Sede titolare di Sidone

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  • Parametro: vescovo

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Sede titolare di Sidone
Sede vescovile titolare
Dioecesis Sidoniensis
Patriarcato di Antiochia
Sidone.jpg
Mappa della regione
Vescovo titolare: sede vacante
Suffraganea
della Sede titolare di Tiro
Istituita: XIV secolo
Stato bandiera Libano
Località: Sidone
Diocesi soppressa di Sidone
Eretta: ?
Soppressa: ?
Collegamenti esterni
Dati online (gc ch)
Collegamenti interni
Tutte le sedi titolari

La Sede titolare di Sidone (in latino: Dioecesis Sidoniensis) è una diocesi soppressa della Chiesa cattolica.

Cenni storici

L'antica Sidone ((EL) Σιδών) fu, alla fine del 2° millennio a.C., la più importante città del popolo dei Fenici. Fiorente al tempo di Alessandro Magno, passò in seguito ai Tolomei, ai Seleucidi e nel 64 a.C. ai Romani. Fiorì ancora in età imperiale e nella prima età cristiana.

La città è citata spesso nella Bibbia. Nell'Antico Testamento è citata nel libro di Gioele 3,4, nel libro di Geremia 25,22 e nel libro di Ezechiele 32,30. Nel Nuovo Testamento Gesù visitò i paesi di Tiro e Sidone (15,21 7,31), in quel viaggio guarì la donna siro-fenicia. San Paolo, tornando a Roma da Cesarea, si fermò con i suoi amici a Sidone, dove c'erano alcune famiglie di discepoli di Gesù (27,3).

Molto presto divenne sede vescovile della provincia romana della Fenicia Prima nella diocesi civile d'Oriente. Faceva parte del patriarcato di Antiochia ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Tiro, come attestato da una Notitia Episcopatuum del VI secolo.[1] Nel 501 un terremoto la distrusse quasi completamente.

Occupata dai musulmani divenne porto militare di Damasco sotto i califfi omayyadi. Presa una prima volta dai crociati, che la chiamarono Sagitta o Sayette, nel 1110, fu feudo alle dirette dipendenze del regno di Gerusalemme. Caduta in mano a Saladino nel 1187, fu ripresa dai crociati nel 1228 e nuovamente fortificata da Luigi IX re di Francia, che vi soggiornò per sette mesi nel 1253. Distrutta dai Mongoli nel 1260, lo stesso anno passò ai Templari, finché nel 1291 ritornò definitivamente ai musulmani, che ne distrussero le fortificazioni.

Cronotassi

Vescovi greci

  • San Zenobio ? † (all'epoca di Diocleziano)
  • Teodoro † (menzionato nel 325)
  • Amfione †
  • Paolo I † (menzionato nel 381)
  • Damiano † (prima del 445 - dopo il 451)
  • Megas † (menzionato nel 458)
  • Andrea † (menzionato nel 518)
  • Paolo II †

Vescovi latini

  • Bernardo † (prima di gennaio 1131 - circa 1153 deceduto)
  • Amalrico, O.Praem. † (menzionato nel 1155)
  • Odo I † (2 maggio 1176 - ?)
  • Rainaldo † (menzionato nel 1181)
  • Odo II † (prima del 1187 - dopo il 1190)[2]
  • Terrico † (1204 - ?)
  • Radolfo † (prima del 1212 - circa 1214 nominato patriarca di Gerusalemme)
  • Anonimo † (1237 - ?)
  • G. † (menzionato nel 1244)[3]
  • Pietro † (5 ottobre 1247 - ?)
  • Giovanni, O.P. † (prima del 1263 - 17 settembre 1267 nominato arcivescovo di Tiro)
  • Adam de Romery † (1274 - 17 gennaio 1298 deceduto)

Vescovi titolari

Note
  1. Echos d'Orient X, 1907, p. 94.
  2. Un vescovo di Sidone fu sospeso dalle sue funzioni episcopali il 15 dicembre 1198; Eubel II, p. XXXVIII.
  3. Il vescovo G. potrebbe essere lo stesso anonimo eletto nel 1237. Nelle lettere pontificie, si accenna ai vescovi di Sidone, senza menzionarne il nome, negli anni 1221, 1226, 1234, 1236 e 1243. Eubel II, p. XXXVIII
  4. Eubel, vol. I, p. 450, avvisa il lettore che « seriem hanc paulo post in duplicem evadere, manifestum est; animadvertendum tamen, alteram eccl. Sidonien., antiquam sedem ecclesiae Gadicen., in Hispania extitisse et praeter formam “Sidonien.” etiam adhiberi “Sindonien.” ».
  5. Succeduto a Michael Helding.
  6. Moroni, op. cit., p. 5; e Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli Stati di Sardegna, Torino 1850, vol. XX, pp. 276-277.
Bibliografia
  • Enciclopedia Treccani on line, Sidone