San Ciriaco di Gerusalemme

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San Ciriaco di Gerusalemme
Vescovo · Martire
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San Ciriaco di Gerusalemme
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Gerusalemme
Morte Gerusalemme
1º maggio 363 [1]
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti Vescovo di Ancona
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
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pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione Pre-canonizzazione
Ricorrenza 4 maggio
Altre ricorrenze
Santuario principale {{{santuario principale}}}
Attributi Baculo pastorale, mitria, palma
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Ancona
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Incoronazione
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Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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San Ciriaco di Gerusalemme (Gerusalemme; † Gerusalemme, 1º maggio 363[1]) è stato un vescovo e martire ebreo. È il patrono di Ancona.

Biografia

Non si hanno notizie certe sulla sua vita, i racconti sono incompleti ed a volte in contrasto fra loro.

La storia più accreditata parla di un dotto (altre fonti di un ladro) ebreo di nome Giuda, da cui il nome Judas Cyriacus (o Quiriacus). Nell'anno 326, l'Imperatrice Elena, madre di Costantino, si recò a Gerusalemme per trovare la Vera Croce. Qui venne a sapere che Giuda conosceva il luogo in cui era stata seppellita la Croce sulla quale fu crocifisso Cristo.

Giuda, rabbino ebreo, non voleva rivelare le informazioni in suo possesso, ma dopo sei giorni all'interno di una cisterna vuota, senza cibo né acqua, informò l'Imperatrice di quanto in sua conoscenza.[2] Al rinvenimento della Croce, il 3 maggio 326, Giuda si convertì al cristianesimo; fu battezzato da Macario, vescovo di Gerusalemme, alla presenza di Elena, ed assunse il nome di Ciriaco (dal greco "dedicato al Signore")[3].[4]

Un'altra tradizione, invece, parla di Ciriaco, nato in Palestina, che si convertì e diventò vescovo di Ancona; morì (forse ucciso) durante un viaggio nella sua terra natia, secondo questa ipotesi nel 133 (o 135) ca. La sua morte forse fu causata da un tumulto popolare. Non ci sono però documenti sui vescovi del capoluogo marchigiano antecedenti al V secolo.

Martirio di san Ciriaco di Gerusalemme, miniatura dal Menologio di Basilio II (X secolo)

Sicuramente però nel V secolo il corpo fu trasferito dalla Palestina ad Ancona, nella chiesa di Santo Stefano, per intervento di Galla Placidia come ricompensa alla città per non aver ricevuto le reliquie di santo Stefano a cui la chiesa era dedicata. Nel X secolo le spoglie furono trasferite al Duomo di Ancona, dove sono presenti ancora oggi.

Note
  1. Girolamo Speciali op. cit., p. 65
  2. Girolamo Speciali op. cit., p. 5
  3. in alcuni testi è ricordato come Judas Cyriacus (o Quiriacus)
  4. Antonio Leoni op. cit., p. 242
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni