Non si hanno notizie certe sulla sua vita, i racconti sono incompleti ed a volte in contrasto fra loro.
La storia più accreditata parla di un dotto (altre fonti di un ladro) ebreo di nome Giuda, da cui il nome Judas Cyriacus (o Quiriacus). Nell'anno326, l'Imperatrice Elena, madre di Costantino, si recò a Gerusalemme per trovare la Vera Croce. Qui venne a sapere che Giuda conosceva il luogo in cui era stata seppellita la Croce sulla quale fu crocifisso Cristo.
Giuda, rabbinoebreo, non voleva rivelare le informazioni in suo possesso, ma dopo sei giorni all'interno di una cisterna vuota, senza cibo né acqua, informò l'Imperatrice di quanto in sua conoscenza.[2] Al rinvenimento della Croce, il 3 maggio326, Giuda si convertì al cristianesimo; fu battezzato da Macario, vescovo di Gerusalemme, alla presenza di Elena, ed assunse il nome di Ciriaco (dal greco "dedicato al Signore")[3].[4]
Un'altra tradizione, invece, parla di Ciriaco, nato in Palestina, che si convertì e diventò vescovo di Ancona; morì (forse ucciso) durante un viaggio nella sua terra natia, secondo questa ipotesi nel 133 (o 135) ca. La sua morte forse fu causata da un tumulto popolare. Non ci sono però documenti sui vescovi del capoluogo marchigiano antecedenti al V secolo.
Sicuramente però nel V secolo il corpo fu trasferito dalla Palestina ad Ancona, nella chiesa di Santo Stefano, per intervento di Galla Placidia come ricompensa alla città per non aver ricevuto le reliquie di santo Stefano a cui la chiesa era dedicata. Nel X secolo le spoglie furono trasferite al Duomo di Ancona, dove sono presenti ancora oggi.