ma la sua generosità (alla morte ci fu il problema di trovare i paramenti adatti per la cerimonia funebre), lo fece rimpiangere anche dagli avversari politici[1]
Onorificenze
Il 12 dicembre 2006 gli fu conferita una Medaglia d'oro al merito civile.
Medaglia d'oro al Merito Civile | |
«Vescovo di elevate qualità umane e civili; nel corso dell'ultimo conflitto mondiale si prodigava con eroico coraggio e preclara virtù civica nell'assistenza morale e materiale degli ebrei internati a Campagna, riuscendo a salvarne circa mille dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti. Fulgido esempio di coerenza, di solidarietà umana e di rigore morale fondato sui più alti valori cristiani e intensa condivisione delle altrui sofferenze[2].» — 1940-1943 Campagna |
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Campagna | Successore: | |
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Pietro Capizzi | 28 novembre 1937-31 marzo 1961 | Iolando Nuzzi |
Note | |
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Bibliografia | |
Voci correlate | |
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