Museo di Santa Giulia di Livorno
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Museo di Santa Giulia di Livorno | |
![]() Ambito pisano, Santa Giulia e storie della sua vita (fine XIII - inizio XIV secolo), tempera su tavola | |
Categoria | Musei confraternali |
---|---|
Stato |
![]() |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione |
![]() |
Provincia | Livorno |
Comune | Livorno |
Diocesi | Diocesi di Livorno |
Indirizzo |
Largo Duomo, 1 57122 Livorno (LI) |
Telefono | +39 0586 883598 |
Fax | +39 0586 883598 |
Posta elettronica | confraternita@santagiulia.org |
Sito web | [1] |
Proprietà | Arciconfraternita di Santa Giulia |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | arredi sacri, dipinti, ex voto, grafica e disegni, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Oratorio di San Ranieri, ambienti attigui e sacrestia |
Fondatori | Arciconfraternita di Santa Giulia |
Data di fondazione | 2000 |
Il Museo di Santa Giulia di Livorno, collocato nella sacrestia e in alcuni locali attigui all'Oratorio di San Ranieri, è stato inaugurato nel 2000, per volere dell'Arciconfraternita di Santa Giulia, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Chiesa di Santa Giulia e dalle pertinenze della stessa confraternita.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale, articolato su due livelli, si sviluppa in tre sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIV al XX secolo.
I - Sagrestia
La sacrestia custodisce suppellettile liturgica, fra cui spiccano per valore e interesse culturale:
- Paliotto (1682), in velluto su supporto ligneo, con ornamenti in argento dorato e cesellato, eseguito dall'orafo Antonio Leonardi.
II - Sala Magistrale
Nella sala, utilizzata per le riunioni del Consiglio della Confraternita fin dall'inizio del XVIII secolo e ristrutturata in periodo postbellico, è stata allestita nel 2000 la mostra storica permanente I settecento anni dell'Arciconfraternita del SS.Sacramento e di santa Giulia e la storia del culto giuliano a Livorno con l'obiettivo di far conoscere, attraverso documenti e fotografie, a partire dal 762, anno della traslazione delle spoglie di santa Giulia dalla Corsica a Brescia, i principali avvenimenti che hanno segnato lo stretto rapporto, intercorso per secoli, tra la Confraternita e la popolazione di Livorno; in particolare sono ricordati:
- il contributo dei confratelli al rinvenimento dell'immagine della Madonna di Montenero nel 1345;
- l'impegno del sodalizio nella difesa del castello livornese durante l'assedio dell'armata dell'imperatore Massimiliano nel 1496:
- il privilegio dato alla Confraternita della rappresentanza storica per l'adempimento, al Santuario di Montenero, dei voti deliberati nel 1564 e 1742 dalla comunità di Livorno in occasione di calamità naturali.
Inoltre, nella Sala sono esposti pregevoli oggetti liturgici, fra i quali si notano:
- Aste di sostegno del baldacchino processionale con stemma in argento della Confraternita (1800).
- Vessillo processionale dell'Arciconfraternita.
- Stendardo processionale rosso con lo stemma della Confraternita.
- Bozzetto del dipinto murale con Trionfo dell'Eucaristia (fine XVIII secolo), di Giuseppe Maria Terreni, che decorava la volta della Cappella del SS. Sacramento nel Duomo. Il dipinto realizzato ad affresco è andato perduto con la rovina di gran parte del Duomo a seguito degli eventi bellici.
III - Sala degli Arredi
La sala, riservata sino al 1980 ai confratelli sagrestani per la custodia degli oggetti a uso liturgico, conserva opere d'arte e suppellettili, tra i quali spiccano:
- Santa Giulia e storie della sua vita (fine XIII - inizio XIV secolo), tempera su tavola, di ambito pisano, proveniente dalla Chiesa di Santa Giulia.[1]
- Inginocchiatoio (XIX secolo), in legno foderato di velluto rosso, di ambito toscano: questo è stato utilizzato da papa Pio IX il 25 agosto 1857 e da Giovanni Paolo II il 19 marzo 1982, durante le loro rispettive visite pastorali a Livorno.
Note | |
Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |