Museo dell'Opera del Duomo di Firenze
Museo dell'Opera del Duomo di Firenze | |
Michelangelo Buonarroti, Gruppo scultoreo della Pietà detto Pietà Bandini (1547 - 1555 ca.), marmo | |
Categoria | Musei del Duomo |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | Firenze |
Comune | Firenze |
Diocesi | Arcidiocesi di Firenze |
Indirizzo |
Piazza Duomo, 9 50122 Firenze (FI) |
Telefono | +39 055 2302885 |
Fax | +39 055 2302898 |
Posta elettronica | opera@operaduomo.firenze.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Opera del Duomo |
Tipologia | arte sacra, archeologia |
Contenuti | Arredi sacri, attrezzi ed utensili da lavoro, codici miniati, dipinti, grafica e disegni, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | Accoglienza al pubblico, audioguide, biglietteria, bookshop, caffetteria, didattica, guardaroba, organizzazione di eventi e mostre temporanee, sala per proiezione audio/video, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Palazzo dell'Opera |
Data di fondazione | 3 maggio 1891 |
Il Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, allestito nel Palazzo dell'Opera, venne inaugurato il 3 maggio 1891 per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, dal Campanile e del Battistero di San Giovanni.
L'esposizione attuale del Museo è stata inaugurata il 29 ottobre 2015, dopo lunghi e complessi lavori di ristrutturazione della sede espositiva e di riallestimento della collezione, iniziati nel 2013.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale, disposto su quattro livelli, si sviluppa in ventotto sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal V secolo a.C. al XX secolo.
Ingresso antico e Cortile del Ticciati
L'antico ingresso, sormontato dal busto del granduca Cosimo I de'Medici, introduce al primo cortile del complesso, prospiciente il casolare medievale rimaneggiato nel 1432 da Filippo Brunelleschi, la cui porta immetteva al vecchio Museo. Questo spazio oggi serve come area d'accoglienza e dotata di biglietteria e punto d'informazione. Inoltre, ospita il gruppo scultoreo, proveniente dal grandioso altare maggiore allestito nel Battistero di San Giovanni raffigurante:
- San Giovanni Battista innalzato al cielo (1732), in marmo, di Girolamo Ticciati.
Corridoio dell'Opera e Saletta introduttiva
Dal cortile si entra in un corridoio, dove una lunga parete ricorda i nomi dei maggiori artisti che, negli oltre sette secoli di vita dell'Opera, hanno lavorato per la Cattedrale, il Battistero ed il campanile.
Dal corridoio, si accede in una saletta didattica con informazioni utili per comprendere le fasi di costruzione e ristrutturazione della facciata della Cattedrale.
Galleria delle sculture
A partire dall'inizio del XIV secolo i portali del Battistero di San Giovanni Battista vennero decorati con alcune statue, nonché della prima delle tre porte bronzee per cui l'edificio è celebre. Successivamente, anche le porte laterali del Duomo furono arricchite nelle cimase e nei pinnacoli con gruppi scultorei, statue e rilievi. La galleria espone alcune di queste opere, tra le quali di particolare interesse sono:
- Frammenti del gruppo scultoreo raffigurante Battesimo di Gesù Cristo (1320 - 1324), in marmo, di Tino Camaiano, collocato fino al XVI secolo sulla porta meridionale del Battistero:
- Gesù Cristo benedicente (mezza figura);
- Allegoria della Speranza (testa);
- San Giovanni Battista (testa).
- Frammenti dei rilievi per la Porte della Mandorla (1404 - 1409), in marmo, di Nanni di Banco, provenienti dal Duomo, raffiguranti:
- Gesù Cristo in pietà;[1]
- Angelo con cartiglio.[2]
Sala del Paradiso
Dalla galleria, si entra nella grandiosa e suggestiva Sala del Paradiso, così chiamata in allusione all'antico nome della piazza tra il Duomo ed il Battistero, dove è stata riscostruita in scala 1:1 la facciata gotica della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, prima del suo smantellamento con l'obiettivo di recuperare la densità narrativa di questo spazio cittadino. Di grande interesse storico-artistico:
- Statue per la facciata (1296 - 1300), in marmo, eseguite da Arnolfo di Cambio e bottega, tra le quali si notano le seguenti opere originariamente collocate entro:
- lunetta del portale centrale:
- al centro, Madonna con Gesù Bambino, detta anche Madonna dagli occhi di vetro: gli occhi di questa statua sono in pasta vitrea, caratteristica che permetteva loro di riflettere la luce del sole e brillare;[3]
- a sinistra: Santa Reparata;[4]
- a destra: San Zanobi.
- lunetta del portale laterale sinistro: Madonna della Natività;[5]
- nicchia: Statua di papa Bonifacio VIII.[6][7]
- lunetta del portale centrale:
- Statue degli evangelisti (primo quarto del XV secolo), in marmo, provenienti dalla facciata, dove erano collocate entro quattro grandi nicchie ai lati del portale maggiore:
- a sinistra:
- San Matteo (1410 - 1415), di Bernardo Ciuffagni;[8]
- San Luca (1408 - 1413), di Nanni di Banco;[9][10]
- a destra:
- San Giovanni (1409 - 1411), di Donatello;[11][12]
- San Marco (1408 - 1415), di Niccolò di Pietro Lamberti.
- a sinistra:
Nella sala sono collocate, dirimpetto alla ricostruzione della facciata, le tre porte originari del Battistero e i gruppi scultorei che le sormontavano con una splendida sistemazione che ne ripristina l'originale rapporto spaziale con essa, interrotto nel 1587 con la demolizione di questa.
- Porta a due battenti detta Porta Sud con Storie di san Giovanni Battista, Allegorie delle Virtù teologali, Allegorie delle Virtù cardinali (1330 - 1336), in bronzo dorato, realizzata da Andrea Pisano.
- Porta a due battenti detta Porta Nord con Storie di Gesù Cristo, Evangelisti, Dottori della Chiesa (1403 - 1424), in bronzo dorato, realizzata da Lorenzo Ghiberti.
- Porta a due battenti detta Porta del Paradiso o Porta Est con Storie dell'Antico Testamento, Profeti e Sibille, Teste umane e Motivi decorativi zoomorfi e fitomorfi (1425 - 1452), in bronzo dorato, realizzata da Lorenzo Ghiberti. La porta venne seriamente danneggiata dall'alluvione del 1966 in seguito alla quale fu sottoposta ad un lungo restauro da parte dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, iniziato nel 1979 e conclusosi solo nel 2012 con il rimontaggio nel Museo.[13]
Nella sistemazione della sala sono inclusi i tre gruppi scultorei che sormontavano le porte del Battistero raffiguranti:
- Battesimo di Gesù Cristo (1502 - 1505), in marmo di Andrea Sansovino;
- Predica di san Giovanni Battista (1506 - 1511), in bronzo, di Giovanni Francesco Rustici;
- Decapitazione di san Giovanni Battista (1569 - 1571), in bronzo, di Vincenzo Danti.
Sala dei frammenti
Nella sala sono raggruppati i resti della decorazione marmorea della facciata medievale della Cattedrale, che andò in gran parte dispersa nel 1587 con lo lo smantellamento della stessa.
Sala della Maddalena
Lasciando la Sala dei frammenti, si entra in questo ambiente fortemente dominato al centro dalla presenza di una splendida e celebre opera:
- Statua di santa Maria Maddalena penitente (1453 - 1455), in legno parzialmente dipinto, realizzata da Donatello per l'interno del Battistero.[14][15]
Inoltre, nella sala sono esposte alcune opere, spesso collocate su altari laterali, che illustrano la religiosità e la devozione dei fiorentini. Fra queste di ricordano:
- San Zanobi, san Giovanni Battista e santa Reparata (prima metà del XIV secolo), tempera su tavola, attribuita al Maestro di Terenzano.[16]
- San Zanobi e una donatrice (ultimo quarto del XIV secolo), tempera su tavola, attribuita a Nicolò di Pietro Gerini o Jacopo di Cione.[17]
- Santa Caterina d'Alessandria in trono e donatore (1370 - 1375), tempera su tavola di Giovanni del Biondo.[18]
Cappella delle Reliquie
Nell'ambiente sono conservati tredci reliquiari, tra i quali sono di particolare interesse sia artistico che storico:
- Reliquiario del dito di san Giovanni Battista (prima metà del XV secolo), attribuito a Matteo di Giovanni, donato alla Cattedrale dal cardinale Pietro Corsini.
- Reliquiario di san Girolamo (1487) e di sant'Antonio abate (1514): due opere realizzate probabilmente dal celebre orafo fiorentino di Antonio di Salvi.
- Reliquiario della Passione detta anche Croce della Granduchessa (1618), in oro e pietre preziose, opera dell'orafo Cosimo Merlini, commissionata da granduca Cosimo II de' Medici e della consorte Maria Maddalena d'Austria: questa stauroteca viene ancora oggi esposta in Duomo ogni anno dal Venerdì Santo alla domenica di Pasqua.
Tribuna di Michelangelo
Nell'ambiente si trova uno dei tardi capolavori del celebre artista fiorentino:
- Gruppo scultoreo della Pietà, detto anche Pietà Bandini (1547 - 1555 ca.), in marmo, di Michelangelo Buonarroti: lo scultore, ormai settantenne, realizzò solo parzialmente questa opera che nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto decorare la sua sepoltura. Nella figura di Nicodemo, che adagia il corpo di Gesù tra le braccia della madre, l'anziano artista ritrae se stesso.[19]
Lapidarium storico
Dalla Tribuna si accede all'antico Lapidarium, in cui sono conservati elementi architettonici, iscrizioni sepolcrali e cimeli scultorei, databili dal XI al XVI secolo, tra i quali sono di particolare interesse alcuni frammenti del fonte battesimale e del recinto presbiterale del Battistero.
Scalone nuovo
Lo Scalone nuovo assume la funzione di via d'accesso ai piani superiori, lungo il quale si ammira:
- Gesù Cristo in trono tra Maria Vergine e i santi fiorentini (1882 - 1883), opera di Niccolò Barabino: questo è il cartone per il mosaico del timpano della porta maggiore del Duomo.
Galleria del Campanile
Sul lato destro della lunga galleria sono esposte le sedici sculture che decoravano il terzo registro del Campanile che rappresentano:
- Statue di personaggi dell'Antico Testamento e sibille, tra le quali spiccano importanti capolavori, originariamente collocati:
- sul lato settentrionale:
- Sibilla Eritrea (1337 - 1341), in marmo, di Nino Pisano.[20]
- Salomone (1337 - 1341), in marmo, di Andrea Pisano.[21]
- Davide (1337 - 1341), in marmo, di Andrea Pisano.[22]
- Sibilla Tiburtina (1337 - 1341), in marmo, di Nino Pisano.[23]
- sul lato occidentale:
- sul lato orientale:
- sul lato meridionale:
- Profeta (1337 - 1341), in marmo, di un collaboratore di Andrea Pisano.[30]
- Profeta (metà del XIV secolo), in marmo, di un collaboratore di Andrea Pisano.[31]
- Profeta (1337 - 1341), in marmo, di Nino Pisano.[32]
- sul lato settentrionale:
Sul lato sinistro della galleria sono conservate le cinquantaquattro formelle con rilievi istoriati, provenienti dal primo e secondo registro del Campanile, in forma rispettivamente di esagoni e losanghe. La serie è stata realizzata in gran parte da Andrea Pisano e bottega nel XIV secolo e terminata nel XV secolo da Luca della Robbia: questa è la celebrazione simbolica della conoscenza e del lavoro umano.
- Serie di formelle esagonali con Storie della Genesi, Allegorie delle Arti liberali e Lavori dell'uomo (1334 - 1350), in marmo, eseguite da Andrea Pisano e bottega. Tra le quali si notano:
- Serie di formelle a losanga con Personificazioni dei Pianeti (1334 - 1343), in marmo, eseguite dalla bottega di Andrea Pisano. Tra le quali si ricordano:
- Serie di formelle a losanga con Arti liberali (1343 - 1360), in marmo, eseguite dalla bottega di Andrea Pisano. Tra le quali si segnalano:
- Serie di formelle a losanga con i Sacramenti (1343 - 1360), in marmo, attribuite alla bottega di Andrea Pisano o Alberto Arnoldi. Tra le più significative:
- Serie di formelle esagonali con Arti liberali (1437 - 1439), in marmo, di Luca della Robbia.
- Orfeo incanta gli animali ossia Allegoria della Musica.[54]
Galleria della Cupola
Dalla Galleria del Campanile si accede a quella dedicata alla Cupola, che ospita i documenti storici e i modelli relativi all'immensa struttura realizzata da Filippo Brunelleschi sopra la crociera della Cattedrale tra il 1418 ed 1436.
- Modello architettonico della Cupola e di due tribune (1420 - 1436), in legno, attribuito a Filippo Brunelleschi.
- Modello architettonico della lanterna della Cupola (1430 - 1446), in legno, attribuito a Filippo Brunelleschi.
Galleria dei Modelli
La facciata medievale di Santa Maria del Fiore, rimasta incompiuta nella parte superiore, fu smantellata nel 1587 per volere del granduca Francesco I de' Medici. A partire da questo anno furono presentati diversi progetti per una facciata moderna e grandi modelli architettonici lignei, anche se nella nella realtà nessuno fu portato a termine. Alcuni di questi sono esposti nella Galleria e tra i quali si ricordano:
- Modello architettonico per la facciata della Cattedrale (fine XVI secolo), in legno, di Bernardo Buontalenti.
- Modello architettonico per la facciata della Cattedrale (fine XVI secolo), in legno, di Giovanni Antonio Dosio.
Sala dei paramenti
Dalla Galleria dei modelli si accede a questo ambiente, dove è esposta un'interessante selezione di paramenti liturgici del periodo granducale, in particolare dalmatiche, pianete e piviali.
La Sala delle Navate presenta i dipinti che un tempo decoravano gli altari all'interno del Duomo e che sono stati rimossi con i cambiamenti e lo sviluppo interno della chiesa. Di straordinario interesse:
- Dossale con San Zanobi in trono tra sant'Eugenio e san Crescenzio e Storie di san Zanobi (1240 - 1250 ca.), tempera su tavola, del Maestro del Bigallo.[55]
- Stendardo processionale con Sant'Agata (terzo quarto del XIII secolo), tempera su tavola, del Maestro della Sant'Agata.[56]
- Madonna tra santa Caterina d'Alessandria e san Zanobi (1334), tempera su tavola, di Bernardo Daddi.[57]
- Trittico con Martirio di san Sebastiano, Episodi della vita di san Sebastiano ed Annunciazione (1370 - 1375), tempera su tavola, di Giovanni del Biondo.[58][59][60]
- Sei compassi quadrilobati, provenienti dall'altare della Trinità, anticamente addossato alla controfacciata della Cattedrale, raffiguranti:
- San Matteo, San Marco e San Giovanni evangelista (1398), tempera su tavola oro, realizzati da Lorenzo di Bicci.
- Gesù Cristo benedicente, Sant'Ambrogio e Sant'Agostino (1404), tempera su tavola oro, eseguiti da Mariotto di Nardo.
- Gruppo scultoreo con l'Annunciazione (fine XIV - inizio XV secolo), in marmo, di Giovanni Antonio di Banco.[61][62]
Inoltre, nella sala è esposto:
- Monumento funebre di Piero Farnese (metà del XIV secolo), in marmo: la tomba del condottiero, morto nel 1363, venne realizzato riutilizzando un sarcofago romano del II secolo d.C., il cui fronte antico, addossato per secoli alla parete del Duomo, tornò visibile solo nel XX secolo con la rimozione della tomba dalla chiesa.
Sala delle Cantorie
Nella sala sono esposti i due pergami marmorei, dette cantorie, ossia logge sopraelevate per il coro e l'organo, originariamente ubicate sulle pareti nord-est e sud-est della tribuna maggiore della Cattedrale:
- Cantoria con Fanciulli e putti coristi e musicanti (1432 - 1435), in marmo, mosaico e pasta vitrea, di Luca della Robbia: il soggetto scolpito sulla cantoria è il Salmo 150 (Laudate Domini), i cui versetti sono riportati su tre fasce (sul bordo in alto, in basso e sotto i mensoloni).[63]
- Cantoria con Putti che giocano e danzano (1433 - 1438), in marmo, mosaico, oro e bronzo, di Donatello: l'artista si è forse ispirato per la decorazione al Salmo 148 o Salmo 149, dove si allude alla danza come espressione di gioia spirituale.[64][65]
Inoltre, nella sala sono esposti splendidi oggetti liturgici, tra i quali il più importante e significativo è:
- Reliquiario del Libretto (1500 - 1501), in oro, smalti, perle e rubini, opera di Paolo di Giovanni Sogliani, che contiene a sua volta un reliquiario a dittico (terzo quarto del XIV secolo), in oro con smalti e gemme, i cui scomparti conservano alcune reliquie della passione di Cristo.
Sala del Coro bandinelliano
Mentre la sala precedente mostra il presbiterio del Duomo nel XV secolo, quella del Coro bandinelliano conserva gli arredi realizzati nel XVI secolo per il primo degli interventi granducali intesi a nobilitare ed ammodernare la chiesa. Nell'ambiente si possono ammirare:
- Rilievi con Profeti, apostoli e santi (1547), in marmo, di Baccio Bandinelli: questi decoravano il coro monumentale commissionato da Cosimo I de'Medici in sostituzione di quello ligneo.
Sala del Tesoro
La sala presenta gli arredi sacri e la suppellettile liturgica proveniente dal Tesoro di San Giovanni e dal Tesoro della Cattedrale, databile dal XIII al XVII secolo, tra i quali spiccano:
- Altare di san Giovanni Battista con Storie di san Giovanni Battista, Santi, Profeti e Sibille (1366 - 1483), in argento, al quale hanno lavorato diverse generazioni di orafi, quali Bernardo Cennini, Antonio del Pollaiolo, Andrea Verrocchio, Michelozzo di Bartolomeo e Leonardo di ser Giovanni.[66]
- Croce d'altare (1457 - 1459), in lamina d'argento cesellata e smalti, realizzata da Betto di Francesco Betti, Antonio del Pollaiolo e Miliano di Domenico Dei.[67][68]
- Parato liturgico di san Giovanni, costituito da 4 pezzi (due dalmatiche, piviale e pianeta), decorato da 27 pannelli raffiguranti Storie della vita di san Giovanni Battista (1466 - 1480 ca.), in tessuto ricamato in sete policrome e filo d'oro, realizzato da manifatture italiane, su disegno di Antonio del Pollaiolo.
Museo dell'Ottocento
La sezione, articolata in cinque ambienti, presenta documenti e testimonianze legate alla facciata realizzata per la Cattedrale nel XIX secolo, tra le quali si notano:
- Progetti per la facciata (terzo quarto del XIX secolo), disegni, acquerelli e stampe di Johann Georg Müller, Niccolò Barducci e Emilio De Fabris: a quest'ultimo venne affidata la realizzazione della facciata nella forma attuale, inaugurata nel 1887.
- Statue di Samuele ed Aronne (1882 - 1883), di Giovan Battista Tassara, provenienti dalla facciata del Duomo.
- Statue di Adamo ed Eva (1886), in marmo, di Lot Torelli, provenienti dalla facciata del Duomo.
- Dipinto preparatorio per il mosaico del portale sinistro con Allegoria della Carità tra i rappresentati delle istituzioni assistenziali (1884 - 1885), tela, di Niccolò Barabino.
- Dipinto preparatorio per il mosaico del portale destro con Allegoria della Fede tra i rappresentati delle corporazioni artigianali (1885 - 1887), tela, di Niccolò Barabino.
Galleria fotografica
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Note | |
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Bibliografia | |
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