San Giuseppe l'Innografo
San Giuseppe l'Innografo Presbitero · religioso | |
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Santo | |
Età alla morte | 70 anni |
Nascita | Sicilia 816 |
Morte | Costantinopoli 3 aprile 886 |
Professione religiosa | 831 |
Venerato da | Chiesa cattolica, Chiesa ortodossa |
Ricorrenza | 3 aprile |
Altre ricorrenze | 4 e 17 aprile (Chiesa ortodossa) |
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Nel Martirologio Romano, 3 aprile, n. 6:
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San Giuseppe l'Innografo (Sicilia, 816; † Costantinopoli, 3 aprile 886) è stato un religioso e presbitero greco, è considerato uno dei più grandi poeti liturgici e innografici della Chiesa. A causa della sua profonda fede nell'Ortodossia, venne soprannominato "la dolce voce d'usignolo della Chiesa"..
Vita
Giuseppe nacque a Siracusa, in Sicilia, nell'anno 816 da due fedeli cristiani, Plotino e Agata. Una volta morti i suoi genitori, col sopraggiungere dell'invasione degli Arabi in Sicilia nell'827, egli venne costretto a trasferirsi nel Peloponneso. Nell'831, all'età di quindici anni, si recò a Tessalonica (nell'odierna Salonicco), dove ricevette la tonsura e l'abito religioso all'interno del monastero di Latmo, all'interno del quale si distinse per devozione e ascetismo. Il vescovo di Tessalonica, ammirando le sue virtù, lo ordinò ieromonaco. La sua profonda umiltà colpì persino Gregorio il Decapolita il quale, durante un suo passaggio da Tessalonica, ammirando il raro comportamento di Giuseppe, lo condusse nel suo monastero a Costantinopoli.
Nell'841, Giuseppe venne inviato a Roma presso il Papa Gregorio IV per chiedere rinforzi nella battaglia contro l'Iconoclastia, eresia sorta per opera dell'imperatore Leone III l'Isaurico nel 726. Tuttavia, nel viaggio di andata, l'imbarcazione cadde nelle mani di alcuni pirati arabi e lo stesso Giuseppe venne catturato e condotto come schiavo a Creta; nell'isola il monaco venne venduto agli Iconoclasti che lo rinchiusero in prigione per sei anni. Durante il suo sesto anno di prigionia, secondo la tradizione, San Nicola apparve a Giuseppe in carcere e lo invitò a cantare nel nome di Dio: in seguito, il santo invitò il monaco a seguirlo e subito, miracolosamente, Giuseppe si ritrovò alle porte di Costantinopoli; secondo la tradizione, tuttavia, all'indomani della sua liberazione, il santo si recò a Roma dove venne accolto con grandi onori e solo allora ritornò a Costantinopoli.
L'imperatore Basilio I il Macedone (812-886) gli affidò la custodia di Santa Sofia a Costantinopoli, in questa funzione accolse gli inviati di papa Adriano II al Concilio di Costantinopoli, il 25 settembre 869. Dopo una interruzione, ricoprì la carica di nuovo fino all'886, anno in cui morì il 3 aprile, giorno della sua attuale celebrazione liturgica.
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