Abbazia di Entremont
Abbazia di Entremont | |
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Complesso monastico | |
Stato | Francia |
Regione | Alta Savoia |
Dipartimento | Auvergne-Rhône-Alpes. |
Comune | Entremont |
Diocesi | Diocesi di Annecy |
Religione | Cattolica |
Oggetto tipo | Abbazia |
Dedicazione | Maria Vergine |
Sigla Ordine qualificante | O.E.S.A. |
Inizio della costruzione | 1154 |
Coordinate geografiche | |
Francia | |
L'abbazia di Entremont, a volte chiamata Entremont-en-Genevois, fu un'antica abbazia dell'ordine di Sant'Agostino fondata nel 1154, dedicata alla Vergine Maria (Sanctu Maria inter montes), situata sul territorio comunale di Entremont nell'attuale dipartimento dell'Alta Savoia nella regione Auvergne-Rhône-Alpes.
Storia
I canonici, provenienti dall'abbazia di Notre-Dame d'Abondance nello Chablais, si stabilirono nella valle già abitata intorno al 1115 e stabilirono un priorato. Girold, il primo abate, impose una rigida vita monastica sotto la regola di Sant'Agostino. Le costituzioni dell'abbondanza furono scritte intorno al 1130 dal beato Ponce de Faucigny[1], primo abate di Sixt. Questo esempio di vita monastica attirò la generosità dei conti di Ginevra e di vari signori della zona circostante e il cenobio fu dotato di molte terre e benefici. L'ottenimento di cospicui donazioni permise anche al priorato di chiedere all'abbazia di Abondance la sua autonomia ed erezione a monastero.
L'abate Girold nel 1161 assistere alla firma di una carta di carità tra i conventi di Sixt e Abondance, ispirata dall'arcivescovo di Tarantasuia Pietro II[2], ex abate di Tamié.
Tra il 1175 e il 1250, i canonici organizzarono un ospizio, istituito in lode di Dio, per accogliere i bisognosi, i poveri e i malati e all'assistenza ai pellegrini. Nel 1225, il conte Guglielmo II di Ginevra eresse l'abbazia come signoria e il suo abate portava il titolo di Signore di Entremont. I possedimenti del monastero erano di 1835 ettari.
Il vescovo di Ginevra Roberto[3], preoccupato per il rilassamento della vita monastica dei religiosi di Entremont, l'8 novembre 1279 staccò l'abbazia dall'autorità dell'abate di Abondance per collocarla sotto quella di Saint-Ruph de Valence, che eleggeva l'abate di Entremont. Il vescovo Robert indica, tuttavia, che si riserva il diritto di convalidare la scelta fatta. La maggior parte degli abati proviene da membri della nobiltà dei dintorni, come i membri della famiglia di Verboux.
Nel 1408, sotto l'impulso dell abate Jacques de Verboux, si organizzarono confraternite dedite al mutuo soccorso dei poveri, generosamente sostenute da doni e lasciti. I religiosi davano un bell'esempio con la loro vita di apostolato, preghiera, mortificazioni. Pierre de Verboux (1412-1426) si adoperò per salvaguardare l'indipendenza dell'abbazia da Jean de Bertrand[4], vescovo di Ginevra, e dall'abate di Saint-Ruph, suo superiore; iniziò una lunga causa giudiziaria con la diocesi ginevrina.
Abati commendatari
Gli abati commendatari erano nominati dal principe regnante, non erano canonici di Saint-Ruph, ne osservanti della vita monastica. La loro dignità non li obbligava a risiedere a Entremont o ad osservare la regola di Sant'Agostino. Prendono possesso della carica solo per ricevere le entrate registrate dai loro agenti.
Il primo abate commendatario fu Filippo di Lussemburgo (1486-1519), creato cardinale da papa Alessandro VI e legato pontificio. Al fine di aumentare le sue entrate, ridusse il numero dei religiosi a sei a Entremont, con leggerissime prebende, i canonici di Poisy furono ridotti a tre.
Il cardinale Jean du Bellay, successivamente vescovo di Bayonne, Parigi e altre sedi, fu abate commendatario dal 1º gennaio 1557 al 1º gennaio 1559. Non venne mai a Entremont e preferì rimanere a Roma. L'amministratore del monastero era Janus de Regard, canonico di Ginevra.
Dal 1595 al 1605 la commenda fu retta da mons. Thomas Pobel[5], figlio del primo presidente del Senato della Savoia, Bonnevillois. Dal 1579 al 1582 era stato vescovo della diocesi di Saint-Paul-Trois-Châteaux. Nel 1602 fu co consacratore del neoeletto vesscovo di Ginevra, san Francesco di Sales. In accordo con Francesco di Sales, cercò di emancipare i sudditi dell'abbazia e di ammorbidire le servitù feudali. Ottenne il permesso da papa Clemente VIII di liberare i suoi vassalli e sudditi da varie servitù. Il periodo è segnato dalla santità e dallo splendore di Francesco di Sales. L'8 ottobre 1607, il santo vescovo compì una visita pastorale a Entremont, in questa occasione benedisse una delle campane che recava il nome di mons. Thomas Pobel.
Dal 1645 al 1703 l'abbazia fu retta dal commendatario Marc-Antoine de Granery, piemontese, figlio del conte Gaspard Graneri, ministro delle finanze di Casa Savoia, primo presidente della Camera dei conti, fratello di Thomas, primo marchese de La Roche. A differenza dei suoi predecessori, risiedeva a Entremont ed era noto per la sua pietà, la sua carità verso i poveri e il suo zelo per il restauro e l'ornamento della chiesa e degli edifici conventuali. Ristabilì l'ordine e l'economia, dovette sostenere infinite cause legali contro privati tra questi, il parroco di Pers, i canonici di Notre-Dame d'Annecy e le suore bernardine di La Roche. Nel 1680 si impegnò a restaurare il convento e la sua chiesa. I lavori terminarono nel 1682, la pala d'altare della chiesa fu completata nel 1685.
La sede abbaziale rimase vacante dal 1703 al 1728. In quell'anno, Jean-Louis Piochet de Salins, decano della Sainte-Chapelle di Chambéry, fu nominato abate di Entremont, dove risiedeva. Dopo un altro lungo periodo vacante di quattordici anni, Louis de Montfalcon chiuse la lista degli abati di Entremont. Il re gli assegnò 621 lire per demolire il vecchio campanile dell'abbazia e riedificarlo.L'abate redasse un inventario dei beni dell'abbazia e lo inviò a Torino. Dalla morte di due canonici, solo il parroco rimane a Poisy con un sacerdote secolare. A Entremont, il priore era morto da alcuni anni e vi risedevano solo cinque canonici, uno dei quali era parroco di Entremont. Dal 1738 fu soppressa la recita dell'ufficio in comune. Nel 1772 il duca di Savoia promulgò editti di emancipazione riguardanti le comunità di Entremont e Petit-Bornand che, riunite in consiglio generale, nominavano delegati per usufruire dei vantaggi legati alla liberazione dalle servitù feudali.
I canonici chiesero la loro secolarizzazione e il ritorno allo stato dei sacerdoti secolari. Papa Clemente XIV concesse la secolarizzazione dell'abbazia nel 1772. L'abbazia scomparve effettivamente nel 1776, così come il priorato di Poisy a loro annesso. Proprietà e rendite furono destinate ai vescovi per il mantenimento dei seminari, degli ospedali e delle chiese parrocchiali. Monsignor Jean-Pierre Biord[6], vescovo di Ginevra che risiedeva ad Annecy, procedette alla secolarizzazione dell'abbazia e del priorato. 3.500 libri della biblioteca del convento furono depositati presso quella della cattedrale di Annecy. Padre Claude Maistre, tuttavia, rimase parroco di Entremont fino all'annessione del Ducato di Savoia da parte delle truppe rivoluzionarie francesi nel 1792.
Cronotassi abati regolari
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Cronotassi abati in commenda
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Note | |
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Collegamenti esterni | |
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