San Gottardo di Hildesheim
San Gottardo di Hildesheim, O.S.B. Vescovo | |
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Santo | |
San Gottardo di Hildesheim, affresco; Gravedona, Chiesa di Santa Maria del Tiglio | |
Età alla morte | 78 anni |
Nascita | Reichersdorf 960 |
Morte | Hildesheim 5 maggio 1038 |
Professione religiosa | 990 |
Ordinazione presbiterale | 993 |
Consacrazione vescovile | 1022 |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Hildesheim |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | 29 ottobre 1131, da Innocenzo II |
Ricorrenza | 5 maggio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 5 maggio, n. 10:
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San Gottardo di Hildesheim, in tedesco Godehard o Gotthard (Reichersdorf, 960; † Hildesheim, 5 maggio 1038), è stato un vescovo e abate tedesco. È oggetto di culto soprattutto nella regione alpina, dove si è dato il suo nome ad uno dei valichi più importanti dell'arco alpino.
Biografia
Gottardo nacque nel 960[1] a Reichersdorf (Ritenbach) presso Niederaltaich, cittadina della diocesi di Passavia nella Baviera meridionale al confine tra Germania e Austria. A Niederalteich era già presente un monastero, dove il padre Ratmundo era vassallo del capitolo di San Maurizio di Niederaltaich. Nella scuola capitolare di questo convento ricevette un'istruzione umanistica e teologica sotto la guida di Uodalgiso. Dopo aver viaggiato molto in Austria, nella regione alpina e in Italia, terminò i suoi studi superiori presso la scuola del duomo di Passavia sotto il famoso maestro Liutfrido.
Entrò quindi nel capitolo di Niederaltaich come preposito. Quando il duca Enrico II il Litigioso decise di trasformare il capitolo in un convento benedettino, Gottardo rimase come novizio per farsi poi monaco benedettino nel 990 sotto l'abate Ercanberto di Svevia. Fu ordinato sacerdote nel 993. Divenne successivamente priore e rettore della scuola monastica, portando questa a livelli più alti. Nel 996 fu eletto abate del monastero, che orientò verso gli ideali di Cluny. In seguito, il futuro imperatore Enrico II gli affidò il delicato compito di abate dell'abbazia di Tegernsee (1001-1002) e poi di quello di Hersfeld (1005), dove impresse alla vita monastica un forte rinnovamento, lavorando con molta determinazione per convincere le comunità ad accettare le riforme improntate all'ideale monastico di Cluny.
Nel 1013 ritornò a Niederaltaich, dove intraprese una grande attività di edificazione: oltre trenta sono le chiese costruite sotto la sua direzione. Questo gli valse la fama di uno dei più grandi architetti oltre che pedagoghi della Baviera del suo tempo.
L'arcivescovo Aribo di Magonza lo consacrò vescovo di Hildesheim, alla morte di Bernoardo. La sua nomina fu voluta dall'imperatore Enrico II. Come vescovo fu molto amato sia dai credenti laici del popolo sia dal clero. Egli difese con fermezza la propria diocesi da soprusi e tentativi di usurpazione. Morì il 5 maggio 1038.
Culto
La canonizzazione di Gottardo fu caldamente promossa dai suoi successori Bertoldo (1119-30) e Bernardo (1130-53). Bernardo ne lesse a Liegi la Vita dinanzi a Innocenzo II nel 1131, che promise di canonizzarlo durante il successivo concilio. In compagnia di san Norberto di Xanten, arcivescovo e metropolita di Magonza, Bernardo andò al sinodo di Reims, dove il Papa, il 29 ottobre di quell'anno, iscrisse Gottardo nell'albo dei santi. Il 4 maggio del 1132 Bernardo procedette alla traslazione del corpo dalla chiesa abbaziale al duomo dove il 5 maggio fu celebrata la prima festa liturgica del santo. Le fonti ricordano che in questa circostanza si verificarono cinque miracoli, per cui si determinò subito un afflusso considerevole di pellegrini dai paesi limitrofi. A ciò e alla fervida propagazione del culto da parte dei Cistercensi e dei Benedettini si deve la rapida diffusione della venerazione tributata al santo vescovo in Scandinavia, nei paesi slavi del sud e in Svizzera.
Predecessore: | Vescovo di Hildesheim | Successore: | |
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San Bernoardo di Hildesheim 993 - 1022 | 1022 - 1038 | Dithmar 1038 - 1044 |
Note | |
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