Maria Lorenza Longo




Venerabile Maria Lorenza Longo, O.S.C.Cap. Religiosa | |
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al secolo Maria Requenses | |
Venerabile | |
Fondatrice dell'ordine | |
Incarichi attuali | |
badessa | |
Età alla morte | circa 79 anni |
Nascita | Catalogna 1463 ca. |
Morte | Napoli 21 dicembre 1542 |
Appartenenza | Clarisse Cappuccine |
Professione religiosa | 8 settembre 1535 |
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Venerabile Maria Lorenza Longo, al secolo Maria Requenses (Catalogna, 1463 ca.; † Napoli, 21 dicembre 1542) è stata una religiosa e fondatrice spagnola dell'ordine delle monache Clarisse Cappuccine.
Vita
Oriunda della Catalogna, nacque nel 1463 da nobili e ricchi genitori, della stirpe Richenza, i quali la diedero in sposa appena quindicenne a Giovanni Longo (Lonc), Gran Cancelliere del regno di Spagna e poi segretario del re.
In giovane età, a causa di un avvelenamento da parte di un servo, rimase paralizzata.
Nel 1506 tutta la famiglia si trasferì a Napoli al seguito del re Ferdinando di Catalogna, ma dopo poco tempo il marito dovette rientrare in patria dove morì nel 1509.
Vedova a 46 anni e su un letto da paralitica, il suo futuro sembrava piuttosto orientato a una tranquilla degenza, ma nacque in lei il desiderio di effettuare un pellegrinaggio alla Santa Casa di Loreto. Progetto che si realizzò nel 1510 con l'aiuto di una figlia e del cognato.
Qui si verificò, dopo la messa in santuario, un evento prodigioso: Maria Lorenza guarì dalla paralisi. Rientrata a Napoli in ringraziamento per la guarigione, entrò nell'ordine delle Terziarie francescane prendendo il nome di Maria Lorenza.
Con la propria fortuna e grazie al sostegno dei suoi potenti amici, fondò l'Ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili, presso Porta San Gennaro, inaugurato il 23 marzo 1522: per intercessione del arcivescovo di Chieti Gian Pietro Carafa, l'ospedale ottenne numerosi privilegi dai Papi Leone X ed Adriano VI; i suoi statuti vennero approvati da Papa Clemente VII con la bolla Ex supernae dispositionis dell'11 dicembre 1523.
In quegli anni Napoli fu luogo di incontro di molte personalità dell'aristocrazia spirituale del Rinascimento. Nell'entourage di madre Longo vi furono i cardinali Tommaso De Vio e l'agostiniano Egidio di Viterbo, il mistico laico Juan de Valdés e l'illustre umanista Vittoria Colonna, marchesa di Pescara, grande protettrice dei Cappuccini e amica di Michelangelo Buonarroti.
I Cappuccini arrivarono a Napoli nel 1529, dopo aver ricevuto l'anno prima da papa Clemente VII la bolla di approvazione del nuovo ordine francescano. Accolti nelle strutture dell'ospedale della Longo si fecero presto apprezzare per il valido supporto spirituale e materiale degli ammalati e dopo poco tempo le terziarie francescane si misero sotto la loro direzione.
Negli stessi anni giunsero a Napoli anche i teatini, anch'essi fondati da poco da San Gaetano di Thiene che era in città a partire dal 1533. Anche questa grande figura della chiesa del Rinascimento marcò profondamente la venerabile. Anche lui alloggiato nell'ospedale della Longo divenne direttore spirituale della comunità religiosa, che nel 1535 ottenne l'approvazione canonica sotto il nome di "Suore francescane del Terz'Ordine", ordine che si orientò sempre più verso una vita contemplativa.
Nel 1535 dopo una malattia che la riportò allo stato di paralitica, lasciò l'attività nell'ospedale affidando la direzione a madre Maria Ayerbe e si ritirò in angusti locali adiacenti all'ospedale con venti giovani aspiranti.
L'8 settembre dello stesso anno tutte ricevettero l'abito e fecero la loro professione solenne nelle mani del delegato apostolico. La nuova comunità adottò la regola della clausura stretta.
Fino al 1538 furono seguite da Gaetano che poi affidò la guida spirituale delle monache ai Cappuccini.
Il Carafa, divenuto Papa Paolo III, il 10 dicembre 1538 confermò in maniera definitiva l'erezione della nuova comunità conventuale, retta dalla regola di Santa Chiara, con una limitazione del numero delle monache a 33.
In seguito la fondatrice volle adottare la regola di Santa Coletta di Corbie integrandovi alcuni punti della costituzione dei Cappuccini. Povertà, austerità, clausura severa, semplicità fraterna e soprattutto un' intensa vita di preghiera, divennero le caratteristiche delle cappuccine.
Sotto questa regola la fondatrice visse gli ultimi sette anni della sua intensa e straordinaria vita.
Morì il 21 dicembre 1542.
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