San Rinaldo di Nocera Umbra

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San Rinado, O.S.B. Cam.
Vescovo
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battezzato
Santo
Vescovo e monaco
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San Rinaldo, vescovo e monaco
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 67 anni
Nascita Postignano
1150 ca.
Morte Nocera Umbra
9 febbraio 1217
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti Vescovo di Nocera Umbra
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza 9 febbraio
Altre ricorrenze
Santuario principale Concattedrale di Santa Maria Assunta di Nocera Umbra
Attributi Baculo pastorale, mitria
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Nocera Umbra e Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Consorte

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Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 9 febbraio, n. 9:
« A Nocera Umbra, san Rinaldo, vescovo, già monaco camaldolese di Fonte Avellana, che, pur svolgendo l'ufficio episcopale, conservò con fermezza le abitudini della vita monastica. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

San Rinado (Postignano, 1150 ca.; † Nocera Umbra, 9 febbraio 1217) è stato un monaco e vescovo italiano.

Biografia

San Rinaldo nacque intorno alla metà dell'XII secolo, figlio primogenito della famiglia dei conti di Postignano e per questo già destinato alla carriera politica e militare. Rinaldo ricevette un'educazione culturalmente elevata come si conveniva al suo rango.

All'età di venti anni attratto dalla vita eremitica, abbandonò tutti i suoi averi e si ritirò dapprima in un eremo sul Serrasanta, monte nei pressi di Gualdo Tadino, poi entrò nel Monastero camaldolese di Fonte Avellana. Distintosi per la condotta di vita austera e la pietà verso il prossimo, fu eletto priore dello stesso monastero che guidò con fermezza e carità.

Tra il 1209 e il 1212, Rinaldo venne eletto vescovo ed "associato" nell'episcopato al vescovo Ugone Trinci (1196-1213), impegnato in importanti incarichi giuridici presso la Curia Romana; alla morte di questi (1213), divenne titolare della Diocesi di Nocera Umbra distinguendosi particolarmente per lo zelo, la carità e la penitenza.

L'episcopato di Rinaldo si contraddistinse per la sua singolare scelta di rimanere monaco, anche da vescovo e lo fece con l'ostinazione tipica dei santi, sempre interamente dedito a Dio e ai fratelli, come narra la Legenda Minor: "Tenne la vita perfetta rimanendo come quando era in monastero con digiuni, veglie e preghiere, dedicandosi a Dio e occupato nella cura vescovile di celebrante del culto divino e di soccorritore delle persone più povere e bisognose".

Fondamentale fu la presenza di Rinaldo alla promulgazione della Indulgenza della Porziuncola nell'agosto 1216, voluta da san Francesco d'Assisi.

San Rinaldo morì il 9 febbraio 1217 a Nocera Umbra.

Culto

Con un processo sui miracoli, promosso dal vescovo Pelagio Pallavicini (1217-1228), suo successore, dopo pochi mesi venne proclamato santo secondo gli usi del tempo.

Le travagliate vicende politiche e militari della città di Nocera dispersero preziosi documenti e tradizioni relativi al culto di san Rinaldo, in particolare quando nel 1248 la città, guelfa, fu distrutta dall'esercito di Federico II di Svevia che si accampò proprio nella cattedrale.

Straordinario evento fu il ritrovamento del corpo di san Rinaldo, intatto e non profanato come le tombe degli altri vescovi. San Rinaldo allora fu proclamato patrono di Nocera e intorno alla sua urna, trasferita nella Chiesa di Santa Maria dell'Arengo, oggi dedicata a San Giovanni Battista, si ricostruì la città distrutta e la devozione verso il santo che perdurò nei secoli.

Nel 1448, quando ripresero i lavori di ricostruzione della cattedrale, in cima al colle di Nocera Umbra, al titolo ufficiale della chiesa, che da sette secoli era dedicata alla Vergine Assunta, fu aggiunto il ricordo di san Rinaldo. Il suo corpo fu solennemente trasportato nella nuova Concattedrale di Santa Maria Maria Assunta nel 1456 e per secoli costituì il centro del culto che fece di san Rinaldo il patrono della città e della Diocesi di Nocera Umbra.

Dopo il terremoto del 26 settembre 1997, le spoglie del Santo sono conservate nella provvisoria chiesa prefabbricata di san Felicissimo.

Predecessore: Vescovo di Nocera Umbra Successore: Bishopcoa.png
Ugone Trinci 1213-1217 Pelagio Pallavicini I
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Ugone Trinci {{{data}}} Pelagio Pallavicini
Voci correlate