Beata Maria Crocifissa Curcio

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Beata Maria Crocifissa Curcio, S.C.M.S.T.B.G.
Vergine · Fondatrice
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al secolo Rosa
battezzata
Beata
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 80 anni
Nascita Ispica
30 gennaio 1877
Morte Santa Marinella
4 luglio 1957
Sepoltura
Appartenenza
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 30 novembre 2005, da Benedetto XVI
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 4 luglio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di Suore Carmelitane Missionarie di Santa Teresa del Bambin Gesù
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
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Onorificenze
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Beata Maria Crocifissa Curcio, al secolo Rosa (Ispica, 30 gennaio 1877; † Santa Marinella, 4 luglio 1957) è stata una vergine e fondatrice italiana della congregazione delle Carmelitane Missionarie di Santa Teresa del Bambin Gesù (Ordine del Carmelo).

Biografia

Naque a Ispica il 30 gennaio 1877, da famiglia agiata, venne battezzata con il nome di Rosa. Dopo la sesta elementare, nonostante la sua predisposizione agli studi, il padre le impose di dedicarsi ai lavori femminili sotto la guida materna. Avida di conoscenze, trovò conforto tra i libri della ben nutrita biblioteca familiare, nella quale ebbe modo di leggere la Vita di Santa Teresa di Gesù, testo che gli permise di approfondire la vista spirituale e il Carmelo, aprendola allo "studio delle cose celesti".

La famiglia la ostacolò costantemente nella frequenza ai sacramenti e in ogni altro impegno di vita cristiana. Nel 1890, all'età di tredici anni, ottenne il permesso di iscriversi al Terz'ordine Carmelitano, da poco introdotto in paese da un sacerdote diocesano e attraverso la conoscenza della spiritualità carmelitana comprese meglio i progetti di Dio su di lei. Assunse qui il nome di suor Maria Crocifissa. Da Maria, la "tenera madre del Carmelo", comprende di avere "la missione di far rifiorire il Carmelo nel suo paese e in molti altri" e di doverla realizzare "riunendosi con altre compagne". Di quel periodo la sua prima esperienza mistica:

« Mentre ero intenta a un'occupazione mi sembrò di vedere il Cuore di Gesù e chiamandomi col mio nome di Rosa del mio cuore, mi scoprì il suo Divin' Cuore e lessi questa espressione scritta a caratteri d'oro »

Dopo la morte del padre, trascorse un breve periodo di esperienza presso le suore Domenicane residenti in paese, con la benedizione e la guida di monsignor Giovanni Blandini, vescovo di Noto, raccolse attorno a sé alcune giovani Terziarie Carmelitane, con le quali condusse vita comune nella casa paterna, dedicandosi alla preghiera, alla penitenza, all'accoglienza di ragazze alle quali insegnava il ricamo e bambini che istruiva nella dottrina cristiana.

Nel 1912 fu costretta a trasferirsi con la sue compagne a Modica, dove presero la gestione del Conservatorio Carmela Polara, che accoglieva orfane e educande. Mentre proseguiva l'iter per il riconoscimento diocesano, il vescovo Blandini muorì e il suo successore, monsignor Giuseppe Vizzini, cercò di convincere la comunità a entrare in una congregazione diocesana di spiritualità domenicana. Il rifiuto di "cambiare vocazione" provocò la reazione della curia e la conseguente impossibilità di ricevere il riconoscimento ecclesiastico.

Trascorsero lunghi anni di sofferenza silenziosa in un ambiente ecclesiale che si fa gradualmente sempre più difficile per suor Maria Crocifissa e le sue compagne, chiese aiuto molte volte a religiosi e vescovi carmelitani per via epistolare, ma tutto sembrava inutile.

Nel giugno 1924 una delle sue lettere venne consegnata a un religioso carmelitano olandese residente a Roma: padre Lorenzo van den Eerenbeemt, delegato per le missioni della sua provincia e professore di sacra Scrittura al collegio internazionale Sant'Alberto. Padre Lorenzo cercava una congregazione di Carmelitane disposte a prestare collaborazione ai Carmelitani operanti nell'isola di Giava e, perciò, si mise subito in contatto con suor Maria Crocifissa. Dopo un tentativo fallito di fondazione a Napoli, suor Maria Crocifissa giunge a Roma il 17 maggio 1925 per la canonizzazione di santa Teresa di Gesù bambino e il giorno seguente, accompagnata da padre Lorenzo, che ormai ne condivide in pieno l'ideale missionario, visitò la parrocchia di Santa Marinella, sulla costa laziale a nord di Roma e vi scoprì il luogo dove poter finalmente realizzare i disegni di Dio.

Il 3 luglio 1925 la comunità vi si stabilisce definitivamente e il 16 seguente riceve il tanto desiderato sigillo dell'appartenenza al Carmelo con l'affiliazione all'Ordine Carmelitano. Nel 1930 pur tra sofferenze e croci, il piccolo nucleo di religiose ottiene il riconoscimento della Chiesa con l'approvazione dall'Ordinario della Diocesi di Porto Santa Rufina. Nel frattempo, padre Lorenzo fu incardinato nella diocesi e vienne incaricato della cura pastorale della zona Pirgus di Santa Marinella, che poi sarà una parrocchia affidata ai Frati Carmelitani.

Gradualmente, il piccolo istituto cresce in Italia e all'estero. Nel dicembre 1947, madre Maria Crocifissa realizza il sogno di una missione in terre lontane e invia le prime figlie in Brasile:

« Va', figlia dei miei sogni giovanili, io sono vecchia e non posso andare: mando te per me e non dimenticare i poveri »

Portare anime a Dio è l'unico obiettivo delle sue molteplici iniziative e attività spirituali e di conduzione della congregazione. Scrive nel diario spirituale:

« Padre mio, Gesù ha bisogno di queste anime restauratrici della povera umanità, me lo ripete sempre con diverse e mille espressioni sempre nuove, il Cuore di Gesù Eucaristico. È una delle importanti Missioni che ci ha affidato in questa novella Istituzione. Ecco perché ci ha portato in questo paese che vive nell'indifferenza, non sente nessun bisogno di Dio, non pensa che ha un'anima da salvare(3/12/1925). »

Il corrispettivo si trova nelle lettere che scrive a una figlia:

« Nel Cuore Santissimo di Gesù abbandoniamoci e viviamo in questo Oceano di fuoco d'amore, per avere la luce, la forza nelle nostre azioni, per comunicare tale luce d'amore alle anime a noi affidate, con la carità, con la dolcezza e umiltà della Sorgente Eucaristica. Beata l'anima che vive con questo intimo segreto dei Santi, sforziamoci di raggiungere anche noi questo grado d'Amore che è il segreto della perfezione religiosa che abbiamo giurato di raggiungere, farci sante! Nella vita attiva è di sostegno l'intimità con Dio e si deve acquistare a qualunque sforzo perché è essenziale per i disegni Divini su ciascuna di noi, far del bene alle anime è la nostra missione, ma questa attività dovrà finire in noi la perfezione, l'Amore verso Colui che ci ama infinitamente (14/6/1939) »

Il 4 luglio 1957 in Santa Marinella si ricongiunge per sempre al Cristo suo Sposo, lasciando nel cuore di tutti un vivo ricordo della sua santità.

Il suo corpo riposa nella Casa madre della congregazione dal 16 giugno 1991 e lo si può venerare nella cappella a lei dedicata in via del Carmelo, 3 a Santa Marinella, Roma.

Collegamenti esterni