I progetto nacque con l'intento di "trattare i grandi temi della 'teologia dogmatica'". Per la scelta delle voci i curatori si basarono su "quei temi che vengono abitualmente elaborati nella trattatistica dogmatica e che formano la struttura teoretica di fondo dell'interpretazione della fedecristiana"[1].
La successione delle voci è alfabetica. Alle voci segue un Piccolo vocabolario teologico a cura di Giampiero Bof e l'Indice analitico.
La Presentazione dell'opera, riportata nelle prime pagine, reca la data del 3 novembre1976.
L'obiettivo era però quello di dare ai contenuti di sempre una presentazione nuova, evitando di ripetere "metodi e contenuti di altre opere simili, di indiscusso valore, già esistenti"[1]. A tal fine i curatori si sono chiesti "quale fosse oggi l'interrogativo che preme di più sulla ricerca teologica, sollecitato [..] da tutti coloro che si accostano alla fede cristiana 'domandando la ragione della speranza che è in noi'"[1], e hanno individuato la risposta a tale domanda nell'ermeneutica: "'interpretare' i dati della fede con gli strumenti culturali del nostro tempo"[1]. L'orizzonte è quello dell'"ermeneutica della fede", caratterizzata sia dal rigore della sua razionalità e coerenza interna, sia dalla coerenzastorica. Secondo i curatori "l'ermeneutica diventa il nuovo modo di essere, sia dell'apologetica che della sistematica"; "l'interrogativo sul senso del dato della fede per l'uomo d'oggi domina tutto il discorso teologico"[1]. Scopo del dizionario non sarà quindi primariamente né l'esposizione del dogma, né il delinearne la storia, né il difenderlo, né il mostrarne la fondazione biblica: se il dizionario farà tutto questo, ne tenterà soprattutto "una interpretazione, proponendo schemi linguistici nuovi che rendano parlanti all'uomo d'oggi i dati della fede di sempre"[2].
Il taglio ermenutico determina i criteri dell'impostazione del dizionario:
viene dato molto spazio alle questioni metodologiche, al punto che, accanto alle voci tradizionali, si trovano altre dedicate alla metodologia specifica dell'argomento (es.: Cristo e cristologia);
vengono evitati gli eccessi analitici, riducendo il numero delle voci a 82, ma trattate in maniera abbastanza completa, rimandando all'indice analitico per la ricerca del dettaglio;
Il primo passo da parte di curatori è stata la richiesta di collaborazione a padre Cipriano Vagaggini, particolarmente competente nei problemi metodologici: a lui è stata affidata la stesura della grande voce teologia, da considerare quasi come una introduzione a tutto il dizionario[3].
Sono poi stati scelti gli altri collaboratori fra i teologiitaliani[4], "perché quest'opera fosse un quadro fedele di ciò che si pensa e si dice in casa nostra negli ambienti della ricerca teologica"[3].
È stata curata una fondamentale unità di interessi e di metodo, ma non di tendenze, reputando anzi che certe contrapposizioni possano essere utili per comprendere il pluralismo teologico presente.
Lista dei collaboratori
I collaboratori (l'asterisco indica il Supplemento):
Nella terza edizione italiana (1982) sono state corrette "alcune mende" e si è aggiunto un Supplemento comprendente quattro aggiornamenti o integrazioni a voci già esistenti e undici voci nuove, nonché una Proposta di lettura sistematica e un Indice analitico del supplemento[5].