Papa Adriano VI
Adriano VI Papa | |
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al secolo Adriaan Florenszoon Boeyens | |
Jan van Scorel, Ritratto di papa Adriano VI (1625 ca.); olio su tela; Utrecht (Paesi Bassi), Centraal Museum | |
Età alla morte | 64 anni |
Nascita | Utrecht 2 marzo 1459 |
Morte | Roma 14 settembre 1523 |
Sepoltura | Roma, Chiesa di Santa Maria dell'Anima |
Ordinazione presbiterale | 30 giugno 1490 |
Nominato vescovo | 18 agosto 1516 da Leone X |
Consacrazione vescovile | 31 agosto 1516 dal vescovo Diego Ribera de Toledo |
Creato Cardinale |
1º luglio 1517 da Leone X (vedi) |
Cardinale per | 6 anni, 2 mesi e 13 giorni |
Incarichi ricoperti prima dell'elezione |
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Informazioni sul papato | |
218° vescovo di Roma | |
Elezione al pontificato |
9 gennaio 1522 Conclave del 1521-1522 |
Fine del pontificato |
14 settembre 1523 (per decesso) |
Durata del pontificato |
1 anno, 8 mesi e 5 giorni |
Predecessore | Leone X |
Successore | Clemente VII |
Extra | Papa Adriano VI Anni di pontificato |
Cardinali | 1 creazioni in 1 concistoro |
Proclamazioni | Santi |
Eventi | Nessun Giubileo indetto |
Collegamenti esterni | |
(EN) Scheda su gcatholic.org (EN) Scheda su catholic-hierarchy.org (EN) Scheda su Salvador Miranda Scheda su santiebeati.it |
Papa Adriano VI, al secolo Adriaan Florenszoon Boeyens (Utrecht, 2 marzo 1459; † Roma, 14 settembre 1523) è stato il 218º vescovo di Roma e papa olandese a partire dal 1522 fino alla morte.
Biografia
Le origini e la carriera ecclesiastica
Nacque a Utrecht e studiò presso i Fratelli della vita comune, a Zwolle o a Deventer. A Lovanio studiò filosofia, teologia e diritto canonico, diventando dottore in teologia nel 1491, diacono di San Pietro e vice-cancelliere dell'università.
Nel 1507 venne nominato tutore del futuro imperatore Carlo V, che all'epoca aveva solo sette anni. Venne inviato in Spagna nel 1515 in missione diplomatica; Carlo gli assicurò la successione alla sede di Tortosa e il 14 novembre 1516 lo nominò inquisitore generale d'Aragona.
Mentre Carlo era minorenne, Adriano venne associato con il cardinale Francisco Jiménez de Cisneros nel governare la Spagna. Dopo la morte di quest'ultimo, Adriano venne nominato, il 14 marzo 1518, Generale delle inquisizioni riunite di Castiglia e Aragona, ruolo nel quale agì fino alla partenza da Tarragona alla volta di Roma, il 4 agosto 1522: egli fu, comunque, troppo debole e confidente per gestire gli abusi che Jimenes era invece stato in grado di controllare.
Quando Carlo partì per i Paesi Bassi, nel 1520, rese Adriano reggente di Spagna: e come tale dovette affrontare una grave rivolta. Nel 1517 papa Leone X lo aveva nominato cardinale presbitero del titolo di Santi Giovanni e Paolo.
Il conclave
Dopo un conclave durato dal 27 dicembre 1521 al 9 gennaio 1522, fu eletto Papa praticamente all'unanimità e fu incoronato in San Pietro il 31 agosto dello stesso anno.
Composizione del conclave
Il conclave era composto dai seguenti cardinali:
- Bernardino Lòpez de Carvajal, vescovo di Ostia e Velletri, Decano del Sacro Collegio
- Domenico Grimani, vescovo di Porto e Santa Rufina, Sottodecano del Sacro Collegio
- Francesco Soderini, vescovo di Palestrina
- Alessandro Farnese sr., vescovo di Frascati
- Niccolò Fieschi, vescovo di Sabina
- Antonio Maria Ciocchi del Monte, vescovo di Albano
- Marco Cornaro, amministratore apostolico di Verona
- Sigismondo Gonzaga
- Pietro Accolti, amministratore apostolico di Arras
- Achille Grassi, vescovo di Bologna
- Matteo Schiner, vescovo di Sion e amministratore apostolico di Catania
- Lorenzo Pucci, vescovo di Melfi
- Giulio de' Medici, arcivescovo di Firenze e amministratore apostolico di Worcester, Narbona ed Eger
- Innocenzo Cibo, amministratore apostolico di Torino e Marsiglia
- Giovanni Piccolomini, arcivescovo di Siena
- Giovanni Domenico De Cupis, amministratore apostolico di Trani
- Raffaele Petrucci, vescovo di Grosseto e Sovana
- Andrea della Valle, vescovo di Mileto e amministratore apostolico di Gallipoli
- Bonifacio Ferrero
- Giovanni Battista Pallavicino, vescovo di Cavaillon
- Scaramuccia Trivulzio, amministratore apostolico di Piacenza
- Pompeo Colonna, amministratore apostolico di Potenza
- Domenico Giacobazzi, amministratore apostolico di Cassano
- Lorenzo Campeggio
- Ferdinando Ponzetti
- Silvio Passerini
- Francesco Armellini de' Medici
- Tommaso Vio, vescovo di Gaeta
- Egidio di Viterbo
- Cristoforo Numai, amministratore apostolico di Alatri
- Guillén-Ramòn de Vich y de Vallterra, vescovo di Barcellona e amministratore apostolico di Cefalù
- Franciotto Orsini, amministratore apostolico di Boiano
- Paolo Emilio Cesi
- Alessandro Cesarini sr., amministratore apostolico di Pamplona
- Giovanni Salviati, amministratore apostolico di Ferrara
- Nicolò Ridolfi, amministratore apostolico di Orvieto
- Ercole Rangone, vescovo di Modena
- Agostino Trivulzio
- Francesco Pisani
Il pontificato
Eletto Papa all'età di sessantatré anni, si avviò sul cammino solitario del riformatore. Il suo programma era quello di attaccare uno alla volta tutti i più noti abusi; ma nel suo tentativo di migliorare il sistema di concessione delle indulgenze, venne ostacolato dai suoi cardinali; e ridurre il numero delle dispense matrimoniali era impossibile, perché le entrate erano state incamerate con anni di anticipo da Leone X.
Gli italiani videro in lui un pedante professore straniero, cieco di fronte alla bellezza dell'antichità classica, che riduceva molto gli stipendi dei grandi artisti. Musicisti come Carpentras, il compositore e cantore da Avignone che era maestro di cappella sotto Leone X, lasciarono Roma in quel periodo, a causa dell'indifferenza di Adriano, se non all'aperta ostilità, nei confronti dell'arte. Gli standard musicali al Vaticano declinarono significativamente durante il suo pontificato. Perfino la volta della Cappella Sistina, dipinta da Michelangelo Buonarroti, rischiò di andare distrutta per la sua ostilità nei confronti dell'arte. Anche come uomo di pace tra i principi cristiani, che sperava di unire in una guerra protettiva contro l'Impero Ottomano, fu un fallimento: nell'agosto 1523 fu apertamente costretto ad allearsi con Sacro Romano Impero, Inghilterra, Repubblica di Venezia, ecc., contro la Francia; nel frattempo, nel dicembre 1522, il sultano Solimano il Magnifico aveva conquistato Rodi.
Nella gestione delle prime fasi della rivolta protestante in Germania, Adriano non riconobbe completamente la gravità della situazione. Durante una dieta che si tenne nel dicembre 1522 a Norimberga, venne rappresentato dal Chieregati, le cui istruzioni contenevano la franca ammissione che il disordine della Chiesa scaturiva dalla Curia stessa e che proprio da lì la riforma doveva iniziare. Comunque, l'ex docente e inquisitore generale era fermamente opposto a cambiamenti nella dottrina e richiese che Martin Lutero venisse punito per eresia.
La dichiarazione, in una delle sue opere, che il Papa può sbagliare nelle questioni di fede (haeresim per suam determinationem aut Decretalem asserendo) ha attratto delle attenzioni. I cattolici sostengono che si tratta solo di un'opinione personale, non di un'affermazione ex cathedra e quindi non è in conflitto con il dogma dell'infallibilità papale, mentre altri sostengono che il concetto di "ex cathedra" venne inventato solo nel XIX secolo.
La morte e sepoltura del Papa
Adriano VI morì il 14 settembre 1523, alla fine di un pontificato troppo breve per essere efficace. Gran parte dei documenti ufficiali di Adriano VI scomparvero poco dopo la sua morte. Adriano pubblicò Quaestiones in quartum sententiarum praesertim circa sacramenta (Parigi, 1512, 1516, 1518, 1537; Roma, 1522) e Quaestiones quodlibeticae XII. (I ed., Lovanio, 1515).
Il pontefice, inizialmente fu sepolto nella Basilica di San Pietro, tra Pio II e Pio III, e famosa rimase la pasquinata:
(LA) | (IT) | ||||
« | Hic jacet impius inter Pios » | « | Qui giace un non pio tra i Pii » |
Dieci anni dopo fu un suo fedele amico, il cardinale Willem van Enckevoirt (1464-1534), a trasferirne le spoglie alla Chiesa di Santa Maria dell'Anima, dove tuttora si trovano, ed a scrivere sulla sua tomba una semplice ed amara iscrizione:
(LA) | (IT) | ||||
« | PROH DOLOR! QUANTUM REFERT IN QUAE TEMPORA VEL OPTIMI CUIUSQUE VIRTUS INCIDAT » | « | Ahimé! Quanto influisce l'epoca in cui avviene la virtù, anche quella di un'ottima persona » |
Fu l'ultimo papa non italiano fino all'elezione di Giovanni Paolo II nel 1978 e fu l'ultimo pontefice proveniente dal Sacro Romano Impero, nonché l'unico di origine olandese.
Concistori tenuti da Papa Adriano VI per la creazione di nuovi cardinali
Concistoro del 10 settembre 1523
Willem van Enckenvoirt, vescovo di Tortosa (m. 1534)
Genealogia episcopale
- Vescovo Adriaan Appelkern
- Vescovo Diego de Ribera
- Papa Adriano VI
Onorificenze
Gran Maestro dell'Ordine Supremo del Cristo | |
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Tortosa | Successore: | |
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Luis Mercader Escolano | 1516-1522 | Willem Enckenwoirt |
Predecessore: | Inquisitore generale di Aragona | Successore: | |
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Luis Mercader | 1516 - 1522 | Alfonso Manrique |
Predecessore: | Cardinale presbitero dei Santi Giovanni e Paolo | Successore: | |
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Francesco de Remolins | 1517-1522 | Willem Enckenwoirt |
Predecessore: | Inquisitore generale di Castiglia | Successore: | |
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Francisco Jiménez de Cisneros | 1518 - 1522 | Alfonso Manrique |
Predecessore: | Papa | Successore: | |
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Papa Leone X | 9 gennaio 1522 - 14 settembre 1523 | Papa Clemente VII |
Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
|
- Vescovi di Tortosa
- Inquisitori generali di Aragona
- Cardinali presbiteri dei Santi Giovanni e Paolo
- Inquisitori generali di Castiglia
- Presbiteri ordinati nel XV secolo
- Presbiteri olandesi
- Presbiteri del XV secolo
- Presbiteri per nome
- Presbiteri del XVI secolo
- Vescovi consacrati nel 1516
- Vescovi olandesi
- Vescovi del XVI secolo
- Vescovi per nome
- Concistoro 1º luglio 1517
- Cardinali olandesi
- Cardinali del XVI secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Leone X
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- Olandesi
- Biografie
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