Santa Reparata di Cesarea di Palestina

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Santa Reparata di Cesarea di Palestina
Laica · Martire
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Santa
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Andrea Pisano, Santa Reparata (1335 - 1340 ca.), marmo; Firenze, Museo dell'Opera del Duomo
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte anni
Nascita Cesarea in Palestina
metà del III
Morte Cesarea in Palestina
250
Sepoltura
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione pre-canonizzazione
Ricorrenza 8 ottobre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi palma
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di Nizza, Diocesi di Nizza, Atri, Casoli, Firenze, Teano e Diocesi di Teramo-Atri
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 8 ottobre, n. 2:
« Commemorazione di santa Reparata, venerata in diversi luoghi come vergine e martire. »

Santa Reparata di Cesarea di Palestina (Cesarea in Palestina, metà del III; † Cesarea in Palestina, 250) è stata una vergine e martire palestinese, molto popolare durante il medioevo, particolarmente venerata in varie località italiane (in Toscana, Abruzzo e Sardegna) e francesi (in Corsica e Provenza).

Le fonti

Le fonti antiche non ne parlano: neanche il padre della storiografia ecclesiastica, Eusebio, che fu proprio vescovo di Cesarea tra il 313 e il 340 e che ha tramandato memoria di tanti martiri della sua città, ne fa mai menzione.

Il primo a ricordarla fu Beda il Venerabile nel suo Martirologio (VIII secolo). Fu ascritta nel Martirologio Romano (1586 - 1589) al giorno 8 ottobre, quello in cui avrebbe subito il martirio.

La Passio

Secondo la passio, sarebbe stata una fanciulla di nobile stirpe: durante le persecuzioni dell'imperatore romano Decio (tra il 249 e il 251), essendosi rifiutata di sacrificare agli dei, all'età di 12 anni sarebbe stata sottoposta a tortura e poi decapitata.

Il culto

Il suo culto ebbe rapida diffusione in Europa durante il medioevo. Secondo una leggenda molto diffusa in Provenza, dopo averla uccisa i suoi aguzzini avrebbero messo il suo corpo su una barca fatta poi andare alla deriva: la barca, guidata dagli angeli, sarebbe arrivata a Nizza, in Francia e il corpo sarebbe stato sepolto in quella che poi divenne la cattedrale di Sainte-Réparate; un'altra versione, ricalcata sul modello precedente, vuole invece che la barca sia arrivata sulle coste campane e il corpo della santa sia stato traslato a Teano, dove sarebbe conservato nel monastero del IX secolo a lei intitolato.

È anche titolare dell'antica cattedrale di Santa Reparata in Firenze (che nel 1412 assunse il nome attuale di Santa Maria del Fiore): secondo la tradizione, l'edificio fu dedicato alla santa dal vescovo Zenobio quando i fiorentini, dopo averne invocato l'intercessione, riuscirono a respingere l'assedio degli Ostrogoti di Radagaiso dell'8 ottobre del 406, giorno in cui la Chiesa fa memoria della santa (in realtà l'assedio si tenne il 23 agosto dello stesso anno: più probabilmente, il culto della santa fu introdotto nella città toscana grazie agli scambi commerciali con gli altri paesi del Mediterraneo).

È patrona di Nizza, della sua diocesi, della città di Atri e di Casoli; compatrona di Firenze, di Teano, della diocesi di Teramo-Atri.

Memoria liturgica l'8 ottobre.

Collegamenti esterni