Visita apostolica

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La visita apostolica è fatta su ordine della Santa Sede da un suo incaricato speciale detto visitatore apostolico.

Origini

Uno dei mezzi più efficaci con cui i superiori ecclesiastici esercitano la vigilanza è la visita, cioè il recarsi in mezzo ai fedeli e sui luoghi stessi per rendersi conto di presenza delle loro condizioni e necessità. Dietro l'esempio degli Apostoli, e soprattutto di san Paolo, che compivano visite presso le comunità di fedeli da loro fondate, l'uso della visita è da sempre per la Chiesa strumento per comprendere i problemi sul campo. A livello diocesano è detta visita pastorale fatta dal vescovo della diocesi. Per la Santa Sede, sin dalla Chiesa primitiva, la vastità e quantità di situazioni che richiedevano una visita in loco, impedì che potessero essere compiute dallo stesso papa. A tale scopo fu istituita la carica del visitatore apostolico.

Visita apostolica

La visita apostolica ha sempre un carattere piuttosto straordinario, motivato da circostanze o bisogni speciali. I poteri del visitatore sono determinati nel documento di incarico. Può essere un semplice inquisitore e relatore, come può anche avere vera giurisdizione anche se questa ultima mansione di regola è espletata da un legato a latere. Vanno soggetti più frequentemente alla visita apostolica gl'istituti religiosi, i seminari, e le diocesi (o una sola, o di tutta una provincia, o regione ecclesiastica, o anche di tutta una nazione).[1]

Visitatore apostolico

I visitatori apostolici sono prelati comunemente appartenenti alla classe dei legati pontifici. I visitatori differiscono da altri delegati apostolici, principalmente nel fatto che la loro missione è solo transitoria e di durata relativamente breve e normalmente si termina con un rapporto che il visitatore trasmette al papa.

Clero regolare

I visitatori apostolici sono inoltre nominati per visitare le varie province di un ordine religioso, ogni volta che, a giudizio del pontefice, questo diventa utile o necessario. In tutti i casi di visita apostolica, il Papa, attraverso i delegati, mette in atto la giurisdizione suprema e immediata che gli appartiene per ogni e qualsiasi parte della Chiesa. I poteri esatti di un visitatore possono essere conosciuti solo dal suo breve di nomina. Il suo ufficio cessa non appena egli ha presentato il suo rapporto alla Santa Sede tramite la Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.

Casi particolari

Diocesi di Roma

Per la città di Roma in sé c'è una Commissione permanente della Visita Apostolica. Venne istituita da papa Urbano VIII come una delle congregazioni romane sotto la presidenza del cardinale vicario con il nome di Congregazione della visita apostolica. Venne poi trasformata in una commissione da papa Pio X attraverso la costituzione apostolica Sapienti Consilio del 29 giugno 1908. Questi visitatori apostolici ogni anno ispezionano le parrocchie e le istituzioni di Roma e compilano una relazione sulla loro condizione spirituale e finanziaria. Essi prestano particolare attenzione al rispetto degli obblighi che scaturiscono dalle pie fondazioni e dai legati per messe e cappellanie.

Per la diocesi di Roma la visita apostolica equivale a quella che, nelle altre diocesi, è chiamata visita pastorale.[2]

Chiese orientali cattoliche

Nelle Chiese orientali cattoliche, ossia nelle Chiese particolari di rito liturgico diverso da quello latino, l'ufficio di visitatore apostolico può essere a tempo indeterminato. In questo caso l'ufficio equivale a quello di ordinario per le comunità della diaspora che non hanno una guida o un responsabile appartenente al proprio rito liturgico. Il termine "apostolico" deriva dal fatto che la nomina è fatta dal papa su proposta del sinodo permanente della Chiesa sui iuris in questione.[3]

Nella Chiesa maronita (di rito antiocheno):

Nella Chiesa cattolica siro-malankarese (di rito antiocheno):

Nella Chiesa cattolica sira (di rito antiocheno):

Nella Chiesa armeno-cattolica (di rito armeno):

Nella Chiesa cattolica caldea (di rito caldeo):

  • il vescovo titolare di Hirta Saad Sirop è visitatore apostolico in Europa.

Nella Chiesa cattolica siro-malabarese (di rito caldeo):

Nella Chiesa greco-cattolica bielorussa (di rito bizantino) l'unico ordinario è il visitatore apostolico e archimandrita Sergiusz Gajek.

Nella Chiesa cattolica caldea (di rito bizantino):

Nella Chiesa greco-cattolica ucraina (di rito bizantino):

Nella Chiesa greco-cattolica rumena (di rito bizantino):

Note
  1. Agostino Tesio Enciclopedia Italiana (1937) online.
  2. «La visita apostolica designa a Roma quella che altrove è la visita pastorale, raccomandata dal concilio di Trento ai vescovi» (Fortunato Iozzelli, Roma religiosa all'inizio del Novecento, Edizioni di Storia e Letteratura, 1985, p. 49; Fiorani, Le visite apostoliche del Cinque-Seicento, e la società religiosa romana, in "Ricerche per la storia religiosa di Roma" 4, 1980, pp. 55-56).
  3. Pablo Gefaell, Cristiani orientali e pastori latini, Giuffrè Editore, Milano 2012, p. 468.
  4. 4,0 4,1 Nomina dell'11 ottobre 2018, sul Bollettino della Santa Sede.
Bibliografia