Museo Diocesano di Reggio Emilia
Museo Diocesano di Reggio Emilia | |
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Capitello con Adorazione dei Magi (metà del XII secolo), pietra scolpita | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Emilia Romagna |
Regione | Emilia Romagna |
Provincia | Reggio Emilia |
Comune | Reggio Emilia |
Diocesi | Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla |
Indirizzo | Via Vittorio Veneto, 6 42100 Reggio Emilia |
Telefono | +39 0522 432654, +39 0522 402210 |
Fax | +39 0522 402207 |
Posta elettronica | udbce-re@libero.it |
Proprietà | Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | arredi sacri, ceramiche, codici miniati, dipinti, grafica e disegni, lapidi, libri antichi a stampa, manoscritti, metalli, monete, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti, vetri |
Servizi | accoglienza al pubblico, biblioteca, biglietteria, bookshop, caffetteria, didattica, guardaroba, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Palazzo Vescovile, piano terra |
Data di fondazione | 1994 |
Il Museo Diocesano di Reggio Emilia, situato al piano terra del Palazzo Vescovile, è stato istituito nel 1994 per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine e dal territorio diocesano.
Storia
Fin dagli anni Trenta è documentata la volontà della Diocesi reggiana di raccogliere le opere d'arte di particolare interesse artistico o a rischio di dispersione in un museo diocesano. Un primo allestimento venne realizzato in alcuni ambienti dell’appartamento vescovile nel 1994 ed è stato aperto al pubblico fino al 2000, quando il sisma rese inagibile l'ala dell’Episcopio che ospitava l'esposizione.
Dopo alcuni anni di progettazione ed allestimento, il 16 dicembre 2006 è stato inaugurato il nuovo Museo Diocesano.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in cinque sezioni espositive, distribuite su due livelli, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal IV XXI secolo, ed è organizzato in modo che esse narrino la storia della Chiesa reggiana attraverso le strutture ecclesiastiche, che qui hanno operato per il radicamento e la crescita della fede.
Sezione I - Introduzione
Il percorso espositivo si apre con la figura di Gesù crocifisso: è infatti dal fianco squarciato di Cristo sulla croce che nasce la Chiesa. Tra le opere più importanti proposte in questa sezione, si segnalano:
- Crocifissione (1340 ca.), affresco, di Bartolomeo e Jacopino da Reggio.
- Gesù Cristo crocifisso (1460 ca.), in legno, di anonimo scultore veneto o emiliano.
Sezione II - Monasteri
Nella sezione, che illustra i monasteri, quali centri di preghiera, accoglienza, lavoro e cultura, meritano attenzione:
- Serie di capitelli (XII secolo), in pietra scolpita, provenienti dal Monastero benedettino di Marola, fondato per volontà di Matilde di Canossa.
- Mitria abbaziale (XIV secolo), di manifattura lucchese, proveniente dal Monastero benedettino di Marola.
Sezione III - Pievi
Nella sezione, che documenta le pievi, quali luoghi deputati al ministero dell'evangelizzazione e dell'amministrazione dei sacramenti, si notano:
- Lunetta con leone e grifone (1110 – 1115), in pietra, del cosiddetto Maestro di Artù o Maestro di Astolfo.
- Pergamena con la firma autografa di Matilde di Canossa (1101).
- Serie di capitelli con Storie della Bibbia (metà del XII secolo), in pietra scolpita, provenienti dalla Pieve di San Vitale di Carpineti.
- Calice (1419), in argento, opera di Mucolo di Bologna.
- Due piatti (prima metà del XVI secolo), in ceramica, di bottega urbinate, opera rispettivamente di Nicolò da Urbino e di Orazio Fontana, già appartenuti ai Gonzaga di Novellara.
Sezione IV - Cattedrale
La sezione presenta la cattedrale, come segno dell'unità della comunità ecclesiale e sede del magistero del Vescovo.
Pittura e scultura
Nella sezione sono conservati pregevoli dipinti e sculture, tra cui spiccano:
- Gesù Cristo pantocratore tra angeli (fine XIII secolo), affresco staccato, di anonimo pittore emiliano, proveniente dalla facciata della Cattedrale.[1]
- Lastra con Gesù Cristo giudice entro mandorla con i simboli degli Evangelisti (fine XII - inizio XIII secolo), in marmo con tracce di policromia, di ambito di Benedetto Antelami, proveniente dall'antico ambone della Cattedrale.
- Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino in trono e san Giacomo maggiore, san Giovannino e sant'Antonio abate (1501), tavola di Bernardino Orsi, proveniente dalla cappella Canossa della Cattedrale.[2]
- Modello per la facciata del Duomo di Reggio Emilia (1583), in legno, di Prospero Sogari detto il Clemente.
- Santa Margherita d'Antiochia fra san Francesco d'Assisi, san Giovanni evangelista, santa Lucia e angeli (1627), olio su tela, di Carlo Bonone.
- San Michele arcangelo (seconda metà del XVII secolo), olio su tela, di Orazio Talami.
Suppellettile liturgica e paramenti sacri
Nella sezione sono esposti preziosi documenti, oggetti liturgici e paramenti sacri. Di rilievo:
- Liber Figurarum (XIII secolo) di Gioacchino da Fiore, proveniente dalla Biblioteca del Seminario.
- Serie di sigilli vescovili in ceralacca (XIII - XVI secolo), tra i quali spiccano:
- Sigillo agiografico a navetta del vescovo Battista Pallavicino (1459);
- Sigillo vescovile di Giambattista Grossi (1550).
- Casula purpurea di san Carlo Borromeo (XVI secolo).
- Reliquiari di san Crisante e santa Daria (1538), di Bartolomeo Spani Clementi.
- Pace con Gesù Cristo crocifisso fra san Crisante e santa Daria (fine del XVI secolo), in argento sbalzato, di Giovanni Battista Cambi detto il Bombarda.
- Riccio di baculo pastorale, calice e cofanetto del corredo liturgico (XVIII secolo), in argento, di bottega romana, commissionate dal vescovo Francesco Maria d'Este.
Sezione V - Collezioni e donazioni
La sezione accoglie collezioni e donazioni pervenute nel tempo al Museo. Tra esse opere dei reggiani Cirillo Manicardi, Carlo Destri, Gino Gandini, Marco Gerra, e ancora: Omar Galliani, Giovanni Simonini, Francesco Fontanesi, Alfonso Borghi, Bruno Olivi, Claudio Parmiggiani, Corrado Tagliati.
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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