Sede titolare di Castro

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Castro
Sede vescovile titolare
Dioecesis Castrensis
Chiesa latina
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Vescovo titolare: Patrick Kevin Lynch, SS.CC.
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Sede vacante
Suffraganea
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Istituita: 1968
Soppressa: {{{sedetitolaresoppressa}}}
Ricostituita: {{{ricostituita}}}
Stato bandiera Italia
Regione: Lazio
Località: Castro (Lazio)
collocazione
geografica:
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Diocesi soppressa di Castro
Diocesi suffraganee:
Eretta: VII secolo
Soppressa: 13 settembre 1649
trasferita ad Acquapendente
Collegamenti esterni

Dati online (gc ch )

Elenco delle sedi titolari della Chiesa cattolica
Tutte le sedi titolari
Coordinate geografiche
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La Sede titolare di Castro (in latino: Dioecesis Castrensis) è una sede titolare della Chiesa cattolica. È stata diocesi dal VII secolo al 13 settembre 1649, quando fu soppressa e il territorio unito alla diocesi di Acquapendente.

Cenni storici

Sull'origine della diocesi non c'è consenso tra gli storici. Lo storico Ferdinando Ughelli ritiene che Castro sia divenuta sede vescovile dopo la distruzione di Vulci nel X secolo. Altri invece, tra cui Louis Duchesne, per il trasferimento della sede episcopale di Vesentum, a 15 km da Castro, dove ora sorgono le rovine del castello medievale di Bisenzio, distrutta ai tempi delle guerre tra longobardi e bizantini (VI-VIII secolo).

Un Lautfredus Episcopus Castri figura tra i partecipanti al sinodo romano del 769, dove non figurano vescovi bisentini o vulcenti. Papa Paolo II, in una bolla datata 14 novembre 1465, lamentava l'inesistenza di lettere originali sulla fondazione della Chiesa castrense, eccettuata una bolla di Leone IX al vescovo Ottone di Castro (14 aprile 1053) in cui si confermavano le possessioni dei santi Savino e Pancrazio.

Nel periodo comunale Castro divenne comune autonomo del Patrimonio. Nel processo di stabilizzazione della diocesi, come in quasi tutte le diocesi, i vescovi castrensi furono confrontati alle pretese di autonomia di abbazie e monasteri presenti nel territorio di sua giurisdizione. Una lunga vertenza che si protrasse del 1274 al 1321 oppose i vescovi di Castro agli abati di San Salvatore del monte Amiata per la giurisdizione sulla chiesa di San Pietro di Latera, terminata con la conferma della dipendenza da Castro.

I vescovi di Castro divennero commendatari dell'abbazia del Santo Sepolcro di Acquapendente (1534-1539) per volere di Paolo III Farnese, fondatore del Ducato di Castro. Da allora essi ebbero anche il titolo di abati del Santo Sepolcro. Per questo motivo Olimpia Maidalchini, dopo la distruzione di Castro nel 1649, propose al cognato papa Innocenzo X il trasferimento della diocesi castrense ad Acquapendente.[1] La decisione fu ratificata il 13 settembre 1649 con la bolla In supremo militantis.[2]

Cronotassi dei vescovi

  • Custodito † (menzionato nel 680)
  • Teodoro † (menzionato nel 715)[3]
  • Anderamo † (menzionato nel 743)
  • Lanfrido † (menzionato nel 769)
  • San Bernardo I † (VIII/IX secolo)
  • Giordano † (menzionato nell'853)
  • Berardo ? † (menzionato nel 964)[4]
  • Gisilberto † (menzionato nel 968)[4]
  • Giovanni † (menzionato nel 969)[5]
  • Benedetto I † (menzionato nel 1015)
  • Giovanni I † (menzionato nel 1027)
  • Alberto † (menzionato nel 1036)
  • Godizone † (menzionato nel 1042)[4]
  • Ottone † (menzionato nel 1053)[4]
  • Anselmo † (menzionato nel 1060)
  • Adamo † (menzionato tra il 1133 e il 1142)[6]
  • Pietro I † (menzionato nel 1179)
  • Anonimo † (menzionato nel 1201)
  • Rolando † (prima del 1206 - dopo il 1207)
  • Ruggero Calcagnini, O.P. † (prima del 1244 - dopo il 1253)
  • Angelo I † (menzionato nel 1274)
  • Ermanno † (18 luglio 1278 - ? deceduto)[7]
  • Bernardo II † (24 aprile 1285 - circa 1294 deceduto)
  • Gaetano Baliganto † (? - circa 1296 deceduto)
  • Rufino † (9 agosto 1296 - ? deceduto)
  • Pietro II † (7 aprile 1308 - 1309 deceduto)
  • Giacomo I † (11 aprile 1309 - 14 maggio 1311 nominato vescovo di Nola)
  • Gregorio Bonfili, O.E.S.A. † (9 maggio 1311 - 1321 deceduto)
  • Pietro III, O.E.S.A. † (8 gennaio 1322 - ? deceduto)
  • Giacomo II, O.F.M. † (30 gennaio 1331 - 1352 deceduto)
  • Stefano † (18 gennaio 1353 - 1º gennaio 1363 deceduto)
  • Paolo Guiducci † (22 aprile 1364 - ? deceduto)
  • Giovanni Cambaruti † (18 luglio 1373 - dopo il 1377 deposto)
  • Angelo Gozzadini † (1380 - 1383 deceduto)
  • Giovanni II † (1384 - ? deceduto)
  • Benedetto II † (11 aprile 1394 - 1395 deceduto)
  • Giovanni III † (prima del 1401 - ? deceduto)
  • Pietro IV, O.E.S.A. † (15 gennaio 1420 - ? deceduto)
  • Angelo II † (9 maggio 1429 - 1437 deceduto)
  • Marco Cobello † (11 dicembre 1437 - ? deceduto)
  • Antonio † (31 marzo 1463 - 30 ottobre 1467 nominato vescovo di Civita Castellana e Orte)
  • Daniele da Forlì, O.F.M. † (30 ottobre 1467 - ?)
  • Giacomo Romanesci, O.F.M. † (4 maggio 1468 - ? deceduto)
  • Michele da Viterbo † (18 agosto 1469 - dopo il 1478 deceduto)
  • Tito Veltri † (10 novembre 1480 - 30 aprile 1511 dimesso)
    • Gabriele Fosco, O.E.S.A. † (30 aprile 1511 - 1518 dimesso) (amministratore apostolico)
  • Giorgio Uberti † (12 aprile 1518 - 1528 dimesso)
  • Leone Leonici † (20 agosto 1529 - 1532 dimesso)
  • Francesco Boscheni † (17 aprile 1532 - 1535 deceduto)
  • Ludovico Magnasco di Santa Fiora † (20 ottobre 1535 - 6 luglio 1543 nominato vescovo di Assisi)
  • Girolamo Maccabei † (6 luglio 1543 - 1568 dimesso)
  • Francesco Cittadini † (19 novembre 1568 - gennaio 1581 deposto)
  • Celso Paci † (13 gennaio 1581 - 7 maggio 1591 deceduto)
  • Lorenzo Celsi † (19 luglio 1591 - 1603 deceduto)
  • Giovanni Ambrogio Caccia † (26 febbraio 1603 - 1611 dimesso)
  • Alessandro Rossi † (31 gennaio 1611 - 9 luglio 1614 nominato vescovo di Parma)
  • Antonio Massa † (24 novembre 1614 - 31 ottobre 1616 deceduto)
  • Ireneo Brassavola, O.F.M. † (9 gennaio 1617 - 1621 deceduto)
  • Alessandro Carissimi † (15 dicembre 1621 - settembre 1631 deceduto)
  • Pompeo Balbani † (19 gennaio 1632 - 1639 deceduto)
  • Alberto Giunti † (10 settembre 1640 - 1648 deceduto)
  • Cristoforo Giarda, B. † (18 maggio 1648 - 18 marzo 1649 deceduto)

Cronotassi dei vescovi titolari

Note
  1. La diocesi di Viterbo
  2. (LA) Bolla In supremo militantis, in Bullarum diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum Taurinensis editio, vol. XV, pp. 641–644.
  3. Questo vescovo, menzionato da Cappelletti, è ignoto a Ughelli, Duchesne e Lanzoni.
  4. 4,0 4,1 4,2 4,3 Schwartz, Die besetzung der bistümer Reichsitaliens…, pp. 256-257.
  5. Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien Deutschlands und Reichsitaliens 916-1001, seconda parte (962–1001), a cura di Ernst-Dieter Hehl, Hannover 2007, p. 312 e nota 41. Gli editori tedeschi assegnano questo vescovo alla diocesi di Castro, in base alle principali lezioni dei manoscritti, benché un solo manoscritto abbia la lezione Tusculanensis, ossia la diocesi di Tusculum, sede a cui viene tradizionalmente attribuito il vescovo Giovanni.
  6. Kehr, Italia pontificia, II, p. 218, nº 3.
  7. Alla morte di Ermanno, il capitolo elesse Cristoforo, che rinunciò, e Leonardo da Montefiascone, O.P., che morì prima della conferma pontificia. Eubel, Hierarchia catholica, I, p. 173, nota 3.
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