Diocesi di Nizza

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Diocesi di Nizza
Dioecesis Nicensis
Chiesa latina

Cathedrale Sainte-Reparate Nice.jpg
vescovo Jean-Philippe Nault
Sede Nizza

sede vacante
Nizza

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Suffraganea dell'arcidiocesi di Marsiglia
Regione ecclesiastica
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Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Francia
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari

Vescovi emeriti:

Jean Marie Louis Bonfils, S.M.A.,
Louis Sankalé,
André Marceau
Parrocchie 45 (12 vicariati )
Sacerdoti

194 di cui 144 secolari e 50 regolari
3.313 battezzati per sacerdote

56 religiosi 151 religiose 35 diaconi
1.098.550 abitanti in 4.299 km²
642.890 battezzati (58,5% del totale)
Eretta III secolo
Rito romano
Cattedrale Santa Reparata
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni Santa Reparata
Indirizzo
23 Av. Sevigne, 06105 Nice CEDEX 02, France
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2022 ( ch )

Chiesa cattolica in Francia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


La diocesi di Nizza ((LA) Dioecesis Nicensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Marsiglia. Nel 2021 contava 642.890 battezzati su 1.098.550 abitanti. È retta dal vescovo Jean-Philippe Nault.

Territorio

La diocesi, che si estende su 4.299 km², comprende il dipartimento francese delle Alpi Marittime (dipartimento)|Alpi Marittime, ad eccezione dell'isola di Sant'Onorato, che appartiene invece alla diocesi di Fréjus-Tolone.

La diocesi confina con le diocesi francesi di Fréjus-Tolone e di Digne a nord-ovest, con le diocesi italiane di Cuneo-Fossano, Ventimiglia-San Remo e per un brevissimo tratto con quella di Mondovì a est, e con l'arcidiocesi di Monaco che corrisponde al Principato di Monaco a sud.

Sede vescovile è la città di Nizza, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Reparata. Nella diocesi si trovano anche le ex cattedrali di Vence e di Grasse. La diocesi ospita anche 2 basiliche minori: Nostra Signora Assunta a Nizza e San Michele Arcangelo a Mentone.

Fino ai primi anni del terzo millennio la diocesi annoverava 128 parrocchie. Dopo la riorganizzazione del territorio diocesano, il numero delle parrocchie è stato ridotto a 45, suddivise in 12 decanati: Nizza centro, Nizza est, Nizza ovest, Nizza nord, Paillon - Pays de Nice, Menton - Villefranche, bacino di Antibes (Bassin Antibois), Cagnes - Vence, bacino di Cannes (Bassin Cannois), Pays de Grasse, piana del Varo (Plaine du Var), vallate dell'Alto Nizzardo (Vallées du Haut-Pays Niçois).[1]

Storia

Incerte sono le origini del cristianesimo e della diocesi a Nizza. La tradizione agiografica, accreditata dagli storici locali, attribuisce la fondazione della comunità cristiana a san Basso[2], che sarebbe stato il primo vescovo nizzardo e che avrebbe subito il martirio all'epoca dell'imperatore Decio (metà del III secolo).[3] A lui sarebbe succeduto un altro martire, Ponzio di Cimiez, morto nel 261. Entrambi questi santi sono esclusi dalla cronotassi di Gallia christiana.

Dal punto di vista storico, una comunità cristiana di Nizza è attestata per la prima volta al primo concilio di Arles del 314, dove venne rappresentata dal diacono Innocenzo e dall'esorcista Agapista. Tuttavia non è dato sapere se questi due personaggi rappresentassero il loro vescovo, assente al concilio, oppure fossero solamente i responsabili della comunità nizzarda, che dal punto di vista ecclesiastico dipendeva ancora all'inizio del IV secolo da Marsiglia; negli atti di quel concilio infatti Innocenzo e Agapista firmano come delegati ex portu Nicaensi e non ex civitate Nicaensi. Secondo Duchesne, questa espressione è indizio che Nizza, non avendo lo status di civitas, non poteva essere sede di un episcopus.[4]

Primo vescovo accertato di Nizza è Amanzio, che prese parte, assieme a Procolo di Marsiglia, al concilio di Aquileia del 381.[5]

A pochi chilometri da Nizza sorgeva la città di Cimiez, l'antica Cemenelum, primitiva capitale della provincia romana delle Alpi Marittime, sede di un vescovo. Attorno al 451 papa Leone Magno decretò l'unione delle sedi di Cimiez e di Nizza a vantaggio della prima sede; tuttavia nel 462 papa Ilario separò nuovamente le due sedi, ma la separazione durò poco, perché, su istanza di Ingenuo di Embrun, le due diocesi furono nuovamente unite (circa 465/466), questa volta a vantaggio di Nizza.[6] Questa decisione fu motivata dalla decadenza di Cimiez,[7] per l'elevazione di Embrun al doppio rango di capitale e di sede metropolitana della provincia, e per l'accresciuta importanza di Nizza, entrata nell'orbita dell'arcidiocesi di Embrun come sua suffraganea. Tuttavia, ancora nel VI secolo, al concilio di Orléans V del 549, partecipò il vescovo Magno, che si firma come episcopus Cemelensis et Nicaensis, mentre nel successivo concilio di Concili di Arles del 554, lo stesso si presenta solo come episcopus Cemelensis. È l'ultima menzione di un vescovo di Cimiez, la cui sede scomparve, annessa definitivamente da Nizza.[8] Tuttavia, fino all'XI secolo i vescovi di Nizza porteranno anche il titolo di Cimiez.[9]

Poco si conosce della diocesi nizzarda nei secoli che vanno dal VI al X inoltrato, per le incursioni dei popoli germanici e per le devastazioni successive operate dai Saraceni che ebbero nel X secolo una loro roccaforte nei pressi di Saint-Tropez, il Frassineto. Unico periodo di relativa calma per la regione fu l'epoca carolingia, durante la quale a Cimiez nell'VIII secolo fu dapprima fondato l'importante monastero benedettino di Nostra-Signora dell'Assunzione, nel periodo in cui si intrecciano legami con l'abbazia di San Dalmazzo di Pedona[10], che deteneva numerosi possessi nelle valli del nizzardo. In seguito verso il IX secolo a Nizza viene fondata la celebre abbazia dedicata a San Ponzio (abbaye de Saint-Pons) da parte del vescovo Siagrio[11] e dai monaci dell'abbazia di Lerino.

Verso la metà dell'XI secolo fu consacrata la cattedrale medievale, in sostituzione della primitiva cattedrale del V secolo. Una seconda cattedrale fu scelta nel 1590, ma ben presto venne abbandonata e nella seconda metà del XVII secolo venne costruita l'attuale.

Si deve al vescovo Enrico Provana, sul finire del XVII secolo, la costruzione del seminario diocesano.

Il 29 novembre 1801, in seguito al concordato fra Santa Sede e Napoleone Bonaparte, Nizza divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Aix e contestualmente incorporò alcune porzioni delle soppresse diocesi di Senez e di Glandèves.

Durante il Primo Impero, per un breve periodo, la diocesi di Nizza si ampliò incorporando porzioni delle diocesi di Ventimiglia e di Albenga.

Nel 1817 Nizza divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Genova.

Nel 1860, in seguito alla cessione di Nizza alla Francia, i confini diocesani furono parzialmente rivisti. L'anno seguente Nizza divenne nuovamente suffraganea dell'arcidiocesi di Aix.

Il 30 aprile 1868 la diocesi di Nizza cedette il territorio del principato di Monaco a vantaggio dell'erezione dell'abbazia territoriale dei Santi Nicola e Benedetto, che fu elevata a diocesi il 15 marzo 1886 per essere ulteriormente elevata al rango di arcidiocesi nel 1981.

Nel 1886 il territorio della diocesi fu esteso a tutto il dipartimento delle Alpi Marittime, con l'annessione dei territori ad ovest del fiume Varo e di quelli verso il confine con l'Italia: la diocesi si ingrandì perciò con l'arrondissement di Grasse, sottratto alla diocesi di Fréjus, e con alcune parrocchie di Mentone, sottratte alla diocesi di Ventimiglia.

Nel 1947 le variazioni del confine di stato tra Italia e Francia, con la cessione a quest'ultima della valle superiore del Roja, hanno comportato il passaggio alla diocesi di Nizza delle parrocchie di Tenda, Briga Marittima, Piena e Libri, precedentemente nella diocesi di Ventimiglia, e della parrocchia di Molières, che prima apparteneva alla diocesi di Cuneo.

Il 1º settembre 2001, in base a una convenzione con l'arcidiocesi di Monaco, la parrocchia di Santo Spirito di Beausoleil, comprendente i comuni di Beausoleil, Cap-d'Ail, La Turbie e Peille, limitrofi al principato di Monaco, è stata affidata alla cura pastorale dell'arcidiocesi monegasca, pur restando sotto la giurisdizione della diocesi di Nizza.

L'8 dicembre 2002, con la riorganizzazione delle circoscrizioni diocesane francesi, Nizza è entrata a far parte della provincia ecclesiastica di Marsiglia.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi di Cimiez

  • San Valeriano † (prima del 439 - dopo il 455 circa)[12]
  • Magno † (prima del 549 - dopo il 554)

Vescovi di Nizza

Statistiche

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 1.098.550 persone contava 642.890 battezzati, corrispondenti al 58,5% del totale.

Note
  1. (FR) Carte des paroisses
  2. Scheda su Diocesi di Nizza, sul sito SantieBeati.it
  3. È una questione tuttora dibattuta quella della storicità di san Basso e della sua appartenenza alla Chiesa di Nizza. La critica storica ritiene che Basso sia stato un martire di Nicaea di Bitinia, città che, a partire dal XVI secolo con Cesare Baronio, fu confusa con Nicaea ad Varum, nome latino di Nizza. Cfr. Histoire des diocèses de France, p. 12.
  4. Duchesne, p. 296. Histoire des diocèses de France, p. 15.
  5. Tutte le fonti, ad eccezione di Cappelletti, riconoscono in Amanzio il primo vescovo di Nizza.
  6. Histoire des diocèses de France, pp. 18-19.
  7. Secondo Gregorio di Tours la città fu distrutta dai Longobardi nel 575.
  8. Il redattore degli atti del falso concilio di Narbona, che si suppone si sia celebrato nel 788, menziona ancora un Giovanni, vescovo di Cimiez. Cfr. Histoire des diocèses de France, p. 21.
  9. Laurent, op. cit., col. 833.
  10. C. Tosco, S. Dalmazzo di Pedona. Un'abbazia nella formazione storica del territorio dalla fondazione paleocristiana ai restauri settecenteschi, Cuneo 1996, pp. 26, 36 - nel portale storico Borgo San Dalmazzo del Centro Interuniversitario di Storia Territoriale "G.Casalis"
  11. Scheda su Diocesi di Nizza, sul sito SantieBeati.it
  12. Dopo Valeriano, Gallia christiana mette, con il beneficio del dubbio, un san Duterio, che sarebbe stato ucciso dai Vandali nel 483 o 493. Secondo Duchesne le prove a sostegno di questa tesi sono molto deboli; l'Histoire des diocèses de France lo ignora.
  13. (IT) Esame dell'apologia alla controcritica in difesa del vero sull'identità del sacro corpo di san Basso primo vescovo e primo martire di Nizza in Provenza ora venerato nella terra di Marano nel Piceno su books.google.it, presso Domenicantonio Quercetti stamp. vescov. e della reggenza cesar. reg., 1799 URL consultato il 2023-12-10
  14. Secondo gli autori dell'Histoire des diocèses de France (p. 20), in occasione della prima unione di Cimiez con Nizza, erano vescovi delle due sedi rispettivamente Valeriano e Valerio, che successivamente furono confusi in un'unica persona.
  15. Questo vescovo venne consacrato da Ingenuo di Embrun prima di recarsi a Roma per perorare presso il papa i suoi diritti metropolitici.
  16. Questo vescovo è ignoto a Gallia christiana, che al suo posto inserisce il successivo san Siagrio, il cui nome è fornito, secondo Duchesne, «par un document des plus suspects» (p. 298). Secondo l'Histoire des diocèses de France dopo Abramo non sono più noti vescovi di Nizza fino a Bernard all'inizio dell'XI secolo.
  17. Menzionato negli atti del falso concilio di Narbona con il titolo di Cimelanensis episcopus.
  18. LTemplate:'Histoire des diocèses de France ignora il vescovo Goeffroi, per cui Pons I e Pons II costituiscono un unico vescovo. Per i successivi vescovi, l'Histoire riporta una cronologia diversa da quella accettata da Gams (cfr. pp. 36 e seguenti e p. 365).
  19. Nel 1009 la sede risulta essere vacante.
  20. Deceduto mentre era in visita al cantiere della fabbrica della nuova cattedrale.
Bibliografia
Collegamenti esterni