Grazia: differenze tra le versioni

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La [[Neoscolastica]] perfeziona tale sistema secondo un complesso schema di ramificazioni. Essa distingue la grazia in:
La [[Neoscolastica]] perfeziona tale sistema secondo un complesso schema di ramificazioni. Essa distingue la grazia in:
* ''grazia increata'': è il favore di Dio;
* ''grazia increata'': è il favore di Dio;
* ''grazia creata'': consiste nei doni e negli effetti prodotti dal favore di Dio nell'uomo; si differenzia, per quanto riguarda l'azione di Dio, in
* ''grazia creata'': consiste nei doni e negli effetti prodotti dal favore di Dio nell'uomo; si differenzia, per quanto riguarda l'azione di Dio, in:
** ''grazia del [[Creatore]]'' (''gratia creatoris''): è quella concessa ad [[Adamo]] ed [[Eva]] nel [[Paradiso Terrestre]] come grazia dello [[stato originario]]
** ''grazia del [[Creatore]]'' (''gratia creatoris''), quella concessa ad [[Adamo]] ed [[Eva]] nel [[Paradiso Terrestre]] come grazia dello [[stato originario]];
** ''grazia del [[Redentore]]'' (''gratia Redemptoris''): è quella che [[guarigione|sana]] l'uomo [[caduta|caduto]] come grazia di [[Cristo]].
** ''grazia del [[Redentore]]'' (''gratia Redemptoris''), quella che [[guarigione|sana]] l'uomo [[caduta|caduto]] come grazia di [[Cristo]].
: Questi due modi di agire di Dio elevano l'uomo a un nuovo grado dell'essere (''gratia elevans'') e, inoltre, la grazia del Redentore sana le [[ferita|ferite]] inferte dal [[peccato]] (''gratia elevans et sanans'').
: Questi due modi di agire di Dio elevano l'uomo a un nuovo grado dell'essere (''gratia elevans'') e, inoltre, la grazia del Redentore sana le [[ferita|ferite]] inferte dal [[peccato]] (''gratia elevans et sanans'').


: A seconda poi del modo con cui influisce, la ''grazia creata'' si divide in:
A seconda poi del modo con cui influisce, la ''grazia creata'' si divide in:
** ''grazia esterna'': è quella che attua nella [[predicazione]] e nei [[Sacramento|Sacramenti]]; è ordinata alla seguente come al suo fine;
* ''grazia esterna'': è quella che attua nella [[predicazione]] e nei [[Sacramento|Sacramenti]]; è ordinata alla seguente come al suo fine;
** ''grazia interna'': è quella che influisce ''entitativamente'' sull'intimo dell'[[anima]]; questa costituisce il concetto centrale, che a sua volta si ramifica:
* ''grazia interna'': è quella che influisce ''entitativamente'' sull'intimo dell'[[anima]]; questa costituisce il concetto centrale, che a sua volta si ramifica:
*** ''[[grazia di stato]]'' o ''grazia d'ufficio'': è quella concessa a singole [[persona|persone]] sotto forma di [[carisma]] per il [[ministero]] [[salvezza|salvifico]] da svolgere verso gli altri;
** ''[[grazia di stato]]'' o ''grazia d'ufficio'': è quella concessa a singole [[persona|persone]] sotto forma di [[carisma]] per il [[ministero]] [[salvezza|salvifico]] da svolgere verso gli altri;
*** ''[[grazia santificante]]'' o ''giustificante'': è destinata a tutti gli uomini per la loro [[santificazione]] personale; si divide a sua volta in:
** ''[[grazia santificante]]'' o ''giustificante'': è destinata a tutti gli uomini per la loro [[santificazione]] personale; si divide a sua volta in:
**** ''[[grazia abituale]]'' (''gratia habitualis sanctificans''): è una qualità inerente in maniera permanente all'anima (''habitus'');
*** ''[[grazia abituale]]'' (''gratia habitualis sanctificans''): è una qualità inerente in maniera permanente all'anima (''habitus'');
**** ''[[grazia attuale]]'': in qualità di grazia ''adiutrice'' (''gratia actualis adiuvans'') contiene singoli influssi passeggeri di Dio; ancora, quest'ultima si suddivide in:
*** ''[[grazia attuale]]'': in qualità di grazia ''adiutrice'' (''gratia actualis adiuvans'') contiene singoli influssi passeggeri di Dio; ancora, quest'ultima si suddivide in:
***** una ''grazia di [[illuminazione]] e di rinvigorimento (''gratia illuminationis'', ''inspirationis''), in quanto Dio influisce sull'[[intelletto]] e sulla [[volontà]] dell'uomo;
**** una ''grazia di [[illuminazione]] e di rinvigorimento (''gratia illuminationis'', ''inspirationis''), in quanto Dio influisce sull'[[intelletto]] e sulla [[volontà]] dell'uomo;
***** una ''grazia preveniente e concomitante'' (''gratia praeveniens'', ''concomitam''), in quanto l'azione di Dio precede o segue una attività della volontà umana;
**** una ''grazia preveniente e concomitante'' (''gratia praeveniens'', ''concomitam''), in quanto l'azione di Dio precede o segue una attività della volontà umana;
***** una ''grazia sufficiente ed efficace'' (''gratia sufficiens'', ''efficax''), in quanto Dio dona la capacità di compiere un atto salvifico o la realizzazione di questo.
**** una ''grazia sufficiente ed efficace'' (''gratia sufficiens'', ''efficax''), in quanto Dio dona la capacità di compiere un atto salvifico o la realizzazione di questo.


Tale suddivisione della grazia ha dominato nella [[teologia cattolica]] fino al [[Concilio Vaticano II]].
Tale suddivisione della grazia ha dominato nella [[teologia cattolica]] fino al [[Concilio Vaticano II]].

Versione delle 15:39, 6 mag 2011

Grazia (in latino gratia, in greco χάρις, cháris) è in teologia l'azione libera dell'amore del Dio trino, mediante cui egli stabilisce nella storia una comunione personale con gli uomini per donare loro la salvezza; è il dono assolutamente gratuito di Dio.

Il termine indica poi anche gli effetti di questa azione misericordiosa di Dio nell'uomo, e in particolare indica il dono fatto da Dio all'uomo peccatore per giustificarlo e santificarlo.

Il termine latino gratia traduce quello greco di χάρις, cháris.

Nella Bibbia

Per approfondire, vedi la voce Grazia (Bibbia)

La parola greca che designa la grazia, cháris, non è una pura creazione del cristianesimo; essa compare nell'Antico Testamento.

Tuttavia è nel Nuovo Testamento che ne è stato fissato il senso e che il termine ha ricevuto tutta la sua estensione, giungendo a caratterizzare il nuovo regime instaurato da Gesù Cristo, in opposizione alla economia antica: questa era governata dalla legge, quello lo è dalla grazia (Rm 6,14-15 ; Gv 1,17 ).

Nel Nuovo Testamento la grazia è quindi il dono di Dio che contiene tutti gli altri, quello del suo Figlio (Rm 8,32 ). Tale dono irradia la generosità del donatore e ne avvolge la creatura che lo riceve. Dio dona per grazia, e colui che riceve il suo dono trova grazia e compiacenza dinanzi a lui.

Nella Tradizione della Chiesa

Nel corso della storia del dogma la Chiesa Orientale e quella Occidentale hanno messo in luce aspetti diversi della grazia, e sono arrivate a concepirla in maniera molto diversa l'una dall'altra.

il pensiero orientale

Nei Padri Greci diventa dominante l'idea che la grazia di Dio opera una divinizzazione (théiosis, theopóiēsis) dell'uomo:

« Dio è divenuto uomo, affinché l'uomo divenisse Dio. »

Durante la polemica con l'arianesimo e in quella con i pneumatomachi [[Sant'Atanasio|Atanasio († 375) e Gregorio di Nissa († 394) imprimono permanentemente la divinizzazione affermata in questa formula nel pensiero della Chiesa Orientale, ribadendola in molte varianti. Ad essa si accompagna una prospettiva trinitaria e storico-salvifica: la grazia si identifica con l'azione del Dio trino nella storia della salvezza; la divinizzazione dell'uomo avviene mediante l'inabitazione delle tre persone divine.

Il pensiero occidentale

La teologia della Chiesa Occidentale porta il marchio della dottrina della grazia dell'u1timo Agostino († 430). Polemizzando col pelagianesimo, Agostino traccia due linee fondamentali:

  • Da un lato vede la grazia prevalentemente come adiutorium, cioè come "aiuto" per l'anima dell'uomo; in tal modo sgancia la grazia da Dio e ne fa una entità antropologica e psicologica, cioè una qualità interiore dell'uomo.
  • Dall'altro lato Agostino pone la grazia in contrasto con la libertà umana, sostenendo, in polemica con l'accentuazione pelagiana dell'efficacia della volontà umana, che la grazia è la sola a operare nell'evento della salvezza; in tal modo grazia e libertà diventano cause rivaleggianti.

Contro l'affermazione agostiniana che in tutto l'evento della salvezza l'iniziativa spetta assolutamente alla grazia di Dio, nasce, negli anni in cui il grande dottore della Chiesa è ancora in vita, nei monasteri della Francia meridionale, un movimento che in seguito sarà detto semipelagianesimo. Secondo tale visione l'uomo può porre, con le forze della propria volontà, l'inizio della fede (initium fidei) e perseverare sino alla fine (perseverantia); la grazia segue il primo passo de1l'uomo e ne sostiene lo sforzo per perseverare.

La Scolastica porta avanti l'impostazione psicologica di Agostino.

Tommaso d'Aquino († 1274), adottando categorie aristoteliche, qualifica la grazia come qualcosa di entitativo presente nell'anima umana, cioè come una qualità permanente, aggiunta in maniera accidentale (habitus)[1].

La scuola francescana, ispirata da Bonaventura († 1274) e Duns Scoto († 1508), considera questo habitus infuso della grazia come luce interiore e come amore.

La Scolastica barocca adotta la molteplice sottodivisione della grazia, già effettuata nella Scolastica del periodo d'oro, e la sviluppa ulteriormente durante la controversia sulla grazia tra bañezianismo e molinismo, distinguendo fra grazia sufficiente e grazia efficace.

La Neoscolastica perfeziona tale sistema secondo un complesso schema di ramificazioni. Essa distingue la grazia in:

  • grazia increata: è il favore di Dio;
  • grazia creata: consiste nei doni e negli effetti prodotti dal favore di Dio nell'uomo; si differenzia, per quanto riguarda l'azione di Dio, in:
Questi due modi di agire di Dio elevano l'uomo a un nuovo grado dell'essere (gratia elevans) e, inoltre, la grazia del Redentore sana le ferite inferte dal peccato (gratia elevans et sanans).

A seconda poi del modo con cui influisce, la grazia creata si divide in:

  • grazia esterna: è quella che attua nella predicazione e nei Sacramenti; è ordinata alla seguente come al suo fine;
  • grazia interna: è quella che influisce entitativamente sull'intimo dell'anima; questa costituisce il concetto centrale, che a sua volta si ramifica:
    • grazia di stato o grazia d'ufficio: è quella concessa a singole persone sotto forma di carisma per il ministero salvifico da svolgere verso gli altri;
    • grazia santificante o giustificante: è destinata a tutti gli uomini per la loro santificazione personale; si divide a sua volta in:
      • grazia abituale (gratia habitualis sanctificans): è una qualità inerente in maniera permanente all'anima (habitus);
      • grazia attuale: in qualità di grazia adiutrice (gratia actualis adiuvans) contiene singoli influssi passeggeri di Dio; ancora, quest'ultima si suddivide in:
        • una grazia di illuminazione e di rinvigorimento (gratia illuminationis, inspirationis), in quanto Dio influisce sull'intelletto e sulla volontà dell'uomo;
        • una grazia preveniente e concomitante (gratia praeveniens, concomitam), in quanto l'azione di Dio precede o segue una attività della volontà umana;
        • una grazia sufficiente ed efficace (gratia sufficiens, efficax), in quanto Dio dona la capacità di compiere un atto salvifico o la realizzazione di questo.

Tale suddivisione della grazia ha dominato nella teologia cattolica fino al Concilio Vaticano II.


Note

  1. Summa Theologiae, I-II, 110.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni