San José María Robles Hurtado

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San José María Robles Hurtado
Presbitero · Martire
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battezzato
Santo
Martire
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San José María Robles Hurtado
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 39 anni
Nascita Jalisco
3 maggio 1888
Morte ivi
26 giugno 1927
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1913
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 22 novembre 1992, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione 21 maggio 2000, da Giovanni Paolo II
Ricorrenza 26 giugno
Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Erede
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Onorificenze
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Consorte

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Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 26 giugno, n. 14:
« Nei pressi di Guadalajara nello Stato di Jalisco in Messico, san Giuseppe Maria Robles, sacerdote e martire, che, nel corso della persecuzione contro la Chiesa durante la rivoluzione messicana, morì appeso ad un albero. »

San José María Robles Hurtado (Jalisco, 3 maggio 1888; † ivi, 26 giugno 1927) è stato un presbitero e martire messicano, impiccato durante le guerre dei Cristeros, fondatore della congregazione delle Sorelle del Cuore di Gesù Sacramentato.

Biografia

Nacque in una famiglia molto cattolica da Antonio Robles e di Petronilla Hurtado a Mascota, Jalisco. A dodici anni entrò nel seminario di Guadalajara. Venne ordinato sacerdote nel 1913, all'età di 25 anni.

Alcuni anni dopo fondò la "Congregazione religiosa Sorelle del Cuore di Gesù Sacramentato". Scrisse numerosi testi per la diffusione della fede cattolica ed inoltre diffuse la catechesi in modalità impedite dalle leggi messicane di allora. Parroco a Tecolotlán, promosse una maggiore devozione verso il Sacro Cuore di Gesù attraverso la predicazione, l'esempio e la personale devozione alla Santa Eucaristia. Il suo zelo era così famoso che venne soprannominato "il pazzo del Sacro Cuore". Curò instancabilmente i malati nella sua parrocchia e trascorreva parecchio tempo a confessare i suoi parrocchiani. Si adoperò anche per promuovere la devozione per la Madonna di Guadalupe. Era anche un Cavaliere di Colombo.

La persecuzione

All'epoca la costituzione messicana del 1917 proibiva le processioni pubbliche ed altre pratiche devozionali. Hurtado propose di costruire un'enorme croce da disporre nel centro geografico del Messico per simboleggiare che il Messico aveva riconosciuto Cristo come suo re ed organizzò una cerimonia pubblica per la posa della pietra angolare della croce, violando così la costituzione messicana.

Nel 1923, 40.000 cattolici erano andati sul luogo della croce per partecipare alla cerimonia sulla collina che allora si chiamava "La Loma" ed ora è nota come la "montagna di Cristo Re". Dopo questo gesto di sfida, il governo decise di intensificare la persecuzione dei cattolici nel Messico e di fare in modo che Hurtado non prendesse più simili iniziative.

Nonostante l'aumento della repressione e gli inviti espliciti a lasciare il Messico, Hurtado preferì rimanere, continuando ad assistere la sua Congregazione ed offrire aiuto spirituale ai superstiti e alle famiglie dei cattolici perseguitati ed uccisi dal governo. Tempo dopo, iniziò a promuovere l'idea della difesa armata dei cattolici che soffrivano la persecuzione.

La morte

Hurtado venne arrestato nel giugno 1927 per aver celebrato Messa nella casa della famiglia Agraz, che lo stava nascondendo e in una poesia che scrisse qualche giorno prima che venisse eseguita la sua condanna, disse:

« Desidero amare il tuo Cuore,
Gesù mio, con partecipazione totale,
desidero amarlo con passione,
desidero amarlo fino al martirio.
Con l'anima ti benedico,
mio Sacro Cuore;
dimmi: Si arriva all'attimo
della felice ed eterna unione? »

Il 26 giugno venne condotto ad un albero per essere impiccato. Mostrò compassione per coloro che dovevano eseguire la sentenza. Offrì loro una piccola candela votiva che aveva in tasca per illuminare il cammino verso l'albero a cui sarebbe stato impiccato. All'ultimo, li perdonò per quello che erano costretti a fare. Prese il cappio dicendo a coloro che glielo porgevano: "Non vi farò sporcare le mani" e dopo averlo baciato se lo mise al collo.

Culto

Fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 22 novembre 1992.

Fu canonizzato il 21 maggio 2000 con Cristóbal Magallanes e altri 23 compagni martiri, sacerdoti e laici. In quel giorno furono canonizzati anche José María de Yermo y Parres, sacerdote fondatore delle Religiose Serve del Sacro Cuore di Gesù, e María de Jesús Sacramentado Venegas, fondatrice delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù[1]-

Note
Collegamenti esterni