Abbazia di Saint-Sauveur de Redon

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Abbazia di Saint-Sauveur de Redon
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Abbaye Saint-Sauveur de Redon dans Monasticon Gallicanum.jpg
Stampa XVII secolo.
Altre denominazioni
Stato bandiera Francia
Regione Normandia
Dipartimento Ille-et-Vilaine
Comune Redon
Località
Diocesi Diocesi di Vannes
Religione Cattolica
Indirizzo {{{Indirizzo}}}
Telefono {{{Telefono}}}
Fax {{{Fax}}}
Posta elettronica [mailto: ]
Sito web

Sito ufficiale

Sito web 2
Proprietà
Oggetto tipo Abbazia
Oggetto qualificazione benedettina
Dedicazione Gesù Cristo
Vescovo
Sigla Ordine qualificante O.S.B.
Sigla Ordine reggente O.S.B.
Fondatore San Convoione[1]
Data fondazione 832
Architetto


Stile architettonico
Inizio della costruzione IX secolo
Completamento {{{FineCostr}}}
Distruzione 1792
Soppressione
Ripristino
Scomparsa
Data di inaugurazione
Inaugurato da
Data di consacrazione
Consacrato da
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Titolo
Strutture preesistenti
Pianta
Tecnica costruttiva {{{Tecnica costruttiva}}}
Materiali {{{Materiali}}}
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Utilizzazione
Note
Coordinate geografiche
47°39′01″N 2°05′02″W / 47.6502778, -2.08389 bandiera Francia
Mappa di localizzazione New: Francia
Abbazia di Saint-Sauveur de Redon
Abbazia di Saint-Sauveur de Redon
Parigi
Parigi
Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità
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Pericolo Bene non in pericolo
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L'Abbazia di Saint-Sauveur de Redon (in francese: Abbaye Saint-Sauveur de Redon), o semplicemente Abbazia di Redon, è un'antica abbazia benedettina francese fondata nell'832 da San Convoione a Redon, nel punto in cui il fiume Oust sfocia nella Vilaine, al confine tra Neustria e Bretagna, oggi nell'attuale dipartimento dell'Ille-et-Vilaine.

Storia

Nell'832, Ratwili, un nobile locale, donò a San Convoione e ai suoi compagni un pezzo di terra1su una cupa collina locus desertus che domina la confluenza dell'Oust e della Vilaine, dove San Convoione fondò un monastero, dedicato al Santissimo Salvatore, e ne divenne il primo abate.2​

Dopo gli iniziali dissidi con Ragenario (Rainer), vescovo di Vannes, che non sostenne la nuova fondazione e influenzò Ludovico il Pio contro di essa. Nel 834 il neonato monastero ottenne il patronato di Nominoe, princeps e poi primo duca di Bretagna, come testimonia il suo statuto e approvato dal vescovo Ragenario, che pare avesse superato la sua iniziale opposizione. Dopo l'intervento decisivo a favore di Convoion sia da parte di Edmoro, vescovo di Aleth, che di Felice, vescovo di Quimper, l'imperatore Ludovico il Pio acconsentì a riconoscere la nuova fondazione, il 27 novembre 834. In un diploma dell'anno 850, Carlo il Calvo, successore di Luigi, gli concesse l'immunità e confermò la sua protezione. I rapporti di San Convoione con il successore di Raginarius, il vescovo Susanno di Vannes (838-848), furono tuttavia apparentemente tesi, poiché l'abate lo denunciò al papa per il suo stile di vita. Fu il vescovo successivo, Corangeno (850-868), che alla fine abolì la supervisione episcopale dell'abbazia a causa delle incursioni normanne, che rendevano troppo pericoloso per i monaci viaggiare via terra fino a Vannes per l'ordinazione.

Nell'863, Salomone, duca di Bretagna, (857-874) donò all'abbazia una tenuta a Plélan, dove San Convoione costruì una chiesa e un monastero, dedicati a San Maixent dalle reliquie miracolose ivi conservate di San Massenzio di Poitou[2].

Nell'867, San Convoione si dimise a causa della sua età avanzata e morì un anno dopo, il 5 gennaio 868, fu eletto suo successore Ritcant (867-871), sotto di lui, Redon, come tutta la regione intorno alle foci della Loira e della Vilaine, subì gli attacchi dei predoni vichinghi. I monaci di Redon furono infine costretti dalle invasioni a ritirarsi nel 921 ad Auxerre e nel 924 a Poitou, e non furono in grado di tornare al loro monastero fino alla fine del X secolo.

L'abbazia raggiunse il suo apice dalla fine dell'XI e il successivo, quando governò 27 priorati e 12 parrocchie in tutta la Bretagna, ed era una popolare meta di pellegrinaggio.​

Francesco I, duca di Bretagna, nutriva un affetto speciale per Redon e volle essere sepolto nell'abbazia. Nel 1449, in segno di favore, chiese a papa Eugenio IV che Redon fosse la sede di una diocesi, con l'abate come vescovo, e il 10 giugno 1449 fu emessa una bolla in tal senso. I vescovi delle diocesi vicine di Rennes, Vannes e Nantes, i cui territori dovevano essere ridotti dalla creazione della nuova diocesi, protestarono e il papa revocò la decisione ed emise un'altra bolla che la sopprimeva, il 20 dicembre seguente. Tuttavia, Francesco I fu sepolto nella chiesa abbaziale dopo la sua morte, avvenuta il 18 luglio 1450.

Nel 1478 l'abbazia passò in commendam, tra i più famosi abati commendatari, si annovera il cardinale Armand-Jean du Plessis de Richelieu, abate commendatario dal 1622. Questi avviò una grande campagna di lavori che ricostruì completamente gli edifici del convento, sotto la direzione dell'architetto e monaco benedettino maurista Dom Denys Plouvier1. L'abbazia di Redon perse poi la sua indipendenza nel 1628, diventando il 26° monastero della congregazione di San Mauro.

Il cenobio fu soppresso nel 1790 durante la Rivoluzione francese.

Nel 1839 la proprietà fu acquistata dagli Eudisti, che la trasformarono in una scuola. Attualmente è una scuola cattolica privata.


Note
  1. Martirologio Romano festa 5 gennaio: In Bretagna, san Convoione, abate, che fondò a Redon il monastero di San Salvatore, dove, sotto la sua disciplina e seguendo la regola di san Benedetto, i monaci fiorirono insigni per pietà e, dopo la distruzione del cenobio ad opera dei Normanni, costruì presso Saint-Maixent-de-Plélan un nuovo monastero, ove morì ottuagenario.
  2. Martirologio Romano, festa 26 giugno: Nel territorio di Poitiers in Aquitania, nell'odierna Francia, san Massenzio, abate, insigne per le sue virtù.
  3. cfr. Bishop Guillaume Guégen † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 28-08-2020
  4. cfr. Bishop Antoine de Grigneaux † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 28-08-2020
  5. cfr. Bishop Arthur d’Épinay de Saint Luc † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 28-08-2020
  6. cfr. Bishop Henri-Louis-René des Nos † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 28-08-2020
Collegamenti esterni